PROFITTO, FAME E SFRUTTAMENTO
Milano. Nuove povertà
file davanti alla sede di "Pane Quotidiano"
A differenza dei precedenti
modi di produzione del passato dove, i lavoratori delle classi subalterne che
costituivano il "popolo", pativano la fame per effetto delle carestie
e della mancanza di generi alimentari; oggi nel sistema capitalista, nell'epoca
dell'imperialismo la fame e prodotta dalla troppa abbondanza, dalle guerre di
rapina, dalla troppa ricchezza in mano a pochissimi individui. La povertà
aumenta in tutte le metropoli imperialiste e le lunghe file davanti alle ONLUS,
alla Caritas o al Pane Quotidiano di chi ha perso il lavoro ed è caduto in
povertà lo rendono evidente.
La pandemia ha aggravato la crisi mondiale e ha aumentato il numero dei super
ricchi e ha portato il "terzo e quarto mondo" anche nelle metropoli
imperialiste. La società capitalista quotidianamente costringe milioni di
esseri umani a produrre, viaggiare e vivere in condizioni precarie, senza
sicurezza, a vivere in case malsane, ad ammalarsi, morire di fame e di sete e
altri a vivere ai margini della società. La vita reale impone agli esseri
umani, di là dalle ideologie e delle religioni, dei bisogni primari che la
società nega alla maggioranza della popolazione. Gli uomini e le donne per
sopravvivere devono innanzi tutto mangiare, bere, avere un tetto, vestirsi e
poter mantenere la famiglia e una medicina territoriale e nazionale al servizio
delle persone, non per il profitto delle multinazionali farmaceutiche.
La pandemia ha aggravato la crisi mondiale e ha aumentato il numero dei super
ricchi e ha portato il "terzo e quarto mondo" anche nelle metropoli
imperialiste. La società capitalista quotidianamente costringe milioni di
esseri umani a produrre, viaggiare e vivere in condizioni precarie, senza
sicurezza, a vivere in case malsane, ad ammalarsi, morire di fame e di sete e
altri a vivere ai margini della società. La vita reale impone agli esseri
umani, di là dalle ideologie e delle religioni, dei bisogni primari che la
società nega alla maggioranza della popolazione. Gli uomini e le donne per
sopravvivere devono innanzi tutto mangiare, bere, avere un tetto, vestirsi e
poter mantenere la famiglia e una medicina territoriale e nazionale al servizio
delle persone, non per il profitto delle multinazionali farmaceutiche.
In questa società gli operai, i lavoratori sono solo merce
forza- lavoro, noi proletari siamo quella classe della società, che trae il sostentamento
soltanto e unicamente dalla vendita del nostro lavoro. Nel capitalismo la vita
e la morte di milioni di proletari, operai, lavoratori, disoccupati,
pensionati, dipendono solo dalla domanda di lavoro, cioè dall'alternarsi dei
periodi d'affari buoni e cattivi, dalle oscillazioni di una concorrenza
sfrenata, oggi ancora più accentuata dal coronavirus.
In questo periodo i lavoratori che scioperano per
difendere la loro salute e il posto di lavoro, quelli che rompono il vincolo di
fedeltà all’azienda, denunciando condizioni di pericolo sono considerati dal potere
economico- politico, cioè dal governo e dalla Confindustria dei nemici che
ostacolano la pacifica accumulazione del profitto, che rompono “l’unita
nazionale”.
Per questo i lavoratori coscienti e combattivi, i
sindacati conflittuali sono osteggiati, odiati, calunniati. Per questo nei
conflitti fra capitale e lavoro, sono repressi, puniti, licenziati e in alcuni
casi incarcerati. Dietro le vuote parole della democrazia si nasconde la
dittatura del capitale. Chi decide non è il parlamento, o il governo, ma le
imprese multinazionali, che detengono il potere economico e quindi politico, e
che pur in competizione e guerra fra loro sono sempre unite nel mantenere
sottomesse le classi subalterne.
Gli
interessi dei lavoratori sono antagonisti a quelli dei padroni e la nostra
forza sta nell’unità. Divisi non siamo niente, uniti siamo una forza
gigantesca.
Fino
a quando sopporteremo ancora questo stato di cose?
Milano. Nuove povertà file davanti alla sede di "Pane Quotidiano" |
Michele Michelino
[Comitato
per la Difesa della Salute
nei
Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Sesto
San Giovanni - Milano]