La voglia di combattere non
ha età
di Maria Dilucia
di Maria Dilucia
Una veduta dall'alto di Ponte Lambro |
Negozi chiusi e
quelle stupide macchinette mangiasoldi al bar. Mi faceva arrabbiare vedere gli
uomini e le donne con cui avevo condiviso la vita in queste vie, tra queste
case, farsi rubare i soldi della pensione da quelle macchinette! Li incontravo
i miei compagni, giravano quasi persi per il quartiere, tra queste case che
hanno visto passare le nostre vite, ne hanno viste tante queste case di cose
belle e di cose brutte. Questi marciapiedi ci hanno visto giocare, litigare, ci
hanno visto giovani e belli girare innamorati! Che bei ricordi, ogni angolo nel
mio quartiere è un ricordo! Questo quartiere ha visto le lotte per la casa,
dove c’era anche qualche furbetto che ha cercato di sfruttare chi aveva bisogno
di un tetto. Questo quartiere ha visto lotte per non cedere al degrado, quante
volte incontrandoci in assemblea ma anche per strada abbiamo deciso che quella
determinata cosa non ci andava bene e subito iniziavamo le lotte per cercare di
sistemarla. Certo ci sono state cose per cui non siamo riusciti a fare niente o
troppo poco, avremmo voluto salvare i ragazzi da quella schifezza della droga,
ma non ci siamo riusciti! Ci veniva da piangere a vedere quelle vite strappate,
torturate, a pensare alla disperazione dentro le loro famiglie e ci siamo
chiesti perché? E non siamo mai riusciti a trovare una risposta! E adesso, che
siamo arrivati alla pensione, era quella la nostra fine? Tutto il giorno
davanti alla televisione a rimbambirci fino a credere a tutte le bugie che ci
raccontavano? E no! Io non ci sto! Non è ancora finita! E l’antica ribellione è
tornata! Certo non eravamo più battaglieri come una volta quando non ci faceva
stare zitti nessuno, neanche i padroni, neanche quelli che usavano paroloni
grossi solo per fregarci! No, noi non ci lasciavamo intimidire, non
indietreggiavamo, noi li affrontavamo a volte pure a muso duro! No, non
potevamo finire così, dovevamo trovare un modo, un posto per incontrarci, stare
tra noi, magari a giocare a carte, magari a mandarci a fan culo, un posto dove
le false parole della televisione non poteva mangiarci il cervello! E quel
giorno, quando li ho visti ancora camminare senza sapere dove andare, li ho
fermati e gli ho detto: “Compari, qui, ancora una volta ci dobbiamo unire,
dobbiamo trovare uno posto; il nostro posto per stare insieme, parlare, urlare, ma stare tra noi, un posto
dove capire le nuove fregature che i padroni ci stanno preparando, perché se le
capisci ti puoi difendere! Se riusciamo
a capire dove è la cosa giusta e dove è la cosa sbagliata allora non
riusciranno a farci fare quello che
vogliono! Così è nato il centro, è nato dalla volontà di non cedere, nemmeno
ora! Perché la voglia di combattere non ha età!