Milano. Nel
corso della manifestazione del 5 giugno scorso in Piazza Scala da
parte dei numerosi Comitati “No Canal” che si battono contro la
devastazione dei loro parchi con la scusa delle vie d'acqua
progettate per l'Expo, e a seguito degli arresti (vedi impresa
Maltauro, ecc.), fra i vari documenti letti sulla piazza, anche la
voce di un “milanese” illustre che tante opere ha realizzato per
la città, attraverso la lettera che qui pubblichiamo. Una lettera la
cui sostanza può essere con facilità verificata negli scritti del
geniale inventore.
LETTERA
DI LEONARDO DA VINCI AI MILANESI
SULLE VIE D'ACQUA EXPO E CORRUZIONE
Cari
milanesi,
da
lungo tempo i fatti della vita mi hanno allontanato da voi, eppure,
persino qui, mi soggiungono nuove di grandi mutamenti. Nella
convinzione che ogni nostra cognizione principia dai sentimenti, io,
che tanto tempo et ingegno ho dedicato per rendere vivibile la vostra
città, non posso tacermi oltre di fronte ai soprusi presenti et alla
complice inazione della municipalità, che, chi non punisce il male
comanda che lo si faccia.
Rimembrerete
gli anni trascorsi a studiare sulle carte, inseguendo il sogno di
congiungere Mediolanum al mare e di attrezzare un porto, che la vita
cittadina si desiderava far fiorire, mutando gli antiquati fossati di
difesa in limpidi navigli navigabili.
Quanta
acqua è passata sotto i ponti nostri. Ma percezione non ne potete
aver, che le mie opere nei secoli sono state sepolte da asfalto e
incuria.
Come il
ferro in disuso arrugginisce, così l'inazione sciupa l'intelletto;
eppur l'acqua ancor zampilla copiosa sotto il traffico!
Vi
confesso che quando mi giunse voce della volontà di riaprire le vie
d'acqua mi entusiasmai e di tutto avrei intentato per poter prestare
nuovamente il mio ingegno alla commune utilità. Con attenzione ho
mirato l'evolversi di tal progetto, rispolverato per imbellettarsi
nell'occasio della Universale Esposizione, e credo sia giunto il
momento di proferir parola si' come voialtri avete fatto in questi
mesi di resistenzia. Dopo aver istudiato le moderne carte et le
quotidiane notizie, a malincuore mi trovo costretto a concordare con
la mobilitazione vostra contro un progetto si' dispendioso, inutile
et nocivo per i bei parchi della periferia. Nulla resta del mio sogno
di riaprire i navigli storici et renderli navigabili. E' offesa
spudorata che il nome mio sia prestato a questo orrido guazzabuglio
di cementum donde l'acqua che trabocca sopra i sua ripari, quegli
discalza e ruina dalla opposita parte. Milano, io ti dico: fuggi i
precetti di quelli speculatori, che le loro ragioni non son
confermate dalla isperienzia e ricorda: gli uomini di ingegno elevato
sono più attivi quando fanno il minimo lavoro, che quelli che
s'innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che
entra in naviglio senza timone o bussola e che mai ha certezza di
dove si vada.
La
forza, anche quella che si presume gentile, vive per violenza e more
per libertà. Avete tutto il mio sostegno poiché raro cade chi ben
cammina et amor onni cosa vince. Cum immutato affetto,
Leonardo
Alcuni momenti della manifestazione attraverso le foto di Alberto Grasso e Edy Cantarella.