L’AMIANTO UCCIDE NELL’INDIFFERENZA.
L’ITALIA NE È PIENA
Amianto, Inail
conferma la strage di mille morti l’anno
All’Assemblea nazionale sull’amianto i nuovi dati Inail
mostrano che l’epidemia italiana di malattie asbesto-correlate è unica al
mondo. E la Commissione di inchiesta del Senato conferma tutti i nodi dell’inchiesta
di Wired: a 23 anni dalla messa al bando, la decontaminazione dalla fibra è
fallita
“Un Testo Unico che raccordi tutte le oltre 400 norme
regionali e nazionali sull’amianto e che dovrà ovviamente vedere l’adozione e
il sostegno da parte del Governo, senza il cui apporto non sarà possibile
raggiungere nessun traguardo”. Questa la richiesta di Camilla Fabbri,
presidente della Commissione di Inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato
che, anche grazie al sostegno del presidente Pietro Grasso, è riuscita a
convocare l’Assemblea Nazionale Amianto con la partecipazione dei Ministri
Poletti e Orlando, il presidente di Inps, Tito Boeri e dell’Inail Massimo De
Felice, il presidente del Fondo Nazionale Vittime Amianto, Nicola Pondrano e le
associazioni e sindacati a tutela delle vittime, tra cui Afeva, ANMIL, CGIL e
CISL.
Sostegno che con un messaggio alla platea Matteo Renzi,
assente per l’apertura della Conferenza per il Clima COP21, e primo
destinatario della nostra petizione sulla trasparenza #AddioAmianto che ha
raccolto quasi 68mila firme, sembra ribadire: “l’impegno comune per realizzare
politiche e interventi che consentano di chiudere, una volta per tutte, questa
ferita aperta rappresentata dall’amianto è e sarà massimo”, ricordando la
decisione della Presidenza del Consiglio di costituirsi parte civile nel
processo Eternit bis. Sul tavolo resta il forte conflitto di competenze tra
Stato e Regioni, la questione della giustizia e quella delle vittime civili dell’amianto,
cittadini contaminati per esposizione ambientale e non professionale. Mentre il
Ministro del Lavoro Poletti ribadisce la necessità di coordinamento tra i vari
ministeri, dopo aver emesso un contestato decreto sulla suddivisione del Fondo
Nazionale Vittime Amianto, il presidente di INPS, Tito Boeri, nega a Wired,
l’accorpamento di INAIL in INPS ma preferisce parlare di divisione di ruoli:
“L’Inail resta ente che accerta l’esposizione mentre è INPS che riconosce il
beneficio contributivo”. Anche per questo, in virtù del tema prevenzione
sanitaria pubblica, è pesata come un macigno l’assenza all’Assemblea del
Ministero della Salute, che nella precedente legislatura con l’ex Ministro
Balduzzi aveva invece assunto la cabina di regia e portato all’approvazione del
Piano Nazionale Amianto. Ministero che ha tutt’oggi ha rigettato ogni
competenza anche sui dati di mortalità delle vittime civili dell’amianto (così
la risposta del responsabile della Trasparenza alla richiesta di accesso di
Wired nei giorni scorsi).
“Ma l’amianto è un tema sociale, ci riguarda tutti, ed
ogni parte delle Istituzioni deve assumersi le proprie responsabilità: non
possiamo accettare che di questo passo ci vogliano 85 anni per smaltirlo e
eliminarlo dalle nostre vite- ha sottolineato a Wired la senatrice Fabbri-
resta assolutamente indispensabile, per ragioni di trasparenza e efficienza, la
realizzazione di una mappatura dei siti contaminati da amianto e da bonificare,
superando l’ambiguità attuale di mappature datate o inattendibili perché
realizzate non correttamente, a fronte di poche Regioni virtuose”. Ma, come
spesso accade nel nostro Paese, le norme esistevano già. E’ la stessa senatrice
a ricordare ai rappresentanti delle regioni che l’articolo 10 della legge
257/1992 di fatto, in mancanza di adozione dei Piani Regionali amianto, li
mette di fronte al possibile commissariamento. Nonostante ciò diverse regioni
non lo hanno ancora adottato (vedi il report di Legambiente, Liberi
dall’amianto) e molte non lo hanno ancora rinnovato (come Lombardia, Toscana ed
Emilia Romagna, ad esempio).
Piani che, come abbiamo denunciato nell’inchiesta Il
prezzo dell’amianto, avrebbero dovuto costituire la road map per completare una
mappatura indispensabile per individuare dove andare a concentrare gli sforzi
di bonifica. A 23 anni dalla legge 257/1992 che ne ha bandito l’utilizzo ma non
obbligato lo smaltimento, la polvere d’amianto continua ad uccidere almeno 8
italiani al giorno, a contaminare, secondo le stime di Wired, oltre 300 mila
edifici, di cui almeno 3000, come abbiamo verificato elaborando i dati del
Ministero dell’Ambiente, (forniti ancora incompleti dalle regioni e datati
2013) con il massimo rischio di contaminazione anche per la popolazione
italiana più giovane. Oltre 2400 scuole italiane sono ancora contaminate
dall’amianto. Tocca ricordarlo al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che
a La Spezia frequentava un istituto costruito completamente d’amianto, nella
provincia che tra cantieristica e uso indiscriminato della fibra killer, si
riscontra uno dei più alti tassi di mortalità di mesotelioma in Italia. Il
tumore maligno che continua a colpire senza pietà a Casale Monferrato, come
rammenta alla platea il sindaco Titti Palazzetti “solo nel 2015 abbiamo già
avuto 78 decessi per mesotelioma, contro i 54 del 2014 e tre casi di nostri
concittadini morti sotto i 40 anni”.
Un dramma trasversale, che non guarda in faccia nessuno e
conferma quei “numeri” che finalmente, dopo una lunga elaborazione e promesse
di pubblicazione il presidente di INAIL, Massimo De Felice ha finalmente
comunicato, confermando tutti i nostri timori: 17.428 le persone decedute tra i
lavoratori esposti che hanno una posizione assicurativa con INAIL, con l’esame
di oltre 21mila casi di mesotelioma tra il 1993 e il 2014. “La platea degli
esposti e dei colpiti dalle malattie asbesto-correlate è in aumento” ribadisce
Nicola Pondrano, presidente del Fondo Nazionale Amianto- c’è stata una
sottovalutazione del fenomeno e chiederemo al Ministero della Salute di pronunciarsi,
così come abbiamo voluto l’estensione del fondo alle vittime civili“.
“Intanto anche l’Unione Europea nel quadro strategico per
la sicurezza sul lavoro dal 2007 al 2011 ha indicato una diminuzione degli
infortuni del 28% -ricorda a Wired il magistrato di Cassazione, Bruno Giordano-
tranne che nel campo dell’amianto dove le morti sono in aumento”. Anche per
questo l’UE ha intimato agli Stati Membri interventi mirati alla risoluzione
problema. Senza dimenticare il capitolo giustizia e della tutela dalle vittime
di Casale a quelle degli oltre 50 processi in corso in Italia. “C’è un’enorme
difficoltà a ricorrere alla giustizia civile per evidenti costi di prova e
oneri processuali si rivolgono spesso alla semplice costituzione di parte
civile nel processo penale per ottenere un risarcimento del danno”, rammenta il
magistrato a loro si rivolge la direttiva 29/2012 che sta per essere recepita
dal Parlamento a tutela di tutte le vittime di reato, stabilendo delle modalità
di giustizia riparativa e di tutela processuale garantendo il patrocinio dello
Stato. Speriamo che questo possa essere esteso esplicitamente anche alle
vittime dell’amianto e ai loro familiari”.
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