GOETHE E L’ORIENTEdi Anna Rutigliano
Ho sempre pensato che fra le parole appartenenti a ceppi linguistici
differenti vi fosse una sottile parentela, che ognuna di esse costituisse un
involucro di storie millenarie e contaminazioni fra popoli, ho sempre concepito
queste similarità come speranza che inducesse i popoli, pur con le proprie
peculiarità socio-linguistiche e culturali, a coltivare rispetto reciproco,
nonostante gli sviluppi diacronici e sincronici della lingua stessa, sulla base
proprio di un proto linguaggio universale e comune; come per gli alberi di
Hesse, così le parole: scintille di vita
eterna. La linguistica contrastiva e la scienza Indoeuropeistica, fondata dai
filologi orientalisti Bopp e Rusk, hanno successivamente avvalorato le mie
considerazioni in materia linguistica. Durante gli studi universitari baresi di
lingua e cultura araba, scopro con stupore, grazie allo zelo della mia docente
di islamistica Antonella Storace, che le nostre ciliegie sono etimologicamente
imparentate con l’Arabo “كرز” “keraz”, (si pensi alla forma dialettale
di alcune zone dell’Italia meridionale), il giorno settimanale sabato con sabbhat - “السبت”, babbo con bab - “بابا”, cotone con qtun” - “قطن”, per citare solo alcuni esempi (corrispondenza,
quest’ultima parola, presente nel gergo dialettale del mio paese e che spesso
udivo da mia nonna materna, sarta, per vocazione naturale e tradizione
tramandata).
Lo stesso fascino dovette esercitare l’Oriente sul genio
francofortese del Faust, il cui streben romantico, per una mente
raffinata ed erudita quale quella goethiana, fu proteso alla scoperta di
interconnessioni fra Oriente e Occidente e che raggiunse massima espressione
negli anni della maturità, nell’opera del 1814 intitolata West Östlicher
Divan. Goethe stesso si dedicò alla lettura del Corano e allo studio
dell’Arabo sviluppando l’idea di Weltliteratur, non soltanto mossa dalla
curiosità per l’esotico, quanto da un atteggiamento sotteso al principio di
universalità, di stampo illuministico voltairiano, di riconoscimento dignitoso della
diversità sul piano sia religioso che intellettuale dei popoli da Est a Ovest e
viceversa, distaccandosi dal patriottismo europeo dell’epoca, di cui non sempre
ne condivise le idee e le azioni. Fra i 12 Libri di cui si compone il
canzoniere, ispirato alla poesia persiana del poeta Hafez, Goethe fa chiaro
riferimento ad Allah nel Libro delle riflessioni (Buch der
Betrachtungen), in persiano Tefkir Nameh: “(…) nur wer von Allah
begünstiget ist, der nährt sich, erzieht sich, lebending und reich…” (…) soltanto
colui che è benedetto da Allah, si nutre, si educa, vivo e ricco…”) e ancora,
ne Il libro delle Massime (Buch der Sprüche), in persiano Hikmet Nameh, il riferimento all’Islam è preciso e puntuale:
“Närrisch, daß jeder in seinem Falle Seine besondere Meinung
preist! Wenn Islam Gott
ergeben heißt, in Islam leben und sterben wir alle.” (“È da sciocchi che ognuno, nel suo caso, esalti la propria
particolare opinione! Se Islam significa sottomettersi a Dio, allora noi tutti
viviamo e moriamo sotto la religione dell’Islam”).
Ma la raccolta poetica Divano
Occidentale-Orientale si caratterizza anche come inno all’amore da parte di
Goethe nei confronti della sua amata Marienne von Willemer, la quale collaborò
attivamente alla stesura di alcune liriche, senza mai autografarsi. Durante il
soggiorno estivo del poeta presso la tenuta sul Meno di Gerbermühle della
famiglia Willemer, Marienne e Goethe concepirono la poesia “Gingo biloba”,
tratta dal Libro Suleika (Buch Suleika/ Suleika Nameh), quale
sigillo di profonda amicizia e stima, racchiuse nel dono di una foglia del
secolare albero orientale del Gingo/Ginkgo e di cui vi propongo traduzione:
Questa foglia d’albero che dall’Oriente, si affida al mio giardino,conferisce un intimo significato,quale al Sapiente si confà. È un essere viventeche in sé stessa si è divisa?O son due foglie che si completanocome fossero una? Fu questo dunque il senso che trovaia simil quesiti:non ti accorgi, nelle mie liriche,che sono uno e doppio insieme? La diversità che convive nelle parole e tramite di esse, la
poesia, goethiana, quale approccio ad una visione pragmaticamente universale
dell’Umanità, letteralmente Weltanschauung.
Questa foglia d’albero che dall’Oriente,