Lutti
nostri
È MORTO DON BURNESS
Don Burness
con i sui bassotti
Collaboratore
di questo giornale con saggi, testi poetici e scritti vari, Burness era venuto
a trovarci a Milano dove aveva incontrato diversi poeti e letterati. La
Biblioteca di Odissea gli aveva pubblicato un paio di libri della cui
traduzione si era occupato il nostro Max Luciani che ha di recente approntato
la traduzione anche dei testi inediti che avrebbero dovuto confluire in un
libro che sperava di pubblicare prima che la morte arrivasse a chiudergli gli
occhi. Purtroppo un male rarissimo e incurabile non glielo ha permesso, si è spento in ospedale a Emerald Isle nel North Carolina. “Odissea”
pubblicherà questi testi sulle sue pagine come dono ai suoi numerosi lettori e per
tenerne vivo il ricordo. Il poeta era nato il 9 maggio 1941 ad Hartford nel
Connecticut. Molto critico verso la politica del suo Paese, come altri
intellettuali americani, Burness era rimasto disgustato della politica di Trump,
ma non aveva alcuna stima del successore Biden. Non aveva tutti i torti. [A.
G.]
con i sui bassotti
Si
è spento la notte scorsa dopo una rara e fulminante malattia il poeta e docente
americano Don Burness, da tanti anni collaboratore della nostra rivista, che ha
impreziosito con i suoi scritti.
Persona
estremamente colta e dotata di una straordinaria e poetica curiosità che lo ha
portato a studiare ed insegnare in giro per il mondo.
Ha
convissuto per qualche mese con il breve ma devastante male che lo ha colpito
lasciandoci alcune poesie scritte poco prima di morire.
Nel
lungo scambio epistolare che ho avuto con lui in questi ultimi giorni mi ha
augurato ogni bene raccomandandosi di non essere triste per la sua dipartita
perché lui aveva vissuto la vita che aveva sempre voluto, alle sue condizioni, che
la sua vita era già stata abbastanza lunga da permettergli di accudire per anni
la sua amata moglie Mary-Lou, gravemente malata, poi da quando lei era venuta a
mancare si trovava nel periodo “bonus” quindi se ne sarebbe andato serenamente,
esortandomi a continuare a viaggiare, studiare, mangiare buon cibo e divertirmi
il più possibile.
Lunedì
ha sposato Maria Elena in ospedale ed era pieno di gioia, martedì ha detto che
era pronto a morire. Mercoledì lo ha fatto.
Caro
amico Don, non ti dimenticheremo mai.
Max
Luciani
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