Messina. Come
trasformare una villa per bambini
in poligono
paramilitare
di Antonio Mazzeo
Può accadere di tutto a
Messina, città-caserma dove proliferano comandi e infrastrutture militari di
tutte le forze armate. Perfino che il giorno in cui è fissato l’appuntamento
per il voto per eleggere il nuovo sindaco e il consiglio comunale, qualcuno abbia
ritenuto plausibile “riconvertire” a fini paramilitari uno dei rari polmoni
verdi esistenti, la “Villa Sabin” che sorge di fronte il Museo Nazionale, più
nota tra i messinesi come “Baby Park”, il piccolo parco-giochi per bambini.
“Nella
giornata di domenica presso Villa Sabin andrà di scena il Soft Air, gioco
basato sulla simulazione di tecniche con attività ludico ricreativa: ad
organizzare l’evento l’Associazione Sportiva Dilettantistica Belvedere,
iscritta al CONI attraverso il referente del Movimento Sportivo Popolare,
Angelo Minissale”, l’annuncio pubblicato da buona parte delle testate online di
Messina e provincia. “Aggregazione tra ragazzi e salvaguardia della natura.
Sono questi i principi e i valori trasmessi dall’Associazione Sportiva Dilettantistica
Belvedere, il cui scopo è quello di promulgare il soft air, una disciplina
riconosciuta dal CONI come tiro tattico sportivo. L’evento previsto a Villa
Sabin è solo il primo di 5 appuntamenti distribuiti tra il mese di giugno e
settembre. Gli atleti - come spiegano la dottoressa D’Angelo Ramona e Francesco Morgante, Presidente e
vicepresidente dell’Associazione Dilettantistica - affronteranno un percorso a
tempo con il regolamento del tiro dinamico”.
Attività
ludico-ricreativa, amore per l’ambiente, aggregazione dei giovani, i “valori”
della domenica war game di un manipolo di adulti in mimetica, scarponi e fucili
mitragliatori simil veri. Invece delle code ai seggi e un salto al mare, pronti
questi ad occupare Villa Sabin per trasformarla in un vero e proprio poligono
paramilitare. Conseguente la protesta di chi ha colto pericoli, contraddizioni,
disvalori pedagogici ed educativi di un evento “privato” in uno spazio pubblico
e per cui annualmente i contribuenti del Comune arrivano a pagare 4.000 euro per
il suo “affitto” all’Autorità Portuale, titolare dell’area. “Ma quale
gioco-sport di socializzazione a protezione ambientale…”, il commento di alcuni
genitori e insegnanti più attenti. “Il softair è un’attività basata sulla
simulazione di tecniche, tattiche e usi militari. Per praticarlo, vengono
utilizzate delle riproduzioni di vere armi da fuoco da guerra, dette air soft
gun e i partecipanti vestono un abbigliamento simile se non identico a quello
in uso dalle varie forze armate dei paesi del mondo (mimetiche, polo, scarpe,
ecc.). L’autorizzazione di questa pratica a Villa Sabin è un atto indegno. Non
ci sono parole, solo la vergogna di essere nati e cresciuti in una città che
oggi scopriamo essere pure piena di sognatori di morte….”
Sì,
ma chi, come, quando e perché ha autorizzato i war games al Baby Park, nel
giorno riservato alle elezioni amministrative? “Ho contattato il Dipartimento
verde ed arredo urbano e non ne sa niente di iniziative a Villa Sabin”, ci
risponde l’assessore comunale all’ambiente Daniele Ialacqua. “Sto scrivendo
nota agli uffici affinché si accerti chi e a che titolo abbia eventualmente
dato autorizzazione e se essa non vi fosse, come sembra, di diffidare chiunque
a svolgere attività in ville cittadine che oltre ad essere contrarie ai
principi pacifisti ai quali l’amministrazione s’ispira, possono arrecare danno
ai loro fruitori”.
Nella
tarda mattinata di mercoledì 6 giugno, giunge la nota ufficiale di Daniele
Ialacqua. “Con una lettera indirizzata al sindaco, Renato Accorinti; al dirigente
il dipartimento Cimiteri e Verde Urbano, Domenico Manna; al
segretario/direttore generale, Antonio Le Donne; e alla Polizia Municipale, ho
richiesto informazioni in merito ad un evento di soft air in programma, domenica 10 a villa Sabin e la sospensione
dell’eventuale autorizzazione e/o vigilanza a salvaguardia dell’incolumità dei
cittadini”, scrive l’assessore comunale. “Considerato che lo scrivente che ha
delega del sindaco per le aree verdi, non ha mai autorizzato lo svolgimento di
tale attività né era al corrente di tale evento, si richiede con la presente
se, quando e da chi sia stato eventualmente autorizzato. Considerato altresì
che tale tipo di attività, fatte salve le considerazioni che si possono
effettuare sulle finalità del gioco e le perplessità in merito alla sottesa
cultura bellica, confliggente con i principi pacifisti espressi da questa
Amministrazione comunale, può mettere a rischio l’incolumità dei fruitori della
villa, tra cui bambini, si chiede di verificare la possibilità di sospendere in
maniera immediata qualsiasi eventuale autorizzazione, qualora esistente, visto
che il luogo non è adatto allo svolgimento di attività di tale tipo. Nel caso
in cui non vi sia alcuna autorizzazione, si chiede di vigilare affinché non
vengano svolte attività che, come il soft air, mettano a rischio l’incolumità
dei cittadini e si richiede al comando della Polizia Municipale di supportare
l’azione di vigilanza del dipartimento cimiteri”.
Mentre
resta il mistero sull’esistenza o no di un’autorizzazione da parte della
burocrazia amministrativa comunale alla conversione di Villa Sabin in poligono
per l’addestramento paramilitare, via facebook giunge il commento di uno degli
organizzatori dell’evento soft air, Angelo Minissale, presidente del Movimento
Sportivo Popolare e noto maestro di judo. “Considero le sue affermazioni degne
di un uomo non amante dello sport”, ci ha scritto Minissale. “Tra le sue
qualità umane trovo solo un messaggio logico. La non conoscenza del mondo dello
sport. Molto probabilmente sta’ cavalcando il momento politico che vive questa
città. Come responsabile dell’evento e rappresentante del movimento e quindi a
conoscenza del settore e di quanti ragazzi amano questa disciplina, ricordo che
è più dannoso un cellulare in mano che un fucile elettronico con proiettili
biodagranti e che il sof air è uno sport che non ha nulla da essere definito
guerra. L’evento di domenica 10 veniva organizzato in uno spazio circoscritto e
a tutela dei pochi fruitori che stanno godendo una villa che è stata pulita
dagli stessi organizzatori. Probabilmente l’articolista vede fantasmi di
giorno. Volevo inoltre ricordare all’assessore che nella nostra richiesta era
proposta oltre che la pulizia, l’organizzazione di eventi sportivi culturali e
il mantenimento della villa che dovrebbe essere chiusa non avendo a
disposizione uso dei bagni funzionali, che gli stessi a giorni a proprie spese
avrebbe permesso ai fruitori di godere di un WC”.
Nei
mesi scorsi, la comunità dei residenti filippini di Messina, aderente al
Movimento Sportivo Popolare, aveva effettuato alcuni interventi di “pulizia
volontaria” di Villa Sabin ed altri spazi verdi comunali. Le attività erano
state promosse in particolare dal consigliere della Terza Circoscrizione,
Alessandro Cacciotto, aderente MSP e “responsabile calcio della provincia di
Messina per conto del Movimento”. L’avvocato Cacciotto, noto alle cronache per
le sue esternazioni sui supposti “pericoli” per l’ordine pubblico derivanti
dalla presenza a Messina di “migranti irregolari” o di richiedenti asilo
“ospiti” nel lager-caserma di Bisconte, il 10 giugno concorre alla Presidenza
della Terza Circoscrizione, alla guida della formazione di centro-sinistra che
sostiene la candidatura a sindaco di Antonio Saitta (Pd).