La strategia
del terrore e quali risposte
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Parigi in piazza |
Come sempre ci
sono radici profonde ai conflitti, sia collettivi che individuali. La cronaca a
volte appare come acque in regime carsico, che affiorano all'improvviso dalle
viscere della terra, ma appena la si trasforma in storia ci si rende conto, che
nulla succede all'improvviso. L'aspetto che più mi colpisce è che i terroristi
non sono mai arrivati come clandestini sui barconi, ma sono di seconda o terza
generazione, nati e cresciuti nella nostra società. Ragazze e ragazzi che hanno
visto i genitori assimilarsi, spesso abbandonando la pratica religiosa, non
osservando il Ramadan e che non avevano neppure pensato in vita loro di compiere il pellegrinaggio
alla Mecca, lo Hajj, mangiando carne non
Halal o assumendo alcool. Ebbene i figli hanno sperimentato di essere
considerati non francesi a parte intera, ma ospiti, paradossale le vicende
degli Harkis, algerini che combatterono a fianco dei francesi e non dei loro
concittadini nella Guerra d'Algeria e sacrificati nelle trattative do pace con
il FNL Speso concentrati negli stessi quartieri delle
banlieue, con disoccupazione superiore alla media e grado di
istruzione inferiore a quello delle corrispondenti fasce di età francesi:
francesi non francesi. Se non mi riconosci cittadino a parte intera e la
laicità non è fattore di integrazione pluriconfessionale, ma esigenza di
dimenticare la mia, mi riassumo ed anzi sottolineo la mia identità e cerco
un'altra integrazione nella umma dei fedeli di Maometto e all'interno della
Comunità con i gruppi più identitari: la stessa logica delle
gangs di quartiere o delle
pandillas latino americane, presenti
anche nelle nostre città. Affrontare le cause economo-sociali richiede tempo ed
investimenti massicci, che le politiche di austerità negano a tutti, quindi non
sono una risposta che l'opinione pubblica chiede. D'altronde, se uno dei modi
di lotta è quello di investire con l'auto passanti a caso o di accoltellare
sempre a caso tra la folla, non c'è sistema di sicurezza che lo possa evitare.
Ciascuno di noi se ANCHE SUPERA LE SUE PAURE, NON PUÒ TOGLIERSI DALLA TESTA LE
PREOCCUPAZIONI PER I PROPRI FIGLI E NIPOTI, anche se gli ammazzati da autisti
ubriachi o drogati saranno sempre più di quelli vittime di terroristi fai da
te. Nella incapacità di dare risposte ai problemi della gente comune sta la
debolezza della sinistra e dei democratici, a volte insuperabile per profondità
dell'analisi: il noto benaltrismo. Se le risposte semplici non ci sono dovremmo
comunque farlo capire, ma senza arie di superiorità o di disprezzo di chi non
capisce. Tutti dovrebbero essere convinti che le stiamo cercando insieme e che
sulla nostra comprensione e solidarietà si possa sempre contare.
Felice C. Besostri