VIA LE ATOMICHE
DALL’ITALIA
“I rappresentanti dei governi di
tutto il mondo che organizzano conferenze di pace e parlano della «Lega delle
Nazioni» e di «Pace internazionale», contemporaneamente si preparano al riarmo
mondiale in vista di un nuovo massacro.”
Non vincerà nessuno, sarà l'apocalisse |
Queste parole del pacifista anarchico ed
antimilitarista Ernst Friedrich, furono
scritte nel 1924 quasi un secolo fa, profetiche per quanto iniziò a realizzarsi
poco più di 10 anni dopo, ma ancora
drammaticamente attuali oggi: i
massacri, infatti, continuano e l’indifferenza, il fatalismo e la
rassegnazione regnano sovrani,
Su questo
punto la narrazione strategica, vera e
propria disciplina accademica e arma effettiva dell’arte della guerra, svolge un ruolo fondamentale e continua ad essere
efficace nell’anestetizzare la coscienza collettiva. A questo scopo concorre
non solo l’esercito dei servili amanuensi della stampa e di altri media ma, ben
al di sopra di essi e con ben maggiore e criminale responsabilità altri attori
decidono quali verità nascondere o deformare e quali falsità diffondere. Sono gli intellettuali, le gerarchie
religiose, la sinistra politica, almeno quella che è o è stata in parlamento, e
alcune associazioni che si autodefiniscono pacifiste ma che talvolta sostengono
interventi militari. L’ex segretario generale dell’ONU Boutros Ghali (poco
amato dagli Stati Uniti) ebbe a dire, a metà degli anni ‘90, che mentre per
secoli le decisioni politiche fondamentali
erano legalmente prese da élite, con l’esclusione della grande maggioranza
della popolazione, ora a decidere è l’opinione pubblica, ovvero è l’opinione
pubblica a dare legittimità all’autorità. Da qui l’importanza della narrazione
strategica affidata agli intellettuali ed alle altre istituzioni. Da qui le
delinquenziali responsabilità che costoro si sono assunti e continuano ad
assumersi.
A differenza
di un secolo fa quando gli intellettuali che pur tradendo la propria missione
originaria, nata a fine ‘800 con il manifesto degli intellettuali contro il
processo farsa a Dreyfus, si rivolgevano essenzialmente ad omologhi cioè alle
classi dirigenti esprimendo una verità che poteva talvolta coincidere con
alcuni interessi di queste, adesso, con menzogne costruite ad arte con l’aiuto
di think tank multidisciplinari, si rivolgono alla intera popolazione la quale
ha interessi esattamente opposti agli
orientamenti che le si vuol fare
adottare. Una vera e propria trappola
democratica.
Analoga
involuzione rispetto ai fini originari hanno avuto le altre istituzioni. Questa
è la situazione e in questa situazione ci è dato il compito di diradare le nebbie della falsa
coscienza inculcata dai infidi amici e
da infidi e cattivi maestri. È un compito molto oneroso e di lungo percorso in
cui il primo passo è quello iniziare una contronarrazione di quanto sta
avvenendo da un quarto di secolo.
Per fortuna
vi sono ancora alcuni intellettuali, politici di sinistra, religiosi e
pacifisti non corrotti e non cinici.
È a costoro
che ci siamo rivolti per un contributo in questo primo incontro pubblico, che
si concluderà in un’assemblea per
costruire una manifestazione contro le
guerre in corso, e quelle in programma, e contro la costruzione e la
detenzione di tutte le armi a partire da quelle, nucleari ma non solo,
destinate a generare orribili olocausti. I quali saranno elogiati dai
cortigiani e dai tifosi dei massacri filantropici, alla maniera di come si espresse l’Unità
all’indomani dell’olocausto giapponese,
il 10 agosto 1945, quando titolò che le due bombe atomiche erano state
sganciate “Al servizio della civiltà”.
Forum Contro la Guerra
info@forumcontrolaguerra.org