di Luigi Caroli
Questa riflessione di
Luigi Caroli che proponiamo ai nostri lettori,
non è solo umoristica e
spiritosa, tutt’altro.
“Ai piani più alti dell’economia statunitense
l’abitudine di occultare una parte del proprio patrimonio dietro il paravento di società offshore non è più
un’eccezione, ma la norma” ha scritto il premio Nobel Paul Krugman nella
sua rubrica del New York Times. Nicholas Shaxson nel volume Le Isole de Tesoro edito in Italia da
Feltrinelli nel 2012 ha fatto questa affermazione: “L’offshore non è soltanto un luogo, un’idea, un modo di fare le cose o un’arma della
finanza, è anche un “processo”: una
corsa al ribasso in cui le leggi, i regolamenti, gli annessi e i connessi della
democrazia vengono progressivamente degradati”.
L’8%
della Ricchezza Mondiale Totale – 6000 miliardi di euro – sono imboscati nei
paradisi fiscali. I tre quarti (4500 miliardi) non sono soggetti a tassazione.
Leona
Helmsley, moglie del re degli immobiliaristi statunitensi, ha dichiarato: “Le tasse sono per i poveri”.
Ma
negli USA, se ti beccano, c’è poco da piagnucolare: l’hanno rinchiusa in
prigione per evasione fiscale e deve pagare l’affitto per la cella che la
ospita. Nicholas, il nostro esperto di paradisi fiscali, ha scritto: “Il sistema offshore è un progetto delle
élite ricche e potenti che vogliono godere dei benefici offerti dalla società senza pagarne il costo” e ha
concluso: ”È il mezzo più potente
che sia mai esistito per trasferire ricchezze
dai poveri ai ricchi”.
È grazie anche a questo
sistema che l’1% (il più ricco) possiede quanto il 99% del resto del mondo. 130
mila ricconi sono in grado di investire almeno 30 milioni di dollari
singolarmente e le Grandi Aziende Multinazionali sono “I Crociati del
liberalismo” che scelgono di pagare le tasse nel Paese dove le aliquote sono
più basse. Organizzazione Mondiale del Commercio, Fondo Monetario
Internazionale e Banca Mondiale sono I Tre Cavalieri della Fame. A fronte di ciò,
come se la cavano gli Stati? Rimane loro qualche risparmio da gestire dopo aver
tassato i “non ricchi”? Hanno debiti colossali!
A
fine 2017: Italia 2400, Giappone 10.600, Usa 18.000 miliardi di dollari.
Il
totale del debito pubblico e di quello privato mondiale ammontava a 164.000
miliardi di dollari. Mediamente quindi un abitante della Terra (tra debito
pubblico e debito privato) ha un debito di 23 mila dollari. 70.000 Paperoni (i
super ricchi) possiedono quanto i restanti abitanti del globo. Poiché 5
miliardi di loro hanno solo gli occhi per piangere, il debito è tuo e di altri
1.999.929.999. La numerosa compagnia dovrebbe consentirti di dormire tranquillo
con un debito di 85 mila dollari.
Se, per colpa mia, non dovessi riuscirci e la tua compagna ti chiedesse il perché, potresti rispondere: ”Sai cara che abbiamo un debito di 170 mila dollari?”.
Se, per colpa mia, non dovessi riuscirci e la tua compagna ti chiedesse il perché, potresti rispondere: ”Sai cara che abbiamo un debito di 170 mila dollari?”.
E se lei proseguisse: ”Non ti viene in mente qualcosa per aspettare che suoni la sveglia?”.
Ti
consiglio di rispondere :”Vorrei scoprire
cosa voleva dire il Caroli la settimana scorsa”.
“Buonanotte!”.