Luigi Manconi
Ciao Angelo,
Il risultato della petizione, sottoscritta da oltre 130.000
persone, è parziale. I quattro poliziotti sono stati trasferiti in altre città
(Tarvisio, Vicenza, Venezia), sono stati esclusi da qualunque attività di
gestione dell'ordine pubblico e di tutela della sicurezza e sono stati
assegnati a mansioni di carattere amministrativo. Restano molti punti critici:
non è chiaramente escluso che, nell’esercizio delle loro nuove funzioni,
possano avere contatti con il pubblico. Condizione assai importante ed
esplicitamente richiesta dalla petizione. Nella risposta del ministero
dell'Interno viene spiegato, poi, che i poliziotti non sono stati destituiti in
quanto condannati per un reato colposo, cioè non commesso intenzionalmente. Non
c'è stata, dunque, la destituzione, bensì la sospensione, perché quest'ultima
sarebbe la conseguenza diretta della sentenza di condanna ("omicidio
colposo per eccesso colposo"), e non di una valutazione discrezionale dei
Consigli di disciplina e del Capo della Polizia. La risposta lascia
insoddisfatto chi vorrebbe la destituzione perché quest'ultima, in realtà, può
essere comminata nel caso di "atti che rivelino mancanza del senso
dell'onore o del senso morale" o di "atti che siano in grave contrasto
con i doveri assunti con il giuramento" o "per grave abuso di
autorità o di fiducia".
Continuiamo, in ogni caso, a chiedere che, nell’esercizio
delle loro nuove funzioni, i quattro poliziotti non possano più avere alcun
contatto con il pubblico.