SPIGOLANDO
di Franco Continolo
Ripropongo Orban perché, condividendo l’idea di
Giovanni Fattore che il fine del voto sia rafforzare l’Europa, credo che la
priorità assoluta sia fermare l’escalation, la guerra che sta portando l’Europa a una
nuova catastrofe.
Per lo stesso motivo credo sia una
fesseria, per usare una parola gentile, andare a manifestare contro una delle
poche voci che si alzano per fermare la corsa alla guerra. Avendo in mente
questa priorità, ho anche scritto che l’unico candidato votabile tra quelli che
godono di visibilità nazionale, è Marco Tarquinio – lo stesso Santoro,
promotore della lista Pace Terra Dignità, oltre ad avere idee
confuse sull’Europa (contro il “superstato” e altro), sulla NATO ha una
posizione meno ferma. Lo scioglimento della NATO è sia il passo decisivo per
mettere fine alla guerra – come ha detto Stoltenberg, in Ucraina l’alleanza si
gioca il suo futuro, ovvero, o la va o la spacca, per usare le parole della
Meloni – sia la condizione per riavviare il cammino dell’Europa verso l’unità
politica (di chi ci sta). La NATO, l’alleanza che segna la dipendenza dagli
Stati Uniti, è infatti il principale ostacolo sulla via dell’unità politica
dell’Europa, essendo l’indipendenza un obiettivo indivisibile dall’unità.
https://libertariam.blogspot.com/2024/06/la-nato-e-la-guerra-di-giorgio-rivolta.html
Il discorso che Alberto Negri fa per
l’Italia può essere esteso a tutta l’Europa, dove le differenze riguardano
soltanto il grado di servitù dei vari paesi – il titolo di gran ciambellano
spetta comunque alla Gran Bretagna.
https://ilmanifesto.it/loccidente-nella-trappola-slava
Romano Prodi pensa di aggirare i
problemi abolendo il diritto di veto; da tecnocrate prestato alla politica,
egli vede in Europa solo una deficienza decisionale, risolta la quale con il
voto a maggioranza, avremmo una politica estera, economica, ecc. Purtroppo
Prodi non capisce la differenza tra uno stato sovrano, dove c’è un governo,
possibilmente democraticamente eletto, che si prende la responsabilità non solo
delle decisioni, ma delle conseguenze, e un aggregato di stati vassalli dove
decide la maggioranza. La differenza è che in una situazione di vassallaggio il
voto a maggioranza accentua la dipendenza, l’inerzia, e annulla il residuo di
responsabilità nei confronti dei governati – che cosa racconterà un uomo di governo
ai suoi elettori: io la guerra non la volevo, ma l’hanno decisa gli altri? Mi
pare inoltre che l’UE, come aggregato di paesi vassalli, proceda spedita sulla
via della guerra anche senza voto a maggioranza.
http://www.romanoprodi.it/strillo/europa-mettere-lunione-in-grado-di-prendere-decisioni_21192.html
Un’ultima osservazione/domanda: se
Borrell va a Singapore per dire stupidaggini, tipo “l’Europa vende sicurezza”,
ciò dipende certamente dal fatto che l’UE non ha una politica estera – va in
guerra, ma non ha una politica estera. Se ci fosse il voto a maggioranza, cosa
cambierebbe? Borrell verrebbe eletto dalla maggioranza per eseguire la loro
politica, quindi avremmo una situazione come quella che si è creata nella
finanza, dove ci sono i paesi “virtuosi” che dettano le regole, e i
“peccatori” che devono subire. Non sarebbe neppure quella un’unione.
https://www.eeas.europa.eu/eeas/shangri-la-dialogue-speech-high-representative-josep-borrell-security-asia-pacific-region_en
ORBAN A RADIO KOSSUTH
“La guerra è un mostro che è
costantemente affamato, ha bisogno di essere nutrito e ha bisogno di essere
nutrito con il denaro. E vedo che gli americani, il governo democratico degli
Stati Uniti e i leader dell’Unione Europea sono pronti ad alimentarlo”. Viktor Orban
Orban ha dichiarato
che l’Europa è entrata nella fase di preparazione alla guerra con la Russia.
L’Europa è entrata in
una fase intermedia di preparazione alla guerra con la Russia poiché è sempre
più coinvolta nel conflitto armato in Ucraina. Questa opinione è stata espressa
dal primo ministro ungherese Viktor Orban nel programma mattutino della
stazione radio Kossuth. Secondo lui, ogni settimana ci sono sempre più segnali
che l’UE e la NATO si stanno preparando all’azione militare. Il capo del
governo ha osservato che “non si entra in una guerra in un colpo solo”. “Ci
sono tre fasi: discussione, preparazione e distruzione. Ora siamo in procinto
di concludere la discussione e siamo nella fase di preparazione. Siamo a pochi
centimetri dall’annientamento”, ha detto. Orban ritiene che ci siano stati
almeno due sviluppi nella scorsa settimana che suggeriscono che l’Europa è
sempre più coinvolta nel conflitto ucraino e “si sta dirigendo verso la
guerra”. Innanzitutto, ci sono discussioni tra Francia e Ucraina sulla
possibilità che istruttori militari francesi si rechino in Ucraina per
addestrare i soldati ucraini. “Se i francesi venissero coinvolti in questo, si
tratterebbe di un nuovo livello” di coinvolgimento dei paesi dell’UE e della
NATO nel conflitto, ha detto il primo ministro.
In secondo luogo, ha
ricordato, si sta discutendo la possibilità di utilizzare armi occidentali per
attaccare obiettivi in profondità nel territorio russo. “Sempre più persone dicono che le armi fornite dall’Occidente
non dovrebbero essere usate solo per la difesa ma anche per l’attacco”, ha
detto Orban. “Senza la NATO, l’Ucraina non potrebbe sparare sul territorio
russo, ma può farlo, e quindi stiamo facendo un altro passo verso il
coinvolgimento in una guerra”, ha sottolineato il primo ministro.
Secondo lui
l’escalation del conflitto avviene perché l’Ucraina e l’Occidente vogliono
ancora vincere. “L’Ucraina crede di poter sconfiggere la Russia” e i paesi
occidentali si sentono più sicuri degli stati in prima linea nell’Europa
centrale e orientale, ha spiegato Orban. “Questa è la ragione più importante
per cui si comportano diversamente da noi. Vogliono sconfiggere la Russia,
vogliono raggiungere il successo militare ad ogni costo”, ha detto il Primo
Ministro. Lui ha ribadito che il suo governo farà di tutto per evitare che l’Ungheria
venga coinvolta nel conflitto armato in Ucraina. “Questa non è la nostra guerra
e gli ungheresi non devono soffrirne”, ha detto Orbán. Crede di avere una forte
argomentazione per giustificare questa posizione: “La NATO è una forte alleanza
di difesa creata per proteggere i suoi Stati membri, non per intervenire in
un’altra guerra”.
[Trad. di Google]