di Luigi Caroli
Federico Fubini |
“C’è un
articolo che non ho voluto scrivere sul Corriere guardando i dati sulla
mortalità infantile in Grecia. Non l’ho scritto perché in Italia il dibattito è
avvelenato tra gli anti-europeisti, pronti a usare qualsiasi materiale come una
clava contro l’Europa e ciò che rappresenta” Federico Fubini ha
ammesso in un’intervista a TV2000.
La notizia di questo
comportamento è stata pubblicata - con grande risalto - su “La Verità” dal
direttore Belpietro venerdì 3 maggio, raccontata da Marco Travaglio nel suo fondo
sul “il Fatto Quotidiano” del 5 maggio e sul “Giornaletto Di Saul” del 6 maggio
dal direttore Paolo D’Arpini. L’austerità predicata dalla Troika e dai numerosi “figli
di Troika” tra cui spiccano De Bortoli, tre dei “Quattro amici al bar” che ho pubblicato il 16 febbraio e quasi
tutti i Bocconiani. Lo considero il mio pezzo più bello e anche il più
difficile.
È la recensione, una
completa stroncatura, della “prefazione De Bortoli” del libro Austerità
scritto da tre bocconiani. Uno insegna normalmente ad Harvard e ha buone
probabilità di esserne cacciato per la sua insistenza sui benefici
dell’austerità. Nel mio articolo (ri) troverete, per par condicio, le
entusiastiche recensioni ottenute da quattro economisti (o pseudo tali) che lavorano
in università straniere. Accomunati da una caratteristica che condividono con
Mario Monti, senatore a vita. Per quale merito? Napolitano voleva nominarlo
Presidente del Consiglio in sostituzione di Berlusconi. Non hanno scritto un
solo libro di economia in tutta la loro carriera.
Di Fubini vi ho già
narrato più volte e, il 6 febbraio 2019, ho pubblicato la sua foto. Attualmente
è vicedirettore ad personam del Corriere della Sera.
Presumibilmente, la
persona è Luciano Fontana che, avendo altri quattro vice, non si sa cosa faccia
nel suo ufficio oltre a qualche risposta ai lettori.
Nell’ultimo bimestre 2017 era intento a scrivere un libro in cui tesseva le lodi dell’amico Silvio Berlusconi, in procinto di salvare - il 4 marzo 2018 - la Patria. Se avesse infatti raggranellato un 2% in più, Mattarella gli avrebbe dato l’incarico di formare il Governo col comune amico Matteo Renzi. I voti non sarebbero comunque bastati ma il ritrovato (e redento pur con tre processi in corso) “padre della patria” - simpatico e determinato (per dirla alla Fontana) - li avrebbe acquistati all’ingrosso.
Nell’ultimo bimestre 2017 era intento a scrivere un libro in cui tesseva le lodi dell’amico Silvio Berlusconi, in procinto di salvare - il 4 marzo 2018 - la Patria. Se avesse infatti raggranellato un 2% in più, Mattarella gli avrebbe dato l’incarico di formare il Governo col comune amico Matteo Renzi. I voti non sarebbero comunque bastati ma il ritrovato (e redento pur con tre processi in corso) “padre della patria” - simpatico e determinato (per dirla alla Fontana) - li avrebbe acquistati all’ingrosso.
Da dove arriva Fubini? Chi
ha agevolato la sua carriera?
Ingegnere elettrotecnico,
laureato al Politecnico di Milano, è vissuto per dieci anni a Bruxelles dove ha
imparato altre due lingue (una biforcuta) e cambiato le numerose lampade della
villa di famiglia. Ha diversi parenti ricchi e famosi e, con i cavolini di
Bruxelles, ha masticato qualche libro di economia. Ha conservato colà delle
amicizie che gli mandano le notizie preferibilmente sfavorevoli agli italiani
che non siano i suoi “amici”.
Questi lo hanno spinto
nelle pagine economiche prima di “la Repubblica” e poi del Corriere. Qui sta
dando il peggio di sé come dimostra l’incipit di questo racconto.
Nota
L’aumento dei
bimbi morti di inedia a causa dell’austerità imposta dalla Troika è stato di
700 unità. In un anno i bimbi morti sono passati da 2600 a 3300.