Passata la festa…gabbatu lu santo
Quale futuro per Milano
Alle primarie, a partecipazione ridotta e diminuente
, del PD con appendice SEL, si attaglia bene il detto “passata la
festa…gabbatu lu santo”. Ha vinto l’uomo Expo, il manager già di
centro-destra, Sala, vituperato ma votato dal popolo sedicente di sinistra!...Usando
uno strumento di competizione scopiazzato in malo modo da altri sistemi di
democrazia pur sempre verticale e a partecipazione subalterna e
marginale, si prendono in giro le persone che si illudono di partecipare e
decidere.
Milano corre ora un rischio micidiale: quello di essere
governata come un’azienda e mercificata da manager, amministratori
delegati e banchieri. Sala e Parisi, fratelli siamesi, con Passera antesignano,
ben rappresentano il pensiero dei ceti ricchi e dominanti: l’ideologia e la
forma di comando che tendono a ridurre tutto ad affari, moneta e finanza. Non a
caso, all’indomani della chiusura di Expo, un grande quotidiano lanciò una
specie di slogan attraverso il titolo di un articolo: “ Il dopo expo deve
continuare in città per vendere Milano”!... Dalla Milano da bere degli Anni
80 del secolo scorso alla Milano da mangiare con Expo, si arriva alla Milano da
vendere (al miglior offerente?...).
Nonostante tutto, nella società milanese ed italiana, esiste
un’opposizione sociale civile ed etico-politica, che non riesce tuttavia a
organizzarsi e a costruire in tempi ravvicinati un’alternativa vera al
capitalismo liberistico selvaggio e distruttivo e ai ceti politici oligarchici
e corrotti, incompetenti ed ignoranti.
A Milano, come nel resto del Paese, si soffrono condizioni
di isolamento della cittadinanza libera ed indipendente, che viene impedita a
manifestarsi dal sistema elettorale maggioritario , dalle grosse coalizioni
e dai grandi oligarchi, dai mezzi di comunicazione. Non solo. Ci mettono
del loro, per tenere la cittadinanza attiva relegata in un angolo, anche i
piccoli e meschini personalismi dei professionisti della politica sedicente di
sinistra che, a capo di micro partiti, puntualmente si ripropongono
nonostante le loro responsabilità gravissime per non essere stati capaci di
creare un altro modo di fare politica dal basso e partecipativo e quindi
di costituire soggetti politici e formazioni nuove ed adeguate.
A questo gioco concorre anche il M5S che esclude ad oggi
qualsiasi alleanza con comitati e liste di cittadini impegnati ed indipendenti, e rischia anch’esso di chiudersi in se stesso e di isolarsi.
Proprio ai cittadini liberi, impegnati e competenti spetta
un compito di valore civile e politico: auto-organizzarsi per partecipare al governo
delle città e dei comuni e concorrere a
rifondare la democrazia costituzionale che giorno dopo giorno viene
smantellata , sia attraverso leggi che cancellano i diritti conquistati con
tante lotte e sacrifici (lavoro, salute, istruzione,
pensioni, ambiente, giustizia, informazione…), sia tramite la
controriforma costituzionale e l’ulteriore peggioramento del sistema elettorale
(Italicum).
Un contributo alla promozione della cittadinanza attiva lo
dà a Milano dal 2011 il Forum Civico Metropolitano che il 24 ottobre 2015
promosse una partecipata assemblea a Palazzo Marino di rappresentanti di oltre
40 comitati ed associazioni di quartiere, primo momento di reciproca conoscenza
e prima pietra per costruire un movimento diffuso di cittadinanza
metropolitana. In quella sede si raccontarono
e si scambiarono esperienze e competenze, richieste e progetti cittadini dei
quartieri bollati come periferie, ma che invece sarebbero in grado di
diventare comuni e città nel contesto di un sistema equilibrato di vasta area
metropolitana: Baggio, Bovisa,Calvairate,Crescenzago,Lambrate, Navigli, Niguarda,
Montestella,Olmi,Paolo Pini, Parco Nord, Parco Sempione,Portello, Quarto
Oggiaro, S. Agostino, Solari,Trenno, Villapizzone…ed altri si stanno
aggiungendo che ricordano i 20 Consigli territoriali in cui fu decentrata
Milano e che animarono la democrazia popolare e partecipata per un trentennio
(1968-98).
A quell’assise parteciparono anche rappresentanti di centri
urbani dell’area metropolitana.
Chi, dei politici “professionali”, ha condiviso, ad esempio
a Milano, le scelte strategiche delle ultime amministrazioni milanesi, compresa
quella di Pisapia, dovrebbe farsi da parte e mettersi a disposizione per
aiutare la cittadinanza attiva ad allargare la partecipazione e le forme di
democrazia diretta e quindi a rinnovare le istituzioni e a eleggere in modo
libero ed indipendente rappresentanti preparati e competenti, onesti e motivati ad agire
per il Bene Comune.
Giuseppe Natale
Forum Civico Metropolitano (www.forumcivicometropolitano.it)