“PERSONE PER
BENE”
di Angelo Gaccione
Questo bambino della foto di chiama Adam, è un palestinese,
l’esercito criminale israeliano (tutti gli eserciti sono criminali perché
ubbidiscono a ordini criminali e non si fanno mai nessuna domanda su chi gli
ordina di andare ad ammazzare alla cieca e perché; soprattutto esseri umani,
esseri vegetali ed esseri animali che non hanno colpa alcuna e che la guerra
sono costretti a subirla, non la vogliono, non la dichiarano) gli ha massacrato
quasi l’intera famiglia. Non ha più il papà, non ha più i tanti fratellini, ed
è vivo per miracolo. Le bombe dell’esercito israeliano lo hanno ridotto come lo
vedete. Non era un terrorista, non voleva la morte dei bambini israeliani e a
questa età non sapeva nulla del perché gli adulti si fanno la guerra, ma
ammazzano i bambini. I bambini non sanno che gli adulti (non tutti, per carità!
Non mi si fraintenda, se fosse così sarebbe meglio che un’epidemia cancellasse
prima possibile tutto il genere umano) sono dei vili: creano contrasti fra loro
ma invece di sfidarsi a duello e risolvere con il loro sangue i problemi che
creano, mandano i soldati ad ammazzare e a farsi ammazzare. Ai giorni nostri i
soldati e le armi ammazzano soprattutto gente innocente che la guerra non la vuole
e non la dichiara. Quelli che la vogliono e la dichiarano è raro che muoiano in
guerra e quasi sempre la fanno franca. A volerla e a dichiararla è un gruppo
limitato di concittadini che eleggiamo con il nostro voto. Li eleggiamo perché
si occupino del buon funzionamento della comunità in cui viviamo, se ne prendano
cura e risolvano, nei limiti del possibile, le difficoltà di tutti noi assolvendo
al loro compito con onestà ed onore. Votandoli non gli abbiamo affidato nessun
mandato per portarci in guerra, ma di stabilire relazioni pacifiche in modo che
la nostra bella patria possa andarne fiera. Io non mi vergogno di usare la
parola patria perché amo la sua lingua e come scrittore non poteva capitarmi
una lingua più bella; amo il suo patrimonio culturale e vorrei fosse preservato
per l’eternità, se davvero l’eternità esistesse.

90 anni, ma non si arrende.
Io ne ho di meno, ma come lei non mi
arrendo.
Molti di coloro che eleggiamo hanno volti rassicuranti, sono
moderati e ben vestiti. Hanno modi delicati e possono vantare buoni studi;
frequentano chiese, sono affettuosi con i figli e spesso hanno in casa animali
di compagnia che trattano bene e nella vita di tutti i giorni, se avete modo di
parlarci, ragionano con il buon senso di ciascuno di noi. Ripeto, sono persone
moderate e mai vi aspettereste che si possano trasformare in criminali. Eppure
la guerra è una brutta bestia e le trasforma. “Sono proprio queste persone
per bene a volere la guerra” ha detto domenica scorsa il mio amico
scrittore Cataldo Russo, durante un incontro di poeti in un bellissimo giardino
della cittadina di Pero. Queste persone per bene le mani di sangue direttamente
non se le sporcano; se ci parlate assieme hanno persino orrore del sangue e se
gli fate notare che le bombe potrebbero uccidere anche i loro figli e i loro
padri, devastare le loro belle case, si affrettano a dirti che loro lavorano
per evitarle le guerre. Così dicono, però usano le loro cariche di ministri e
di governanti per autorizzare l’invio di armi a chi si fa la guerra. In questo
modo la guerra la alimentano invece di farla cessare, e contribuiscono alle
morti e alle distruzioni. Potrebbero usare moderazione e diplomazia, e invece
mandano armi. Queste persone per bene ogni tanto si commuovono: prima però
devono morire tanti bambini, tante mamme, tanti nonni, tanti papà innocenti che
la guerra non la vogliono e non la causano. Per lungo tempo dormono tranquilli
e la loro coscienza di cristiani e di credenti non li turba. Poi, finalmente, hanno
un piccolo sussulto e dopo aver mandato le armi che hanno massacrato senza
colpa alcuna la famiglia di Adam, e reso Adam stesso un orfano e un
sopravvissuto, lo mandano a prelevare e lo portano a Milano per curalo in un
grande ospedale della città. Si fanno anche fotografare mentre attendono che
barella lo cali giù dall’aereo appena atterrato. Ed è una scena commovente,
edificante.

Io ne ho di meno, ma come lei non mi
arrendo.