OGM IN ITALIA?
Il Governo tenta il colpo
di mano Dopo
20 anni fuori dall’agricoltura italiana, gli OGM rischiano di tornare ad
inquinare i campi ed i piatti tramite quattro decreti legislativi inviati per
l’approvazione dal Governo alle Commissioni parlamentari per l’agricoltura.Una ristretta e potente minoranza continua a
spingere per la deregolamentazione degli OGM vecchi e nuovi (nuove tecniche di
selezione varietale o NBT), a livello europeo e nazionale. Le organizzazioni
contadine di diversi Paesi europei, come ad esempio la Croazia, alla quale va
la nostra solidarietà, denunciano tentativi di introduzione degli OGM con una
silenziosa modifica della legislazione sementiera. Infatti mentre 3
europarlamentari, tra cui l’italiano Paolo De Castro, scrivono alla Commissaria
alla salute Kyriakides per convincerla ad ignorare i principi di precauzione e
di valutazione di impatto che hanno finora guidato le decisioni UE in materia,
ecco che appaiono in Commissione Agricoltura del Parlamento quattro decreti che
vorrebbero, senza troppi giri di parole, permettere l’ingresso in Italia dei
nuovi OGM in ambito frutticolo, vitivinicolo e delle sementi orticole, comparti
fondamentali del sistema agricolo nazionale.Queste proposte di decreti legislativi, sui quali il
Parlamento può solo esprimere un parere non vincolante, vengono presentati come
degli adeguamenti necessari al recepimento di direttive europee. Niente di più
lontano dal vero: la legislazione europea sulle sementi è solo all’inizio del suo
processo di revisione, e appare del tutto ingiustificato procedere ad una
riforma parziale e arraffazzonata delle leggi sementiere italiane, per di più
per decreto, senza alcuna nuova base normativa europea e adducendo motivazioni
poco chiare legate alla protezione fitosanitaria.Fino ad ora, inoltre, la legislazione italiana ha
trattato gli OGM come un argomento ben distinto dalla normale regolamentazione
agricola, con responsabilità e controlli operati in cooperazione con i
ministeri dell’Ambiente e della Salute. Il Ministero dell’Agricoltura non può
tentare di avocare di fatto a sé tutta questa materia.
Riscrivere la legge sementiera interrompendo 20 anni
di agricoltura libera da OGM, caratterizzata
dalla crescita del biologico e dalla garanzia di “GMO free” per i suoi
prodotti sul mercato mondiale, senza alcun dibattito e in palese contraddizione
con le leggi italiane esistenti, appare ancor più grave se si pensa al momento
in cui essa è stata proposta: il classico colpo di mano natalizio, che questa
volta cerca di sfruttare la terribile crisi sanitaria e socio-economica
provocata dalla pandemia per stravolgere l’agricoltura italiana senza che
l’opinione pubblica ne sia al corrente.Facciamo appello al Presidente della Conferenza
Stato Regioni Stefano Bonaccini affinché il parere su questi decreti sia di
fermo rifiuto: la perdita della qualifica di “OGM-free” dell’agricoltura
italiana comporterebbe conseguenze economiche inimmaginabili oltre che in fatto
di fiducia, credibilità e qualità del comparto agroalimentare. Ci rivolgiamo
inoltre al Presidente della Repubblica quale garante dell’integrità e della
costituzionalità dei processi legislativi della Repubblica, affinché Esso
blocchi l’eventuale emanazione di questi Atti del Governo e li rimetta al parere
del Parlamento. Ciò non solo perché emergono dei gravi profili di incongruenza
con la legislazione in vigore, ma anche in quanto la materia trattata risulta
di importanza strategica per il settore agricolo del nostro Paese, travalicando
di gran lunga le prerogative delle consuete leggi delega con le quali il
Parlamento incarica il Governo di legiferare in sua vece. L’agricoltura
contadina del nostro paese continua ad innovare per contrastare il cambio
climatico ed affrontare i suoi impatti senza bisogno di contaminare i suoi
campi con soluzioni “miracolose” prodotte da un pugno di imprese solo per
continuare a garantire lauti profitti al settore sementiero. Per informazioni:Antonio Onorati +39 340 821 94 56Fabrizio Garbarino +39 347 156 46 05