La cittadinanza onoraria al giornalista e poeta
Ottavio Rossani. La cerimonia il 28 maggio prossimo
nella Sala Consiliare della città calabrese.
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Di seguito alcuni testi poetici dedicati a Soverato e una nota dell'autore.
Lo splendido mare di Soverato |
Soverato
Punta
di sabbia nel mare,
frange
di sole nel golfo,
mattine
paludate di brezza,
sere
incendiate di cremisi.
Soverato
si stende arruffata
dalla
collina al mare,
tra
l’Ancinale
e un torrente,
tra
cementi e ombrelloni.
Torno
ogni volta sorpreso
dalla
mutevolezza immutabile,
torno
ogni volta ammaliato
dal
nitore della luce d’oriente
che
spoglia l’informe
brucìo
delle
secolari pigre furbizie.
Eppure
questa lingua di terra,
sole,
sale e venti africani,
ha grande fame d’amore.
E
ci affogo, senza scampo.
Da
Riti di seduzione (2013)
Poesie
inedite, ora nella nuova raccolta “Soverato” (I Quaderni del Bardo edizioni,
2019)
Regno
Pece
sulla linea dell’orizzonte.
Il
Golfo sembra un cupo lago.
Ma
lì dove s’incunea la curva
delle
colline fino al dirupo di Copanello
le
distanze sono segnate dalle luci,
grandi
e piccole, intermittenti o ferme.
La
collana di lampade accese
degradanti
dalle cime verso la costa
è
la corona del mio regno fatato.
Ora
nella notte con una musica dolce -
e
una donna qui accanto riecheggia i ritornelli -
riaffiorano
antichi fermenti d’amore.
Partirò
tra poco e mi seguirà negli occhi
questo
mare buio a spicchi rifrangenti,
mio
tempio immobile della bellezza
-
dissipata dall’insensata indifferenza -
che
sopravviverà comunque al nostro destino.
(1996)
Soverato. Torre di Carlo V |
Romanzo
Il
romanzo di Soverato è uno solo,
i
capitoli fluiscono facili finché avrò
qualcosa
da vedere, da imparare,
da
scoprire, da raccontare.
Quest’inverno
è freddo e luminoso
come
tanti altri nel mio ricordo.
E
ho visto il nostro mare Jonio
tipicamente
dicembrino, arruffato,
con
cavalloni sbriciolati sulla spiaggia.
Ha
piovuto in modo lento e indolente,
e
ha bagnato piante e sporcato vetrine.
Mi
sono rifugiato nella stanza calda
a
leggere, però mi sono addormentato.
Forse,
anzi no, certo ho sognato di te.
Il
telefono annuncia un viaggio,
m’aspettano
colori e auguri.
Sorriderò
a cortesi inchini.
Nel
cuore però il pizzico del rimpianto.
Tutto
comincerà con un caffè prima
di
partire con tormentata scrittura.
E
il nuovo capitolo parlerà della gente
che
vive su questo territorio,
e
ci sarà da dire anche su gente astrale,
mentre
la città sonnecchia nell’umido
in
attesa della ineguagliabile estate
che
salverà cose, luoghi e persone.
(1996)
Lasciando Soverato
Amo
i luoghi più degli uomini,
sono
migliori e originali,
anche
se offesi e deturpati,
inquinati,
invasi, violentati.
Ho
lasciato questa plaga tanto amata,
ancora
deluso da sciatterie e invidie
legate
a un carattere atavico
di
lassismo mentale e sentimentale.
da
barbara ingordigia e indifferenza.
Le
pietre durano nel tempo,
gli
umani si sgretolano in cenere
che
torna a rinvigorire
piante,
messi e altre vite.
È
la mente che può risolvere
o
imbrogliare tutte le carte:
può
inventare e degustare,
o
infierire crudele sulle debolezze,
compiere
violente nefandezze,
e
annullare i tratti creativi
delle
intermittenti civiltà.
Amo
i tramonti furenti del Sud
e
soprattutto i sanguigni estivi
ammantati
di salsedine a Soverato.
Amo
anche le brume pastose del Nord,
e
il vino ricostituente dell’Ovest,
e
la bora purificatrice dell’Est.
Amo
tutte le cose, i succhi di bellezza
che
la mente estrosa sa estrarre,
amo
i viaggi di conoscenza,
amo
la donna che mi ha amato,
amo
la vita sana e irriducibile.
E
odio tutti quanti offendono il cuore,
odio
i detrattori della bellezza,
odio
gli occhi che non sanno vedere
odio
le sconcezze volgari dei vili,
odio
i ladri, i traditori, i mercenari,
odio
chi può salvare e uccide,
odio
la stupidità elegante e incipriata.
Odio
il danno, la noia, il falso.
Ci
vorrebbe un vero frate Francesco
per
rivoluzionare di nuovo la vita
con
la parola onesta e vera,
con
il fare senza interessi.
Ci
vorrebbero coraggio e umiltà
per
cambiare a favore di chi non ha.
Ma
se il coraggio non si ha,
nessun
altro lo può dare.
Perciò
bisogna cominciare daccapo,
un
nuovo cammino di autoformazione
a
un vivere responsabile.
(2012)
Notizia sull’autore
Ottavio Rossani (Sellia Marina, 1944),
vive a Milano, dove si è laureato in Scienze Politiche e sociali all’Università Cattolica
del Sacro Cuore. Poeta, scrittore, pittore e regista teatrale. Come giornalista
- 40 anni al Corriere della Sera - ha viaggiato in diversi continenti; ha
incontrato potenti e umili negli ambiti della cultura, della politica, della
cronaca. Ha scritto saggi storico/letterari e racconti.
Ha
pubblicato le raccolte di poesia: Le deformazioni (1976), Falsi
confini (1989), Teatrino delle scomparse (1992), Hogueras
(1998), L’ignota
battaglia (2005),
Finestre aperte (plaquette, 2011), Riti di seduzione (2013); i
saggi: L’industria dei sequestri (1978), La tragedia
italiana da Sossi a Moro (1978), Leonardo Sciascia (1990), Le
parole dei pentiti (2000), Stato società e briganti nel
Risorgimento italiano
(2002, tre edizioni); il racconto storico: Servitore vostro humilissimo et
devotissimo (1995). (Molti di questi volumi si trovano ancora in vendita
nei siti web dedicati ai libri).
Molte
le plaquette, corredate da suoi disegni originali. I suoi quadri si trovano in
collezioni private, in Italia e all’estero. È stato uno dei
fondatori e direttore responsabile della rivista di “poesia e ricerca” Il
Monte Analogo. Per il teatro ha curato la regia di Disobbedienza d’amore di Mariella De Santis al “Sipario Spazio Studio” (Milano,
1998). Ha realizzato una “mise en espace” delle poesie di Federico
Garcia Lorca per il centenario della nascita, con musica e ballo di flamenco,
con il titolo tratto da un verso del poeta
Se mueren de amor los ramos (Caffè Letterario, Milano, 1998). La sua
pièce,
Se mi vengono i brividi, è stata rappresentata a Buenos Aires, con la
sua regia. Attualmente collabora con quotidiani e riviste con editoriali
sociopolitici e con articoli di critica letteraria, in particolare con “il
Quotidiano del Sud”. Dal 2007 si occupa del blog POESIA sul Corriere della Sera
on line (poesia.corriere.it)