TOLLERANZA ZERO
di Vincenzo Rizzuto
L'assalto al Policlinico di Roma
La
Destra all’assalto della diligenza.
Cosenza. Le aggressioni, di
chiara fattura fascista, di ieri a Roma e in altre parti alla democrazia ancora
una volta stanno a significare che in Italia c’è qualche cosa che non va,
qualcosa di inquietante che dovrebbe far riflettere con molta maggiore
attenzione quanti sono investiti di cariche istituzionali ai vertici dello
Stato, ma anche tutti quegli intellettuali democratici, dalla cui voce
autorevole vengono fortemente influenzati larghi strati della società. Mi
riferisco soprattutto al mondo della scuola, dell’università, del giornalismo,
della Politica e del web. Non è ormai più tollerabile che esponenti politici in
Parlamento e nelle piazze, a volte in veste anche di Ministri, per captare
qualche voto in più facciano la corte e si accompagnino all’eversione nera che
tenta di assaltare i luoghi simbolo dello Stato democratico, dal campanile di
Venezia a Palazzo Chigi, dalle sedi del Sindacato agli stadi, dalle scuole e, come
barbari, addirittura gli ospedali, compresi altri luoghi sensibili in cui si
svolge la vita associativa. Ma non è più possibile neppure lasciare al caso le
infinite vie telematiche, attraverso cui è possibile organizzare di tutto su
scala locale o planetaria in tempo reale e in modalità anche criptate. Tutto
questo non può più essere catalogato come fenomeno di folclore superficiale e
senza possibili future conseguenze gravi per la tenuta della democrazia.
Perciò è necessario
innanzi tutto un profondo rilancio del processo formativo dei giovani nelle scuole
di ogni ordine e grado, un rilancio fondato sui valori del vivere civile, che è
rifiuto di ogni violenza e prevaricazione e che poggi su di un più largo
rispetto del bene comune attraverso la salvaguardia del diritto alla salute,
all’istruzione, alla libertà di pensiero e di parola, alla solidarietà verso i
più deboli. È necessaria una educazione
fortemente finalizzata al superamento di ogni forma di egoismo e di sfruttamento
dell’uomo sull’uomo in nome del profitto, ma anche una nuova formazione più
attenta al rispetto della natura, riconsiderata come parte di noi stessi senza
la quale siamo destinati alla distruzione.
Chi, come la Destra
filofascista di ieri e di oggi, predica nei Palazzi del potere e fuori di essi
l’intolleranza e la chiusura verso i diversi e i più deboli, con l’arroccamento
nel nazionalismo attraverso l’innalzamento di muri e steccati, attraverso la
chiusura dei porti e dei ponti e il ricorso alla forza e all’assurda superiorità
della razza, va isolato e rieducato con la forza della ragione per essere
recuperato alla vita civile prima che possa arrecare danni irreparabili a se
stesso e agli altri, come sta succedendo con i movimenti irrazionalistici ed
eversivi dei no-vax, che, al grido di ‘libertà, libertà’, assaltano ‘la
diligenza’ del vivere civile rifiutando anche quel poco di ‘divino’ che è la
ragione, attraverso cui la creatura umana da sempre tenta di sopravvivere ai
pericoli delle innumerevoli calamità, come l’attuale pandemia che minaccia la
nostra stessa esistenza. E allora, gridando ‘libertà, libertà’, che cosa si
vuole, la rinuncia alla ragione e alla scienza, il ritorno alle caverne e alle
terribili pestilenze che nei secoli passati hanno sterminato interi popoli?
Si vogliono politiche di
aggressione, di colonialismo e di sfruttamento di interi popoli cui togliere
tutto: petrolio, metano, oro, acqua e ogni altra ricchezza in nome della
superiorità di razza!
Sono questi i nodi di
sempre da sciogliere continuamente, senza mai illuderci di averli sciolti una
volta per sempre. Contro queste forze del male è necessario educare le giovani
generazioni alla resilienza come abito e scudo, affinché esse siano in grado di
respingere e isolare le ‘armate brancaleone’ delle Destre forcaiole e rozze,
frutto dell’incultura e dell’oscurantismo, che in Italia e in Europa si aggirano
come nuovi spettri provenienti dal passato.
Un invito, quindi, ai
giovani perché si facciano alfieri di un futuro migliore, governato dalla
ragione e dalla pace fra tutti i popoli della terra, un futuro in cui non ci
sia posto per nostalgici ritorni al passato, fatto, appunto, di continui
‘assalti alla diligenza’ del progresso e della civiltà, conquistata con il
sacrificio dei nostri padri.
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