TAV A FIRENZE, I CITTADINI SI UNISCONO
Ci vuole una struttura
di controllo dalla parte dei cittadini finanziata dai proponenti l’opera.
Oltre 150 persone hanno partecipato
all’assemblea che è stata promossa dal Comitato No Tunnel TAV ieri 21 febbraio
2024 nella affollata sala parrocchiale della chiesa dell’Ascensione. Dopo un
ricordo delle vittime dell’incidente del cantiere dell’Esselunga di via Mariti
è stato ricordato come è proprio la logica delle grandi opere inutili ad aver
innescato la deregolamentazione del mondo del lavoro. È intervenuto l’avvocato
Giacomo Baldi che ha avuto esperienza diretta sia come assessore ai lavori
pubblici del comune di San Benedetto Val di Sambro che come legale impegnato in
cause risarcitorie di famiglie danneggiate da lavori; queste si trovarono a
dover fronteggiare colossi come Anas, Autostrade, Ferrovie con le proprie
risorse limitate. Unire le forze delle vittime aiuta tutti nel veder
riconosciuti i propri diritti. Sarà necessario realizzare uno staff di tecnici
e legali che monitorino l’andamento dei lavori e dei possibili effetti di
questi, sarà necessario controllare anche livelli di inquinamento atmosferico
conseguenza dei cantieri; tutto questo un cittadino non lo può fare da solo.
Occorreranno risorse economiche per ottenere tutto ciò, i committenti e gli
esecutori dei lavori devono prendersi l’onere di finanziare il tutto. I
soggetti politici che hanno sollecitato i lavori obblighino i responsabili.
I tecnici al
sevizio dei cittadini dovranno realizzare anche un archivio dei dati di monitoraggio e di esecuzione dei
lavori in vista di un loro possibile utilizzo in sede di richiesta di
risarcimento; appare ormai prassi comune che
documenti importanti, probatori dei danni causati, non siano spesso rintracciabili
in sede giudiziale.
Per ottenere
tutto ciò cittadine e cittadini interessati dovranno organizzarsi in
associazione o comitato. Tutto questo è indispensabile soprattutto a Firenze
dove i danni sono previsti dal progetto stesso a diverse centinaia di edifici,
cioè migliaia di unità immobiliari. Si avvia un percorso in questo senso da
portare avanti prima possibile. Nel materiale a disposizione sul sito del Nodo
di Firenze non c’è traccia delle assicurazioni per eventuali danni; questa
è una carenza che deve essere colmata al più presto. Il Comitato No Tunnel TAV
ha ricordato che comunque l’opposizione all’opera resta indispensabile
anche se non ci fossero danni per nessuno: è un’opera sbagliata che, con due
stazioni non connesse tra loro, creerebbe un illogico groviglio trasportistico,
cioè un danno perenne alla mobilità del sistema aggravando la già precaria
situazione della mobilità. Il Comitato ha ricordato come le contraddizioni tra
la realizzazione del Passante TAV e della tramvia siano il frutto di
una mancata pianificazione che studiasse il sistema dei trasporti e
delle infrastrutture nella loro interezza, ma ha lasciato che i singoli
committenti (RFI, Tranvia SpA) portassero avanti i loro interessi senza il
necessario sguardo di insieme sulla città e l’area metropolitana. Questa è una
grave colpa delle amministrazioni che si sono succedute in Regione, Città
Metropolitana, Comune di Firenze; questo atteggiamento corrivo, tra le altre
cose, ha consentito che un progetto cui manca la VIA per la stazione ai Macelli
e il piano di emergenza potesse essere avviato. La migliore soluzione a rischi
e problemi che, come purtroppo si è visto, sono concreti, è abbandonare il
progetto di sotto-attraversamento e ottimizzare il passaggio in superficie, come
proposto da lustri dal Comitato insieme all’Università di Firenze.
Comitato
No Tunnel TAV Firenze
notavfirenze@gmail.com