SE ANCOR IO
SARÒ SU QUESTA TERRA
Nicolino Longo In una foto giovanile |
Coi genitori entrambi
sottoterra
vivere per me sarebbe
come restare a camminar
sui loro corpi
Com’esser
ramo secco e senza foglie
che s’agita su un tronco
che non c’è
Il vuoto ad ogni stanza
Il buio negli occhi
nell’affacciarmi ad ogni
finestra
Per cui
quando l’ultimo mio
genitore sarà morto
ed ancor io sarò su questa
terra
vi prego
non forzate entr’il loculo
la sua cassa:
non c’entrerebbe
Allargatene piuttosto il
tetro spazio
perché quel giorno
triste
giorno
di fianco al genitore
disteso nella cassa
ci sarò anch’io (carne
della sua carne
cadavere del suo cadavere)
E (quand’anche poi
in colloquio d’ossa
in una stessa fossa)
muti resterem per sempre
come due nemici
Come due nemici
in mezzo ad altri
brulicanti e ingordi
che risparmieran di noi
soltanto l’ossa
[Nicolino Longo]