PER LA PACE ABOLIRE LE
ARMI NUCLEARI
PER LA PACE ABOLIRE LE
GUERRE
PER LA PACE
RICONVERTIRE LE INDUSTRIE DELLE ARMI
IN PRODUZIONI DI BENI
UTILI ALLA VITA-
di Giuseppe Natale*
Kim Mi Mporta (Opera di Giuseppe Denti) |
L’ONU ha dichiarato il 26
settembre “Giornata internazionale per la totale eliminazione delle armi
nucleari”. Purtroppo l’evento è sepolto da un assordante silenzio dei mezzi di comunicazione.
La data scelta vuole ricordare il giorno in cui, il 26 settembre 1983, l’ex
colonnello sovietico Stanislav Petrov riuscì ad evitare un conflitto nucleare
con gli USA accorgendosi del falso allarme comparso sul suo computer di
controllo. Il pericolo nucleare mortale per l’intera umanità è sempre
all’ordine del giorno, anche per errore, oggi più di ieri. Non basta più il
trattato di non proliferazione, ma è necessario e urgente che tutti i Paesi del
mondo concordino, firmino e s’impegnino ad eliminare tutte le armi nucleari.
Sul disarmo
l’ONU, nella sessione del 15 giugno – 7 luglio 2017, ha definito le
procedure di proibizione delle armi nucleari, in attuazione della Risoluzione
dell’Assemblea Generale del 23/12/ 2016, votata da 113 stati, con 35 governi
contrari. Purtroppo, oltre ai Paesi
detentori di ordigni nucleari (USA: 6.800 ordigni nucleari; Russia: 7.000;
Francia: 300; Cina: 270; Gran Bretagna: 215;
India e Pakistan: 130 ciascuno; Israele: 80; Corea del Nord: 20-60)
hanno votato contro gli stati aderenti alla NATO tra cui l’Italia. La posizione
contraria del governo italiano al disarmo totale delle armi nucleari e la nostra partecipazione in diverse zone di
guerra contraddicono i dettami della nostra Costituzione (art. 11, “L’Italia ripudia la guerra come strumento di
offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali”). Diventano inoltre sempre più imbarazzanti e
pericolose, anche per la nostra posizione geopolitica (e per un ruolo
indipendente e pacifico dell’Europa) l’adesione alla NATO e l’accettazione di
oltre 60 basi americane con armi nucleari.
E che dire delle enormi spese militari che
l’Italia sopporta e che potrebbe destinare per opere di pubblico interesse? Non
possiamo accettare che si spendano 52 milioni di euro al giorno in armi e spese
militari, che diventano 72 milioni secondo i dati dell’Istituto Internazionale
per la Pace e che potrebbero aumentare a 100 milioni di euro al giorno, secondo
gli impegni assunti dal governo italiano in ambito NATO e per soddisfare le
‘pazze’ pretese del presidente degli USA Donald Trump!
*Presidente ANPI Crescenzago Zona
2 Milano