NEL MOMENTO DEL MASSIMO PERICOLO
La
lettera di Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri
Cari amici, care amiche,
siamo
entrati nella zona di massimo pericolo perché l’impiego annunziato delle armi
dei Paesi europei e degli Stati Uniti nel territorio russo viene considerato da
Mosca suscettibile di far scattare la clausola del Trattato atlantico per la
guerra tra la NATO e la Russia.
Qui di
seguito trascriviamo la lettera che Raniero La Valle e Michele Santoro, in
quanto promotori della lista “Pace Terra Dignità”, hanno scritto al Presidente
della CEI, al Presidente della Commissione dei vescovi europei e agli altri
vescovi in risposta all’appello da questi rivolto a “tutti i candidati e i
cittadini” chiamati a votare nelle elezioni europee, e quindi anche a
noi:
Roma, 31
maggio 2024
Al
cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI
A mons.
Mariano Crociata, presidente della Commissione delle conferenze episcopali
della Comunità Europea e ai vescovi del Collegio episcopale
Eminenti
e carissimi vescovi,
abbiamo
ricevuto e letto la vostra lettera all’Europa, indirizzata “a tutti, candidati
e cittadini” nella ”occasione propizia e irripetibile” delle elezioni per il
Parlamento europeo e la nomina della Commissione Europea, e siamo rimasti
particolarmente impressionati dalla viva memoria che nutrite delle “guerre
senza fine che per secoli abbiamo combattuto” e dei milioni di persone che sono
state uccise: “Tutti i sogni di pace – avete scritto - si sono infranti sugli
scogli di guerre, le ultime quelle mondiali, che hanno portato immense
distruzioni e morte”, mentre avete ricordato con sollievo che “proprio dalla
tragedia della Seconda guerra mondiale, che ha toccato il male assoluto con
la Shoah e la minaccia alla sopravvivenza dell’umanità intera
con la bomba atomica”, è nato il germe della Comunità europea.
Oggi
stiamo vivendo l’incubo di una analoga minaccia. La mozione votata il 29
febbraio dal Parlamento europeo che promuove una mobilitazione europea di
“tutto ciò che è necessario” per sconfiggere la Russia, le recenti
dichiarazioni del segretario generale della NATO Stoltenberg che sollecita un
impiego delle armi occidentali fornite all’Ucraina per colpire la Russia, e
quelle del Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera, Josep
Borrell, che sconta l’escalation nell’uso di tali armi, le inquietanti promesse
di un intervento militare diretto sul terreno di alcuni leader europei, le
contromisure predisposte dalla Russia a possibili attacchi missilistici in
profondità sul suo territorio, fanno gravare sull’Europa un rischio imminente
di guerra, fortemente indiziata di trasformarsi in un nuovo conflitto mondiale,
perfino nucleare. Non si tratta di una crisi di follia improvvisa, da tempo
l’Europa ha preso una china di regressione e rovesciamento dei principi
fondatori; più volte glieli ha ricordati il Papa, ma già nell’intervallo tra la
visita di papa Francesco al Parlamento di Strasburgo del 25 novembre 2014 e il
discorso fatto a Roma per il conferimento del premio Carlo Magno del 6 maggio
2016 si era dovuto registrare un ulteriore scadimento; e se nella prima
occasione il Papa aveva parlato di una “Europa stanca e invecchiata, non
fertile e vitale, dove i grandi ideali che hanno ispirato l’Europa sembrano
aver perso forza attrattiva”, due anni dopo doveva aggiungere il rimprovero a
una “Europa decaduta che sembra abbia perso la sua capacità generatrice e
creatrice”, un’Europa incapace di “generare processi di inclusione e
trasformazione” e che si andava invece “trincerando”, e l’apostrofava dicendo:
“Che cosa ti è successo Europa umanistica, paladina dei diritti
dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo Europa, terra
di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati, madre di popoli e nazioni?”
Di fronte
a tale precipizio, noi chiediamo alla Chiesa italiana (e siamo sicuri di farlo
anche a nome di 260 persone a cui ci siamo rivolti e che hanno firmato
una nostra lettera “alla società civile e pacifica”, che è in allegato), di
lanciare un grido profetico di dolore e di allarme per muovere l’Europa a non
suicidarsi, a non scatenare una guerra nel continente e nel mondo, a non
prostituirsi ai signori della guerra, e a non farsi strumento di nefaste
strategie altrui come è accaduto all’Ucraina e a non farsi distruggere
come Gaza. Chiediamo che la Chiesa italiana scongiuri l’Europa di fermare la
guerra mondiale a cui inverosimilmente nessuno crede e che perciò non si fa nulla
per evitare; chiediamo che essa operando per il ripudio dell’odio in Europa
concorra ad arrestare il genocidio a Gaza che all’Europa più di quanto si pensi
è legato; chiediamo che la Chiesa italiana riproponga con forza a un’Europa
rinnovata nella sua rappresentanza di identificarsi nei tre beni che papa
Francesco nel discorso al Parlamento europeo identificava nella Pace, nella
Terra e nella Dignità: la Pace che l’Europa dovrebbe scegliere fino a farsi una
“famiglia di popoli”, estendendosi “un giorno alle dimensioni che le sono state
date dalla geografia e dalla storia” (che vorrebbe dire a Est fino agli Urali
compresa la Russia e al Sud fino a Gerusalemme), la Terra, di cui farsi custodi
e non padroni, e la Dignità di tutte le creature, dei lavoratori come dei
malati, degli anziani come dei giovani dall’incerto futuro, dei poveri come dei
migranti “dagli occhi smarriti” abbandonati al mare, dei dominati dal potere
come di quanti sono ridotti a ingranaggio di un meccanismo che li riduce a
consumo ed a cose, fino alla “dignità trascendente” di ogni essere umano: le
tre cose che anche noi abbiamo come massimo bene.
Nel
rivolgervi questo nostro appello, non chiediamo a Voi vescovi un appoggio
politico di nessun genere a questo o a quello, ma vi chiediamo piuttosto ciò
che vi è proprio, il segno efficace di una vostra concelebrazione liturgica in
vista delle giornate elettorali, sull’esempio della quale ciascuno sia indotto,
nel modo che gli è più congeniale, con la preghiera o con la politica, con la
comunicazione o con l’elemosina, a un servizio volto a propiziare un’Europa con
un futuro diverso in un mondo riconciliato senza “competizioni
strategiche” o conflitti tra “mondi” diversi, in cui la guerra sia finalmente e
davvero ripudiata e messa fuori della ragione, del diritto, e della
storia.
Con
grande fiducia e speranza
Raniero
La Valle e Michele Santoro
promotori
dell’iniziativa politica “Pace Terra Dignità”
Poiché
questa risposta è rivolta ai vescovi di tutte le diocesi, di cui non conosciamo
l’indirizzo, preghiamo quanti ci leggono di trasmetterla ai vescovi
eventualmente da loro conosciuti.
Nel sito
pubblichiamo le gravi parole di Medvedev, sulle conseguenze di un eventuale impiego delle armi della
NATO nel territorio russo, pubblichiamo inoltre la lettera dei vescovi all’Unione
Europea e l’appello alla società civile e politica firmato da 260 persone e ancora aperto alle firme.
Con i più
cordiali saluti,
Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri