FONDAZIONE
CORRENTE
Manifesti di Ernesto Treccani. Cinquant'anni nei
manifesti. Arte, cultura società e politica, mostra a cura di Nicoletta
Colombo, Maddalena Muzio Treccani e Deianira Amico (Milano, Fondazione
Corrente, via Carlo Porta 5, dal 16 aprile al 24 giugno 2016)
di Fiorella Mattio
E. Treccani Mostra personale
Neuen berliner galerie im Alten Museum
Berlino, 1981
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“Un pittore scava in sé, a contatto con gli uomini e la
natura, una verità parziale (perché
legata al tempo, alle consuetudini, all’ambiente sociale) e però assoluta nella cosa fatta, come
affermazione di conoscenza, vita espressa, comunicazione. In questo atto
perentorio è il contributo dell’arte alla società e alla coscienza che la
società ha di se stessa.” (Ernesto Treccani)
Dal 16 aprile al 24 giugno 2016 è aperta alla
Fondazione Corrente di Milano una mostra antologica sui manifesti di Ernesto
Treccani, con oltre duecento pezzi che raccontano cinquant'anni di attività del
pittore.
Attraverso i manifesti conservati nell'archivio di famiglia
e nell'archivio della Fondazione Corrente, viene presentata la vicenda artistica
di Ernesto Treccani, dalle grandi mostre personali in Italia e all’estero (al
Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1974, al Museo Puskin di Mosca nel 1976, al
Palazzo Pubblico di Siena nel 1977, alla Neue Galerie di Berlino nel 1981, a
Palazzo Reale a Milano nel 1985, e poi a Barcellona, Nizza, Madrid, New York,
etc…), alle iniziative culturali di respiro nazionale e internazionale, sostenute
con il proprio tratto e la propria firma (dal Premio letterario Mazzacurati al
Premio Senigallia per il cronista dell'anno, dal Festival dei Cuori, storica
rassegna sul folklore tuttora attiva a Tarcento (UD), al Palio di Siena, dal
Trofeo ciclistico Pantalica in Sicilia al Trofeo di vela Golfo Marconi di
Chiavari).
Molti di questi manifesti riproducono a piena pagina le tele
più significative di Ernesto Treccani e permettono allo spettatore di
abbracciare con lo sguardo la produzione artistica del Maestro, dai quadri del
realismo, che rappresentano la realtà contadina di Melissa in Calabria, alle
grandi tele degli anni Settanta (come Popolo
di volti, Metamorfosi), dal
lirismo informale della serie delle Siepi,
ai volti, che rappresentano a partire dagli anni Settanta la cifra stilistica
di Treccani, la sintesi di colore, gesto e indagine dell’animo umano, che hanno
contraddistinto la sua arte.
I manifesti in mostra documentano inoltre alcune
significative esperienze di arte monumentale. Troviamo il manifesto della
presentazione a Fermo del polittico Da
Melissa a Valenza, composto nel 1965 insieme al fotografo Toni Nicolini per
una parete della Casa del Popolo di Valenza Po (AL), il manifesto dell’esposizione
alla Triennale di Milano, nel marzo 1985, della facciata della Casa delle Rondini, in maioliche
policrome, poi applicata sul fronte del palazzo di via Carlo Porta che ospita
la Fondazione Corrente e il museo Studio Treccani, e vediamo l’affiche della
mostra internazionale itinerante delle sei vetrate realizzate nel 2004 per il
Gestore Mercato Elettrico che vennero esposte a Vienna, Budapest e Riga prima
di essere definitivamente consegnate alla società committente per la sua sede
di Roma.
Filt Cgil Locandina per la strage di Bologna (anni Ottanta) |
Accanto ai manifesti delle mostre e delle iniziative
culturali, vi è poi un’ampia sezione di manifesti politici e sindacali, ai
quali già Mario De Micheli aveva dedicato una mostra nel 1983 (Milano, Centro
Congressi “Leonardo da Vinci”, 5/6/7 dicembre 1983, in occasione della
Conferenza regionale d’organizzazione della Cgil Lombardia). De Micheli aveva
riconosciuto nei manifesti di Treccani “la prova costante della sua adesione ai
contenuti democratici” nonché “la libertà dell’artista che, nel proporre il
manifesto, non altera il carattere del proprio linguaggio, e la sensibilità del
committente politico e sindacale che riposa sulla fiducia verso il proprio
‘pubblico’, culturalmente cresciuto e aperto anche a un messaggio non
semplicemente illustrativo”. L’arte di Ernesto Treccani ha assunto spesso i
caratteri dell’impegno politico, nel senso più ampio del termine, si è fatta
racconto dell’attualità, dei fatti di cronaca, è stata indagine della realtà e
denuncia delle condizioni di vita dei lavoratori nelle fabbriche del Nord
Italia, come di quelle dei contadini calabresi, con la libertà che è propria
dell’artista, come sottolineava De Micheli. E significativa di questo modo di
Treccani di sentire e di trasferire in pittura la realtà è la citazione che
apre il catalogo della mostra della Fondazione Corrente: “Se si crede nella
realtà bisogna essere capaci di inventarla e per inventarla si deve osservare,
ancora osservare. Dietro al dipinto, si sa, c'è la vita. Confusa,
contraddittoria. C'è la memoria e la spugna sulla memoria. Infine c'è
l'occasione, il caso. … Non vi è aspetto o momento della vita da lasciarci
indifferenti.”
Fra i manifesti documentati in mostra, vi sono quelli per i
congressi del Partito Comunista, per le Feste dell'Unità, per la Cgil e per le
varie sezioni della Cgil, dal sindacato inquilini Sunia, alla Federbraccianti
alla Fiom, ma anche per l'Anpi o per il Siulp, il Sindacato Italiano Unitario
dei Lavoratori della Polizia. E non manca un manifesto in ricordo della strage
di Bologna del 2 agosto 1980: L’ora è
ferma, la verità no rappresenta una moltitudine di persone in attesa alla
stazione ferroviaria, squarciata da una livida linea spezzata, che conduce lo
sguardo all’orologio della stazione, fermo alle 10.25, l’ora dello scoppio
dell’ordigno che causò 85 morti.
La mostra è infine impreziosita dal materiale d’archivio
esposto nelle bacheche: una quarantina di fotografie che danno volto alle molte
persone citate nei manifesti, con le quali Treccani ha collaborato nella sua
lunga carriera artistica, dagli artisti del Movimento di Corrente al musicista
Riccardo Malipiero, con il quale realizzò fra il 1987 e il 1990 Accettura, un’opera in musica e pittura,
al sociologo Danilo Dolci, con il quale Treccani condivise l’esperienza delle
marce della pace in Sicilia nel 1967/68, ai galleristi e ai critici che hanno
presentato le sue esposizioni, in tutta Italia e all’estero. Bello il confronto
diretto tra la fotografia di Treccani a San Pietroburgo nel 1976, davanti al
manifesto della sua mostra itinerante in Russia affisso per strada, e il
manifesto originale esposto nella medesima sala.
Mostra di E. Treccani al Museo Puskin di Mosca. 1976 |
E un altro confronto diretto, molto interessante, chiude la
mostra: il manifesto realizzato da Ernesto Treccani in memoria di Julian Grimau,
comunista spagnolo fucilato dal regime franchista, (“Foglio Volante”, aprile
1963) è esposto sopra le bacheche che ospitano non solo la fotografia di Treccani
in marcia durante la manifestazione a Milano dopo l’uccisione di Grimau, ma
anche un efficace fotomontaggio dell’amico Toni Nicolini che associa il
ritratto di Grimau disegnato da Treccani all’immagine di una corrida, alludendo
alla mattanza della dittatura spagnola.
La mostra della Fondazione Corrente è dunque un percorso
nell’arte e nella vita di Ernesto Treccani, capace di raccontare la storia
della cultura italiana del Novecento, è “la microstoria di una grande storia
pubblica” come scrive Nicoletta Colombo nel catalogo, è “il contributo
dell’arte alla società e alla coscienza che la società ha di se stessa” (E.
Treccani).
Info pratiche sulla mostra
Sede: Fondazione Corrente, via Carlo Porta 5, Milano
(MM3 Turati, tram 1, bus 43, 61, 94)
Date e orari di apertura: dal 16 aprile al 24 giugno
2016, con i seguenti orari: mar-mer-gio ore 9-12,30 e 15-18,30; ven ore
15-18,30
Ingresso libero e gratuito.
Prenotazione richiesta per gruppi e scuole.
Catalogo in mostra, offerta libera.
Per informazioni: tel 02.6572627; email