di
Franco Astengo
Se
il governo PD-M5S si formerà davvero, sarà necessario prendere atto che
comunque sarà stata provvisoriamente (e soltanto provvisoriamente) evitata un’ulteriore
spinta a destra dopo di quelle impresse al sistema politico italiano dai
governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Conte uno tanto per riferirci soltanto
al passato più recente. Ciò affermato non è possibile aggiungere che
l’esecutivo oggi in itinere possa rappresentare un passo in avanti sul piano
della progettualità necessaria per affrontare le contraddizioni emergenti nelle
complessità sociale.
PD
e M5S per la loro differente natura e per la diversa concezione della
democrazia non potranno operare efficacemente in modo da determinare una caduta
del livello esasperante di diseguaglianze oggi evidenti nello stato delle cose
in atto e per avviare un principio di ripristino della democrazia
costituzionale così come questa è stata messa in discussione nel corso di
questi anni. Per questi motivi riassunti del tutto schematicamente appare
sbagliato l’atteggiamento “entrista” del gruppo parlamentare di LEU.
È
indispensabile, invece, andare avanti nel progetto di ricostruzione di una
sinistra autonoma sul piano culturale e politico, capace di superare antiche
divisioni e di progettarsi per il futuro recuperando identità e capacità
organizzativa. Sarà soltanto attraverso il compimento di un processo di
ricostruzione che sarà possibile mettere a punto il necessario discorso
riguardante le alleanze possibili sia sul piano politico che su quello sociale.