TRIPLICATE LE IRREGOLARITÀ DEGLI APPALTI
PUBBLICI
(a cura di Franco Astengo)
ROMA -
Nell'ultimo anno il numero degli appalti pubblici irregolari è triplicato. È
questo il dato che più salta agli occhi leggendo il rapporto annuale 2016 della
Guardia di Finanza, che viene presentato questa mattina nel salone d'onore
della caserma “Laria” a Roma, alla presenza del ministro dell'Economia Pier
Carlo Padoan e del comandante generale Giorgio Toschi. I militari hanno
individuato, nel corso del 2016, appalti pubblici dati ad aziende in modo
irregolare per un totale di 3,4 miliardi di euro, denunciando 1.866
responsabili, 140 dei quali arrestati. È una cifra che, rispetto al 2015 è
cresciuta del 200 per cento.
RICORDO:
Qualche tempo fa il
magistrato Pier Camillo Davigo, presidente dell’ANM, ebbe a dichiarare “ è
peggio di Tangentopoli, adesso non si vergognano neppure”.
COMMENTO
Mentre è in discussione la
possibilità o meno di svolgimento del referendum proposto dalla CGIL sui sub
appalti arrivano queste notizie che è necessario integrare con alcune
affermazioni: la prima delle quali riguarda la commistione tra politica e
affari (è di ieri la notizia di 49 arresti nel napoletano proprio in relazione
a presunti fatti di questo genere); in secondo luogo deve essere ricordato come
una parte rilevante del territorio e alcune attività economiche sono
assolutamente egemonizzate dalla criminalità organizzata; ancora: sono ormai
trasformati in veri e propri lucrosi “centri d’affari” alcuni drammi sociali
dai migranti ai terremoti. Un paese percorso da un’ondata di illegalità che
mina alle basi la convivenza civile e l’economia: la questione però non è
quella – che pure è necessario sottolineare – del semplice contrasto per via di
coercizione ma è soprattutto ed essenzialmente di tipo politico, di
impostazione economica, di ben diversa qualità della democrazia e della
partecipazione popolare. Questi sono i frutti di un malgoverno che viene da
lontano, da logiche di crescita esponenziale delle disuguaglianze, di
impoverimento generale , di sottrazione di lavoro, di perdita di dignità, di
maltrattamento delle condizioni materiali di cittadine e cittadini, di scelte
completamente sbagliate sul piano europeo e internazionale. Un quadro
drammatico inaspritosi negli ultimi anni e accompagnato da un vero e proprio
deperimento del quadro politico, al centro come in periferia anche a causa di
una insensata e illogica personalizzazione, e dell’insieme delle relazioni
civili, sociali, culturali.