CASA MUSEO
SELLANI
di Giuseppe Natale
Appello alla Commissione Nazionale Italiana per
l’Unesco.
In occasione della “Giornata
Mondiale del Jazz”, in sintonia con il bel messaggio della sua direttrice
generale Audrey Azoulay, mi permetto di rivolgermi alla Commissione Italiana dell’Unesco per
lanciare un grido di allarme che riguarda l’eredità artistica di un grande
pianista e jazzista italiano.
Si tratta di Renato Sellani, che elesse Milano
a palcoscenico principale della sua attività artistica da quando , nel 1959,
convinto da Franco Cerri, vi si trasferì da Roma e diventò fino alla sua
scomparsa (1° novembre 2014) il dominus del jazz italiano e il pianista tra i
più conosciuti a livello internazionale. Basti ricordare che Sinatra lo definì
l’angelo del pianoforte.
I
teatri, come il Piccolo, e le notti e i luoghi più prestigiosi del jazz
milanese lo videro protagonista assoluto: Ponte di Brera, Santa Tecla, Taverna
Messicana, Manhattan, Blue Note, Salumeria della Musica.
Tante
altre città (e non solo italiane), a cominciare dalla sua Senigallia, divennero
palcoscenici delle sue performance e premiarono la sua arte pianistica.
Dalla
sua scomparsa (notte del 1° novembre 2014)
l’appartamento dove visse Sellani, in Via Turro 6 a Milano, rimase
chiuso e abbandonato a se stesso, con tutti gli effetti personali e la
documentazione dell’ attività dell’artista. Sepolto due volte. Soltanto in
questi ultimi otto mesi il luogo e la memoria di Sellani hanno ripreso vita
grazie a un altro artista, il giovane pittore Nicola Natale.
In sintesi la “storia”. Da Buenos Aires, dove
è apprezzato, in particolare dall’Istituto Nazionale delle Tecnologie
Industriali, per la sua attività pittorica con colori naturali e
nanotecnologie, Nicola Natale rientra a Milano per sposarsi l’11 maggio 2017
con l’argentina Carolina Pugliese.
Conosce
la dott.ssa sig.ra Anna Maria Vasta
attuale proprietaria degli appartamenti di Sellani. Si frequentano e nasce una collaborazione che porta a un
primo intervento artistico nell’abitazione della signora. Venuto a conoscenza
che l’appartamento in cui abitava Sellani
è rimasto dalla morte del musicista ,
chiuso ed abbandonato, Nicola Natale comincia, con il pieno consenso
della signora Vasta, dal settembre 2017, l’operazione di riordino generale, di affresco pittorico
su pareti e soffitti con colori naturali e nano-cromiche, di catalogazione del materiale documentale
lasciato da Sellani. E’ aiutato da sua moglie Carolina Pugliese e dalla mia
collaborazione. Da qui nasce l’idea progettuale di istituire “ Casa Museo
Sellani “ (Jazz Art House Museum ). Quando si stava per concordare le modalità
per istituire la Fondazione Sellani e formalizzare il riconoscimento del lavoro
di riordino e di quello artistico e archivistico, la signora Vasta ha opposto
rifiuto e ha espresso la volontà di
sfrattare Nicola Natale e Carolina Pugliese che insistono, pur sottoposti a pesanti
disagi e minacce, nel volere salvaguardare
e tutelare sia l’eredità e la memoria di Sellani, in quanto beni della comunità,
sia il valore del loro lavoro e i loro
diritti legittimi che sono difesi dall’avv. Alessandro Calabria. Sono stati nel
frattempo informati i parenti di Renato Sellani, il sindaco di Milano e il
sindaco di Senigallia.
Questo nostro appello è finalizzato alla
salvaguardia del patrimonio artistico/musicale che Renato Sellani ci ha
lasciato, eredità che non può essere sequestrata in nome di una malintesa “proprietà
privata” che anziché preservarla e socializzarla la disperde e la distrugge. Ci
auguriamo che la Commissione possa intervenire e contribuire a scrivere un
finale positivo di questa storia che vede un artista vivente resuscitare il
grande artista che, soltanto fisicamente, non c’è più.
A disposizione per ogni ulteriore informazione
e documentazione.