I GENDARMI DEL
MONDO ALL’OPERA
di Angelo Gaccione
Trump e Putin |
Gli americani non hanno
avuto mai la guerra sul loro suolo, dunque non ne conoscono la barbarie. La
loro arroganza di dominatori nasce da questa mancanza. Osano oltre ogni limite perché
non l’hanno provata sulla loro pelle. Sanno per sentito dire. A saperlo sono
le mamme dei soldati rientrati in patria dai tanti luoghi di guerra dentro bare
bianche, e seppelliti senza clamori. Gli americani possono precipitare il mondo nella
catastrofe, ma non erediterebbero alcun dominio del mondo, dobbiamo ricordarglielo.
Altrettanto bisogna ricordare al presidente della Repubblica Italiana e ai nostri governanti. Mussolini fu impiccato a Piazzale Loreto, se ne ricordino.
Ho detto pubblicamente, e
scritto più volte, che i governanti degli Stati Uniti, (che siano volta a volta
democratici o repubblicani poco importa, tanto la sostanza non cambia), sono
così tracotanti e guerrafondai in politica estera, per una ragione molto semplice:
non hanno finora mai avuto la guerra sulla loro bella magnifica nazione. La
storia e la coscienza del mondo sanno benissimo che l’immagine che gli americani hanno
trasmesso di loro (parlo dei governanti, degli apparati che attengono alla
politica estera e alle teste d’uovo
che fungono da consiglieri dei presidenti e delle alte gerarchie militari, non
delle comunità civili), è quella di un’accolita di criminali. È storia incontrovertibile quella che li ha visti
in funzione di macellai delle democrazie in tantissimi paesi dell’America
Latina, del Centro America, dell’Africa e del Medioriente. Sempre si sono
schierati con i regimi più sanguinari, militareschi e fascisti. Sempre hanno
tramato, assassinato, sovvertito e regolate le loro alleanze in base alle
convenienze ed al vassallaggio. Sono stati i primi a costruire le bombe
atomiche e i primi ad usarle; primi a fare ricerche su tutti i tipi più
terribili di armi di distruzione dell’intero genere umano; primi anche a
costruire un’alleanza militare che non ha giovato al clima internazionale
dell’immediato dopo-guerra, all’indomani della disfatta hitleriana.
Cercano
il casus belli ricorrendo
sistematicamente alla menzogna, com’è avvenuto in Iraq, e causano morte,
distruzione, profughi, affamati, devastati psichici, in ogni dove, tanto che
sono divenuti il popolo più odiato della terra. Alla menzogna era ricorso il
loro degno compare inglese Tony Blair, all’epoca primo ministro molto osannato
dagli ambienti dell’oscena sinistra nostrana, mentre il drammaturgo premio
Nobel Arold Pinter, lo definiva pubblicamente maiale, come si può leggere nella
sua prolusione fatta a Stoccolma. Più tardi Blair dovette ammettere che l’Iraq era
stato aggredito sulla base di menzogne, e dovette togliere il disturbo con
ignominia. Speriamo che della stessa ignominia non si voglia ricoprire il
grigio ex-presidente del Consiglio italiano Gentiloni, appoggiando una guerra
che fa schifo a tutto il popolo italiano, per compiacere all’osceno improbabile
bipede di nome Trump (rozzo, bugiardo, arrogante, maschilista, narcisista,
molestatore di donne, speculatore edile, squalo e mestatore come l’avvocato che
gli cura gli interessi, razzista, ignorante in sommo grado di ogni sia pur
minimo elemento di politica internazionale).
Speriamo
che un rigurgito della sua vecchia militanza radicale gli faccia affiorare
qualche bagliore pacifista (non erano loro, i radicali, che facevano le marce per la pace?
Che brutta fine quel partito, peggio dei democristiani!) e se ne astenga, tanto
più che il suo attuale partito non ha ricevuto dalle ultime elezioni, alcun
mandato di governo. E noi italiani vorremmo conservare, contrariamente agli
americani, la simpatica che ancora i popoli del mondo ci tributano (non per le
scelte dei politici, ovviamente).
Sono
talmente abituati a mentire e ad operare politiche aggressive i governanti
americani, che seppur personalmente mi abbiano sempre fatto schifo i dittatori
di ogni razza e colore (i Saddam, i Gheddafi, i Komeini, gli Assad, e via
enumerando), la tracotanza arrogante di questo paese di voler imporre la
propria volontà a chiunque, mi è intollerabile. Intollerabile perché si
ritengono sciolti da ogni vincolo, da ogni remora, confidano sempre e comunque
nella minaccia distruttiva dell’apparato bellico, per piegare al loro dominio
stati sovrani. Ripeto: gli americani non hanno visto la guerra sul loro
territorio. Fossi un regista attento come Michael Moore, mi appresterei a
realizzare un docu-film a tambur battente da fare arrivare in copia anche alla
Casa Bianca. Mostrerei cosa avverrebbe ai governanti americani, agli alti
comandi militari, a deputati e senatori, alla Borsa di Wall Strett, ai paperoni miliardari, ai grattacieli, alla Trump Tower, al presidente e alle teste di cazzo che
lo consigliano, alle belle signorili dimore di cui fa sfogio, e ai suoi stessi
figli. Ci pensi presidente, non faccia il coglione, ha davvero molto da
perdere, sa? Io quasi nulla, sono un
maledetto scrittore povero, e ci sono giornate che quasi invoco tre o quattro
missili nucleari sulla Casa Bianca. Salterebbe tutto il mondo, è vero, io sono
più consapevole di lei, ma metteremmo fine, una volta per tutte, alla peggiore
specie che si sia evoluta, come mostra la sua ridicola sagoma, e quella di
tanti altri invasati che come lei sognano di dominare il mondo.