MONTE STELLA - GIARDINO DEI GIUSTI
REPLICA DI CONSONNI E TONON
Caro
Stefano,
nel
rinnovarti la mia espressione di affetto e stima, mi vedo costretto a
rispondere alla tua ultima del 29 giugno. Lo faccio assieme a Graziella con cui
questo scambio con te è iniziato, dapprima in privato e ora sempre più in
pubblico.
Come promuovere una nobile
causa?
Converrai
che una causa nobile non può che essere promossa in modi nobili. Usare
scorciatoie contando su vie preferenziali assicurate da un potere locale dirigista
che, mentre sbandiera la parola partecipazione,
fa di tutto per tagliare fuori dalle decisioni riguardanti un bene pubblico gli
abitanti di un territorio che di quel bene sono i veri proprietari, non è un
modo per tradire la causa?
Ebbene
sì: siamo alla domanda «Il fine giustifica i mezzi, qualunque essi siano?». La
risposta la lasciamo a te e chi si ostina a seguirci in questo dialogo a
distanza.
Il mezzo è il messaggio?
Ma
siamo anche alla domanda «I modi della comunicazione sono indipendenti dal
messaggio?». Difficile rovesciare il buon Marshall McLuhan. La mossa iniziale
era perfetta: il giardino (un
Giardino per i Giusti). Ora gli stessi promotori hanno ritenuto che quella
modalità non è più adeguata e soddisfacente.
Eppure:
Dove si legge: Firenze ha
scelto di non dimenticare gli orrori della storia.
Il Consiglio Comunale, nella seduta del 7 Aprile 2003, ha approvato un ordine del giorno con il quale invitava il Sindaco ad istituire un Giardino dei Giusti anche nella città di Firenze. Lo spazio individuato per la realizzazione del nuovo giardino si trova all'interno dell'area monumentale degli Orti del Parnaso, con accesso da via Trento, in un contesto paesaggistico particolarmente suggestivo, sia per lo splendido panorama della città che per la cornice storico-architettonica dei luoghi. Il giardino è fisicamente suddiviso in due aree diversamente fruibili.
Il Consiglio Comunale, nella seduta del 7 Aprile 2003, ha approvato un ordine del giorno con il quale invitava il Sindaco ad istituire un Giardino dei Giusti anche nella città di Firenze. Lo spazio individuato per la realizzazione del nuovo giardino si trova all'interno dell'area monumentale degli Orti del Parnaso, con accesso da via Trento, in un contesto paesaggistico particolarmente suggestivo, sia per lo splendido panorama della città che per la cornice storico-architettonica dei luoghi. Il giardino è fisicamente suddiviso in due aree diversamente fruibili.
Nella parte superiore, accessibile
direttamente dagli Orti del Parnaso, è stato messo a dimora un esemplare di
Carrubo di circa 60 anni. Il carrubo è l'albero simbolo del Giardino dei Giusti
di Gerusalemme. Questo esemplare è stato dedicato alla memoria di Chico Mendes,
sindacalista brasiliano ucciso nel 1988 per la sua azione di difesa degli
indios dell' Amazzonia, in sostituzione di una targa in ricordo collocata qui
una decina di anni fa e andata successivamente perduta. Nella stessa area è stato
inoltre messo a dimora un esemplare di Lagerstroemia di circa 40 anni,
proveniente dal Centro Florovivaistico del Comune di Firenze, in memoria di
Gino Bartali, campione fiorentino di ciclismo, che durante l' occupazione
nazista si adoprò coraggiosamente per aiutare gli ebrei perseguitati. Altre
piante tipiche del paesaggio toscano, arboree e noo, completano il quadro
composito della sistemazione a verde: Gelso Pendulo, Cipresso, Alloro,
Giaggiolo, Rose, Lentaggine, Crespino rosso. Nella parte inferiore del giardino,
adiacente, ma recintata -visibile dall' esterno e accessibile al pubblico su
richiesta per visite guidate- è stato realizzato un allestimento semplice e
suggestivo. Per ottenere un' armonia di colori, forme e fragranze, si è
realizzata la messa a dimora di numerose specie erbacee perenni e arbustive,
che offrono un bouchet botanico in ogni periodo dell' anno. Una succesione
continua di fioriture dalla primavera all'autunno inoltrato. Un Giuggiolo apre
il percorso botanico all'interno del giardino, cui seguono altri esemplari
arborei quali olivi, agrumi, specie arbustive ed erbacee perenni.
Ci
scusiamo per la lunga citazione. Naturalmente -è bene ricordare- anche questo
giardino è nato per l’impegno, quanto mai apprezzabile, di Gabriele Nissim.
Ora,
però, chiediamo a lui e a te -ma anche a chi prende le decisioni per conto
della città- «Perché ciò che vale per Firenze non vale per Milano?». O anche a
Firenze si andrà a proporre una trasformazione radicale di un’opera largamente
apprezzata dagli abitanti per fare spazio ad «attrezzature» e a luoghi «di
seduta collettiva» che consentano di «svolgere attività di informazione,
comunicazione, e discussione che coinvolgano soprattutto i giovani e le scuole»?
È
appropriato violentare un luogo mirabile per insediarvi un simile armamentario
che con il giardino non ha nulla a che fare? La manomissione di un luogo
pubblico di grande suggestione e bellezza che si sta per compiere, oltre che un
intervento arbitrario quanto devastante, non è essa stessa un messaggio, e alla
fine il messaggio che verrà
percepito dai cittadini (che pure si vogliono come alleati nella nobile causa)?
Una persona raffinata ed educata a riconoscere quanto si esprime nella cultura
materiale, quale tu sei, non avverte una forzatura e una stonatura? Se
realizzato, il progetto fatto proprio da Gariwo e dal Comune di Milano
costituirà un antefatto che parlerà ben prima e ben più efficacemente di ogni
discorso che in quel contesto si vorrà rivolgere ai giovani. Alla fine il mezzo scelto -muri, totem, teatro
all’aperto per 340 persone, ecc.- contraddirà e metterà in un angolo lo stesso messaggio che si vuole trasmettere e che
a tutti sta a cuore.
Quali sono i termini della
concessione/comodato?
Questi
i termini in estrema sintesi: «il Giardino dei Giusti conservi nel tempo la
propria particolare connotazione» (delibera della Giunta comunale 2746 del
2014). Per legittimare il progetto di trasformazione del luogo in uno spazio
comunicativo/didattico, quella delibera avrebbe dovuto farne esplicito cenno.
Chi difenderà il luogo
ristrutturato?
Per
ora il Giardino dei Giusti al Monte Stella si è difeso da sé; ma chi difenderà
il nuovo spazio? Possibile che non si capisca che si sta predisponendo uno
spazio ideale per rave party? O alla fine quello che si vuole è disporre di uno
spazio recintato, sottratto alla cittadinanza?
Alternative
Per
una più forte valorizzazione del Giardino dei Giusti non va bene la nostra
proposta (la riconfigurazione delicata della parte orientale di Piazza Fontana
con una piantata regolare di ciliegi da fiore ecc., ecc.)? Non va bene perché
l’intento di Gariwo non è quello di creare un luogo ad alto valore simbolico,
ma uno spazio per la comunicazione e la didattica? Per inciso viene da dire che
ai fini comunicativi risponderebbero meglio i teatri di Milano, a cominciare,
per valore simbolico, dal Piccolo Teatro. Ma se proprio si insiste nel
cambiamento di rotta, si trovi un luogo che chiede di essere riqualificato:
Gariwo avrà avuto il merito di recuperarlo a un uso civile. Ma c’è un’ulteriore
possibilità: perché non legare il tutto alla Casa della Memoria, improntando al
progetto Giardino dei Giusti l’intera Biblioteca degli Alberi che lì dovrà
sorgere?
Ci
fermiamo qui.
Coi
sentimenti di sempre
Giancarlo e Graziella