VACANZA EXTRACORPOREA
di Nicolino Longo
Vorrei vacanzare sulla Cordigliera delle Ande,
per
ammirarvi la diarroica quantità fecale
del “Titi(che)caca”,
e del suo emissario “Desaguero”,
che finisce per essere anch’esso un lago:
lago (ovviamente) di “Po(o)pò”.
In
Corsica
per “farmi”, lungo i suoi alberati sentieri,
(memore d’essere stato sempre un gran
“podista”),
una “corsa” dopo l’altra.
In
Bolivia, per visitarne le città più alte del mondo,
tranne, per prudenza, la Capitale: da tutti
conosciuta come “La Paz”: che, senza nulla
rischiare
(per loro “affinità elettiva”), avrebbe potuto,
invece,
visitare il poeta messicano “Octavio Paz”.
A Creta,
per avere ad amiche
finalmente delle “cretesi”, e non più delle
cretine.
A Formosa
speranzoso che, se lo è essa medesima,
lo saranno anche le donne che la popolano.
Ad Adelaide
per ammirarvi tutte le “Ade” sudice e deformi.
In provincia di Foggia, per visitarne il “Tavoliere”
e le città sue più belle: evitando però di perdermi
nel “Corso principale” della più caotica, ma ospitale,
perché aperta a tutti: “TrOia” (legittima
erede
di quella archeologica in Asia Minore,
e, con “sorella” più giovane, ma assai più “alta”
e con più “figli”, in provincia di Enna: “Troina”).
In Sudan
dove tutti sudan, senza lavorare.
Nell’Isola
della Pasqua,
per trascorrervi la festa del Natale.
A Capri
per “farmici”,
tra un bagno e una gita, le sue belle “capresi”.
A Londra,
città (sul Tamigi) miracolata
per via di una “d” al posto di una “t”:
altrimenti
sarebbe, oggi, un “animale fluviale”
spietatamente cacciato per la sua pelliccia
(e, quindi, a rischio estinzione).
In Sardegna,
per farmi servire a letto (a ogni pasto) delle
“sarde”.
E, infine, in Portogallo,
per informarlo che, in Italia, ancora aspetta
il leguleio di manzoniana memoria ,
Azzecca-garbugli:
al quale, tramite la sua città “O/porto”,
aveva fatto sapere che almeno
un “gallo” (tre meno di Renzo) Glielo avrebbe
portato.