DEMOCRAZIA: PADRI
NOBILILI E FIGLI IGNOBILI
di Angelo Gaccione
Giuseppe Denti "Mai più" |
Ieri, 25 gennaio 2018, in
occasione della giornata della memoria, c’è stato in un affollato incontro al
Quirinale dove erano presenti autorità di vario ordine e grado, personalità
altrettante variegate, studenti, e anche Liliana Segre nominata di recente
senatrice a vita, dal presidente della Repubblica Mattarella. Mattarella ha tuonato
contro le leggi razziali e la guerra, sottolineando come il fascismo non ha
nessuna giustificazione storico-morale da accampare, perché ha prodotto quelle leggi
razziali e quella guerra. Giustissimo. Peccato che fra tutti i presenti non si
è levata alcuna obiezione. Se mi fossi trovato in quell’aula mi sarei alzato e
avrei detto: “Presidente, quello che lei ha detto è vero, sono state le leggi
razziali che hanno condotto la signora Segre, ancora bambina, nei campi di
sterminio da cui si è miracolosamente salvata. Mi permetto però modestamente di
farle osservare, che a firmare quelle leggi razziali è stato il re la cui salma
è stata di recente riportata in Italia con un volo di stato, senza che vi sia
stato uno straccio di dibattito nel Paese e in Parlamento, e senza che lei
abbia aperto bocca per impedirlo.
Giuseppe Denti "Mai più" |
Ha ragione anche
a proposito di quanto afferma sulla mostruosità della guerra, però siccome per
fare la guerra ci vogliono le armi, lei non ha detto finora mezza parola sul
commercio e la produzione delle armi italiane che vanno a portare devastazione
e morte in giro per il mondo oggi, come ha fatto il nazifascismo ieri e che lei
giustamente condanna. Ecco, era semplicemente questo che volevo farle osservare”.