COINCIDENZE
di Angelo Gaccione
Cazzago San Martino: "Salotto Ambrosini" Da sin. Arzuffi, Puma, Gaccione, Migliorati, Ambrosini (Foto: Marzia Borzi - 2019) |
Se fossimo superstiziosi diremmo che è
stata una combinazione del destino. Se fossimo uomini di fede diremmo che si è
trattato, invece, del disegno arcano della Provvidenza. Come spiegare, infatti,
la felice combinazione che ha condotto un nutrito gruppo di “Odissea” - per lo
più costituito da letterati -diretto nella frazione di Cazzago San Martino,
nella Tenuta di Mariuccia Ambrosini, donna intraprendente e abile produttrice
di “bollicine” e non solo, in cui l’intera Franciacorta eccelle, al Convento
dell’Annunciata sul monte Orfano? In realtà la “spedizione letteraria” aveva
come destinazione via Basso Castello, la corte del complesso cascinale di
Mariuccia dove era stata allestita la lunga tavolata che ci ha accolti in un
amichevole e festoso momento conviviale, fatto di brindisi e di progetti. Ma
anche sistemato il tavolo rotondo per le letture poetiche, narrative e teatrali
con le file di sedie disposte lungo il porticato. La visita alle vigne che
circondano l’armoniosa “Tenuta” avrebbe dovuto concludere il tutto con il
relativo rientro a Milano, Bergamo e Brescia, della delegazione di “Odissea”.
Rovato. Il piazzale dedicato a Turoldo |
È
stata un’indicazione dello scrittore bergamasco Oliviero Arzuffi, a condurci
sul piazzale dedicato al poeta e frate servita David Maria Turoldo, e la constatazione
che il castello di Rovato a quell’ora era chiuso. Arzuffi ci suggerì, in
alternativa, di salire a visitare il santuario dell’Assunta, ma una volta in
cima scoprimmo (forse sbagliando), che si trattava del Convento
dell’Annunciata. La sorpresa è stata doppia: una targa segnalava un piazzale
dedicato a Turoldo, e il convento retto dal giovane frate Stefano, un frate
servita come Turoldo, che fino a un mese fa era stato in servizio a Milano
proprio al Tempio di San Carlo al Corso. Impegnati come siamo da tempo nella
intitolazione di uno spazio pubblico a Milano al nome del poeta e religioso
friulano, non potevamo trascurare di conoscere i residenti di quel Convento,
visitarne gli interni, sapere di più in merito a quel piazzale e alla sua
intitolazione. La immediata disponibilità di Davide Bellini (scoprimmo che
questi era stato amico carissimo del compianto Giovanni Bianchi, oltre che
grande estimatore di Turoldo), ha permesso che tutto questo fosse possibile.
Abbiamo appurato anche alcuni risvolti storici e stabilito preziosi contatti
per la cerimonia pubblica; non tarderà ancora molto la intitolazione del
giardino di Largo Corsia dei Servi a Turoldo. Non siamo superstiziosi, ma siamo
convinti che sia stato il suo spirito a chiamarci sul piazzale a lui dedicato,
a condurci dentro il Convento dell’Annunciata un martedì di fine aprile, su un
colle di Rovato in quel di Brescia.