NON VOGLIO TACERE
Due poesie dell’operaio e poeta Ferruccio Brugnaro
che non ha mai dimenticato i suoi compagni e la sua
classe.
E i disastri che stiamo combinando alla terra che ci
nutre.
Un altro mio compagno
è stato schiacciato
oggi
da una lastra pesante di marmo.
Questo forse non dice più nulla
a nessuno.
Forse non fa neanche più
cronaca.
Ma io non posso tacere,
non posso guardare
questi morti e fingere
di non vederli.
Non posso lasciarli inghiottire
da questo sporco silenzio.
Non voglio tacere.
I miei compagni morti
non possono, non devono sparire.
Voglio urlare, graffiare
dentro questa indifferenza
che annienta
anche le pietre
come un lupo affamato nella neve.
[Ferruccio Brugnaro]
Ottobre 2021
CREDO
CHE PROPRIO
IN
QUESTO MOMENTO
Sembra che le
strade stiano
precipitando
in abissi
profondi.
Sembra che i
cieli si stiano
rovesciando
in letti di
melma.
Sembra
che ogni punto
fermo
sia finito per
sempre.
Il mio cuore
cara
scoppia di insulti.
Ma credo che
proprio in questo
momento
il nostro
sangue
deve ergere
barricate alte.
Non c’è tempo
migliore.
Il mondo e la
terra cominciano ora.
[Ferruccio
Brugnaro]