LA FESTA DELLE LANTERNE
di Angelo Gaccione
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Angelo Gaccione con Huiya Munana (Stefania) |
C’è un magnifico scritto dello
scrittore svedese Stig Dagerman dal titolo “Difficoltà di genitori” scritto nel
1949 e compreso nella raccolta “Il
viaggiatore” (Iperborea, Milano 1991) che inizia come un saggio e termina,
sorprendentemente, come una fiaba. Lo scritto nasce dal bisogno di un genitore
(Dagerman aveva tre figli) di discutere una riflessione di Swift a proposito
dell’educazione dei figli, e a un certo punto ci racconta questo episodio
rivelatore: un giorno, dopo aver appeso un quadro su una parete, chiede al più
piccolo dei suoi figli (tre anni di età) se va bene. Il bimbo, piuttosto
seccato e senza troppi complimenti, dice di no, e indica il punto dove deve
essere posizionato. Lo scrittore riconosce che il bimbo ha ragione e sistema il
quadro ad un livello molto più basso, ad una altezza più vicina alla
traiettoria del suo sguardo, e così conclude: “Nel mondo dei bambini tutti i quadri sono appesi troppo in alto”.
La lettura di questo testo mi aveva molto colpito e mi aveva fatto considerare
l’importanza (per noi adulti) di prestare particolare attenzione alle esigenze
dei bambini, e soprattutto ai quei risvolti apparentemente minimi della realtà,
e che non vanno per nulla trascurati. Spesso l’attenzione ai dettagli minuti,
di poco conto, si rivelano, ad una sensibilità che si sa mettere in ascolto, in
risonanza, forieri di una profonda conoscenza di quel mondo, e perché no?, di
una gioiosa felicità. Da parte mia ho imparato a non appendere quadri troppo in
alto, rispetto allo sguardo dei bambini, e soprattutto a mettermi in ascolto
della loro genialità. L’ho fatto anche nel freddo e luminoso pomeriggio di
domenica 21 febbraio, accettando l’invito della mia amica Yaqin Jia, per la
giornata conclusiva del carnevale cinese, terminato con la suggestiva “Festa
delle lanterne”. lI carnevale cinese era iniziato il 7 febbraio (anno della
scimmia), e rispetto al nostro, quello milanese-ambrosiano, ha una durata molto
più lunga. L’appuntamento era per le 14, anche se in verità io sono arrivato
mezzoretta più tardi, al “Centro Italia-Cinese Giulio Aleni” di via G. Verga,
la zona che ai milanesi è più nota come la Paolo Sarpi, e che è divenuta la
Chinatown di Milano. Voglio parlarvi di questa bella esperienza, non solo per
la gentilissima accoglienza che mi è stata riservata, ma perché sono stato
letteralmente preso in carico dai bambini, ed ho avuto, per la realizzazione
della mia lanterna, eseguita con la tecnica degli Origami, una maestra di
eccezione: l’abilissima, esperta e soprattutto paziente Huiya Munana (Stefania
è la traduzione italiana del suo nome), una bimba di circa 12 anni, e che
potete vedere nelle tante foto che con lei mi ritraggono. C’erano ovviamente
diverse maestre adulte che insegnavano a costruire le lanterne, ma io ho
preferito che fossero lei e gli altri bimbi a guidarmi nell’impresa; mi sono
seduto disciplinatamente su uno sgabello avendo cura che la mia posizione fosse
molto più bassa rispetto alla loro, e mi sono affidato alla loro sapiente manualità.
Il risultato lo vedete dalla lanterna verde che reggo fra le mani, e dalle
tante fotografie che ci sono state scattate. Alcune di queste foto ci
ritraggono in gruppo, un gruppo comunque ristretto rispetto alla quantità di
bambini, mamme, maestre, ecc., presenti nelle sale. L’incontro si è concluso
con l’assaggio collettivo di una zuppa di palline di riso: tangyuan si chiama questa zuppa, e devo alla bellissima e gentile
studentessa universitaria alla Bicocca Qin Yuan, le informazioni che ho appreso
sul tangyua e la sua preparazione.
Non c’entra nulla con il nostro raviolo, anche se per il sapore dolce può
richiamare il tortello di zucca e amaretto di tradizione mantovana. Non capita
spesso a un adulto (impegnato e ossessionato dal tempo) di fare un’esperienza
così intensa. Ma vi assicuro che le ore passate in quella sala attorniato di
bimbi, ragazzi, adulti (alcuni anche italiani) mi hanno ricondotto ad una
dimensione che avevo smarrito, e quando sono uscito sulla strada mi sentivo
pervaso da una sensazione di appagata felicità. Ha proprio ragione il mio amico
poeta ungherese Tomaso Kemeny nel dire (lui ora non più giovanissimo) che da
grande vuole fare il bambino. Ma in fondo, forse tutti i poeti restano bambini:
occorre solo scoprirlo.
ALBUM FOTOGRAFICO
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Angelo Gaccione con Stefania al lavoro |
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Angelo con Stefania e altre bimbe alla Festa |
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Gruppo con lanterne |
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Alcuni maestri. A destra Yaqin Jia
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Gruppo |
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Lanterne colorate |
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Angelo fra angioletti... |
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Yaqin al lavoro |
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Qin Yuan in piedi sovrintende al lavoro |
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Angelo mentre costruisce la lanterna |
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La preparazione dei tangyuan |
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Stefania fa da maestra
Gli eleganti costumi del Carnevale cinese a Milano
Un ringraziamento agli autori delle foto che sono davvero tante e che custodiremo nell'archivio di "Odissea", in particolare a Yaqin Jia e a Kun Xiong.
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