UNA NUOVA ODISSEA...

DA JOHANN GUTENBERG A BILL GATES

Cari lettori, cari collaboratori e collaboratrici, “Odissea” cartaceo ha compiuto 10 anni. Dieci anni di libertà rivendicati con orgoglio, senza chiedere un centesimo di finanziamento, senza essere debitori a padroni e padrini, orgogliosamente poveri, ma dignitosi, apertamente schierati contro poteri di ogni sorta. Grazie a tutti voi per la fedeltà, per la stima, per l’aiuto, per l’incoraggiamento che ci avete dato: siete stati preziosi in tutti questi dieci anni di vita di “Odissea”. Insieme abbiamo condiviso idee, impegni, battaglie culturali e civili, lutti e sentimenti. Sono nate anche delle belle amicizie che certamente non saranno vanificate. Non sono molti i giornali che possono vantare una quantità di firme prestigiose come quelle apparse su queste pagine. Non sono molti i giornali che possono dire di avere avuto una indipendenza di pensiero e una radicalità di critica (senza piaggeria verso chicchessia) come “Odissea”, e ancora meno quelli che possono dire di avere affrontato argomenti insoliti e spiazzanti come quel piccolo, colto, e prezioso organo. Le idee e gli argomenti proposti da "Odissea", sono stati discussi, dibattuti, analizzati, e quando occorreva, a giusta ragione “rubati”, [era questa, del resto, la funzione che ci eravamo assunti: far circolare idee, funzionare da laboratorio produttivo di intelligenza] in molti ambiti, sia culturali che politici. Quelle idee hanno concretamente e positivamente influito nella realtà italiana, e per molto tempo ancora, lo faranno; e anche quando venivano avversate, se ne riconosceva la qualità e l’importanza. Mai su quelle pagine è stato proposto qualcosa di banale. Ma non siamo qui per tessere le lodi del giornale, siamo qui per dirvi che comincia una una avventura, una nuova Odissea...: il gruppo redazionale e i responsabili delle varie rubriche, si sono riuniti e hanno deciso una svolta rivoluzionaria e in linea con i tempi ipertecnologici che viviamo: trasformare il giornale cartaceo in uno strumento più innovativo facendo evolvere “Odissea” in un vero e proprio blog internazionale, che usando il Web, la Rete, si apra alla collaborazione più ampia possibile, senza limiti di spazio, senza obblighi di tempo e mettendosi in rapporto con le questioni e i lettori in tempo reale. Una sfida nuova, baldanzosa, ma piena di opportunità: da Johann Gutenberg a Bill Gates, come abbiamo scritto nel titolo di questa lettera. In questo modo “Odissea” potrà continuare a svolgere in modo ancora più vasto ed efficace, il suo ruolo di laboratorio, di coscienza critica di questo nostro violato e meraviglioso Paese, e a difenderne, come ha fatto in questi 10 anni, le ragioni collettive.
Sono sicuro ci seguirete fedelmente anche su questo Blog, come avete fatto per il giornale cartaceo, che interagirete con noi, che vi impegnerete in prima persona per le battaglie civili e culturali che ci attendono. A voi va tutto il mio affetto e il mio grazie e l'invito a seguirci, a collaborare, a scriverci, a segnalare storture, ingiustizie, a mandarci i vostri materiali creativi. Il mio grazie e la mia riconoscenza anche ai numerosi estimatori che da ogni parte d’Italia ci hanno testimoniato la loro vicinanza e la loro stima con lettere, messaggi, telefonate.

Angelo Gaccione
LIBER

L'illustrazione di Adamo Calabrese

L'illustrazione di Adamo Calabrese

FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA

FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA
(foto di Fabiano Braccini)

Buon compleanno Odissea

Buon compleanno Odissea
1° anniversario di "Odissea" in Rete (Illustrazione di Vittorio Sedini)


"Fiorenza Casanova" per "Odissea" (Ottobre 2014)

mercoledì 29 marzo 2017

Teatro
DULCINEA 
di Angelo Gaccione
F. Coullaut-Valera  "Dulcinea" 1957 Madrid 

Se facessi il nome della contadina Aldonza Lorenzo, molti lettori direbbero come per Carneide: chi era costei? Se invece scrivo Dulcinea del Toboso, tutte le menti si illuminano all’istante  e un coro di voci prorompe: è la principessa del nobile cavaliere Don Chisciotte della Mancia per il cui amore egli si dà a correre il mondo per raddrizzare ogni stortura e riparare ogni ingiustizia! Aldonza-Dulcinea, da contadina a principessa, cosa non può la fantasia di un amante, tanto più se quella fantasia amorosa è incendiata dalla follia. Mai in un romanzo il principio di realtà e il principio di piacere si erano cosi magnificamente rivelati e fusi come nel capolavoro di Cervantes, quell’ingenioso hidalgo a cui darà nome di Don Chisciotte della Mancia, e che resta la più celebrata opera letteraria della cultura spagnola, e di sicuro il più singolare romanzo del Siglo de Oro. Su questo personaggio Adamo Calabrese, non nuovo a rovistare dentro i capolavori della letteratura, sia con la penna che con il pennello, costruisce la sua di storia. E così ce ne dà ragione: “La storia della mia Dulcinea è la storia della passione che si accende tra il cavaliere errante e la sua dama, vicenda che resta annichilita nel dualismo tra realtà e finzione, perché lei è vera e palpitante di vita, lui invece è solo un libresco personaggio”.

Anna Maria Boeris e il Coro Vocinvolo

Dunque un ribaltamento: Dulcinea non è più il personaggio passivo che resta lì sullo sfondo in attesa che il cavaliere errante torni trionfante dalle sue mille avventure e coronare il sogno del suo premio, ma è lei a condurre il gioco, ad essere attiva sulla scena, a raccontarci di lui, di sé stessa e della Spagna, ristabilendo la giusta misura delle cose. Su questo “canovaccio” a sua volta Francesca Brancaccio, regista del Teatro Alta Luce, innesta le sue “intrusioni” vigorose e vibranti, fatte di vere e proprie esibizioni virtuosistiche di flamenco servendosi di due ballerini di alta qualità, Paola Savino e Corrado Ponchiroli. A loro sono affidate anche le voci dei canti che servono a sorreggere il ritmo acceso del flamenco, mentre sono il chitarrista Nuccio Nobile e il fisarmonicista Flaviano Braga a conferire i toni e i timbri della tradizione melodica al flamenco e ai ballerini, e a riempirne di passione la loro esecuzione. Queste intrusioni fanno da contrappunto ai monologhi narrativi di Dulcinea, interpretata da Anna Maria Boeris, che racconta rivolta ad un nutrito gruppo di donne intento ad una incombenza domestica. Siamo infatti nella corte di un pueblo dove un gruppo di donne sta preparando le verdure per il pasto. 

Paola Savino e alla chitarra Nuccio Nobile

Tutto avviene all’interno del suo spazio: Dulcinea racconta e si racconta, i musicisti suonano, i ballerini si esibiscono, e il Coro vi prende parte non solo con la funzione di supporto musicale, ma anche con quella di comporre una sorta di “paesaggio scenografico” visivo al racconto stesso. Bene amalgamati e diretti, tutto il collettivo in scena ha retto alla prova, e ha deliziato il pubblico in sala che gli ha tributato una convinta e calorosa ovazione. Alla fine dello spettacolo un simpatico e conviviale brindisi con gli spettatori.

Corrado Ponchiroli e Paola Savinio (baile y cante)

È stata per me una piacevole sorpresa scoprire sulle rive del Naviglio Grande, in una parte di Naviglio un tempo sede di capannoni e di opifici, l’esistenza di questo singolare spazio teatrale così informale e accogliente. Da fuori nulla farebbe pensare a questa sua esistenza, perché è situato all’interno, e la riva destra è del tutto priva di abitazioni e locali, rispetto al lato sinistro del canale, che ne è ricco, senza soluzione di continuità, quasi fino a Corsico. È al numero 192 dell’Alzaia Naviglio Grande e ve lo consiglio. Animatrice ne è Elizabeth Annable, vi faranno una tessera associativa e se volete saperne di più basta cliccare sul sito [www.altaluceteatro.com] o mandare una email [alt@altaluceteatro.com] .Vedrete che non ve ne pentirete.    
Le uccidono incinte
di  Rewan Al-Haddad 

Tra pochi giorni la flotta norvegese salperà per la sua “classica” mattanza di centinaia di balene, la maggior parte incinte, senza che nessuno ne parli. Ma se lanciamo l’allarme possiamo costringere l’Europa a chiudere i porti alle baleniere. Con l’Islanda ha funzionato, firma ora con un solo clic e rifacciamolo:


Care e cari avaaziani,
Tra pochi giorni la Norvegia si lancia nella sua più orribile tradizione -- il massacro di centinaia di balene, la grande maggioranza incinte. Ma quest’anno abbiamo una strategia per dire “Norvegia, fermati!”
Le balene sono creature incredibilmente intelligenti, sappiamo che con il loro ‘canto’ comunicano tra di loro e che provano emozioni simili a quelle umane. Ma ogni anno in Norvegia sono cacciate e fatte a pezzi e poi usate per farne cibo per animali e prodotti di “bellezza”! È allucinante.
Senza l’attenzione dei media la Norvegia è diventata il primo killer globale di balene. Ma ora un’enorme ondata di indignazione può far chiudere i porti europei alle loro baleniere, bloccando la vendita. Con l’Islanda ha funzionato.    Da tutto il mondo ci appelliamo al governo norvegese perché metta fine al massacro delle balene e a tutti gli altri governi perché chiudano i loro porti alle navi che ne trasportino la carne. Potete creare un precedente che può salvare migliaia di balene e contribuire alla fine di questa caccia in tutta Europa. Assieme ad altre organizzazioni siamo già riusciti a far chiudere i porti olandesi e tedeschi alle navi islandesi, costringendo una delle più grandi aziende nel mondo della caccia alla balene a ritirarsi dal mercato. Abbiamo convinto la Commissione internazionale sulla caccia alle balene a mettere sotto osservazione le finte “spedizioni scientifiche” del Giappone che in realtà sono mattanze. E abbiamo spinto la comunità internazionale a darsi l’obiettivo di proteggere il 30% degli oceani entro il 2030.
La Norvegia però continua ad ammazzare balene e a farla franca, al punto che hanno appena annunciato di voler raddoppiare la quota di uccisioni annuale! Ma per guadagnarci devono venderne la carne, e per farlo hanno bisogno di poter entrare nei porti europei.
Mettiamo fine allo smercio di questi animali meravigliosi. Appena avremo raccolto 1 milione di firme faremo di tutto perché questo diventi un incubo per la loro immagine internazionale e ogni singolo porto in Europa gli neghi l’ingresso. Unisciti e condividi con tutti, salviamo le balene!

Firma ora per fermare la strage di balene in Norvegia
Al governo norvegese, alla Commissione Europea e a tutti i paesi che permettono il passaggio alle navi che trasportano carne di balena


La fine di questa pratica barbara è sempre più vicina, ma come ogni impero morente la lobby dei balenieri sta lottando con tutte le sue forze per non scomparire. Le balene non possono difendersi da sole, dobbiamo essere noi la loro voce e il loro canto. Una voce così forte da non poter essere ignorata fino a quando smetteranno di cacciare le balene.
Con speranza
Rewan, Caroline, Diego, Allison, Emma, Danny, Alice
e tutto il team di Avaaz

MAGGIORI INFORMAZIONI

La Norvegia uccide più balene di Islanda e Giappone messi insieme (Green Report)
https://www.greenme.it/informarsi/animali/20588-caccia-balene-norvegia#accept

Nel 2016 l’Islanda non ucciderà nessuna balenottera (Lifegate)
http://www.lifegate.it/persone/news/nel-2016-islanda-non-uccidera-nessuna-balenottera-comune

Il Giappone dovrà dare più dati sulla caccia “scientifica” alle balene (La Stampa)
http://www.lastampa.it/2016/11/03/societa/lazampa/animali/il-giappone-dovr-dare-pi-dati-sulla-caccia-scientifica-alle-balene-zDtytTVGFwHjgTjgxqMWWL/pagina.html

Caccia alle balene in Norvegia: nessuna pietà nemmeno per le balenottere incinte (Green Report)
https://www.greenme.it/informarsi/animali/23271-balenottere-caccia-norvegia#accept 

Norvegia, balene date in pasto agli animali (National Geographic)
http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2016/04/01/news/norvegia_le_balene_in_pasto_agli_animali-3037454/

Il piano norvegese per la caccia alle balene è appena diventato ancora più controverso (National Geographic - IN INGLESE)

http://news.nationalgeographic.com/2016/03/160331-norway-minke-whaling-fur-farms/  
Milano. Durrenmatt al Teatro Bovisa

La locandina dello spettacolo

martedì 28 marzo 2017

Milano. Cooperativa Sociale Zero5


Milano. Casa della Legalità

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IL SALENTO LOTTA CONTRO LA TAP
UN’OPERA DANNOSA CHE METTE A RISCHIO
SALUTE E CRESCITA TURISTICA
di Carmen Mancarella

Da anni il Salento sta lavorando per il proprio riscatto economico e per fare del suo territorio un luogo di eccellenza ambientale e di magnificenza. I prodotti della terra e del mare, apprezzati dall’intero Paese, i suoi splendori architettonici e lo spirito di accoglienza, ne fanno uno dei luoghi più ospitali e civili. La politica di un Governo sciagurato e di un Ministero per l’Ambiente diretto da irresponsabili, sta per calpestare tutto questo. Una decisione gravissima. Un insulto ad un paesaggio ricco di uliveti millenari di immensa bellezza. “Odissea” è al fianco di queste popolazioni contro Governo, Ministero e Partito Democratico che si rivela giorno dopo giorno un partito disgustoso, nemico dell’ambiente, antipopolare e repressivo. Spazzarlo via prima possibile è un obbligo morale.   

Il Governo manda la polizia contro anziani donne e bambini
una protervia reazionaria che non si vedeva dai tempi di Scelba
   

Il più anziano Salvatore Marullo ha 92 anni, il più piccolo Lorenzo un anno e mezzo. Sono arrivati stamattina in bicicletta: famiglie, anziani, bambini con le tovaglie per il pick nick per ribadire che un territorio così bello si presta solo a cose belle. Tutti uniti di generazione in generazione contro il gasdotto progettato dalla Tap in una delle zone più belle d’Italia e del mondo: San Foca, marine di Melendugno. Ma le biciclette e l’allegria delle famiglie, i giochi e le bolle di sapone stridono con quegli alberi di ulivo dalle chiome, ridotte a scheletri, imbustate di bianco per l’espianto e per lasciar passare il gasdotto. Arrivano i sindaci, che si stringono intorno al sindaco di Melendugno, Marco Potì, per sottolineare che il no del Comune di Melendugno è anche il no di tutto il Salento. I ragazzi del presidio notap dormono in tenda vicino agli ulivi e stanno lì notte e giorno, da quattro giorni “nella campagna che ci è stata data da due coniugi anziani i quali non sono ricattabili”. Il titolare del lido San Basilio, sulla spiaggia dove dovrebbe approdare il gasdotto, Alfredo Fasiello si è inginocchiato davanti ai Tir per bloccare l’espianto degli ulivi: scene già viste in Cina quando gli studenti disarmati bloccarono con il loro corpo indifesi i carri armati. E nella prima giornata di manifestazioni con la tensione alle stelle i carabinieri hanno caricato i manifestanti: i figli dei contadini contro i figli dei contadini come ha già scritto Pierpaolo Pasolini! Marine di Melendugno, terza meta del turismo in Puglia per il vertiginoso aumento dei flussi turistici: 700mila euro incassati dal Comune solo di tassa di soggiorno all’anno con centinaia di imprese del turismo che vedono di anno in anno crescere il proprio fatturato e le prenotazioni: tante tasse in più per l’Europa Unita! A pochi metri da dove dovrebbe sorgere il gasdotto, a Sud c’è la Grotta della Poesia, che nel cuore di un antico sito archeologico è secondo il National Geografic è tra le dieci piscine naturali più belle al mondo, divenuto anche il caso più studiato da google perché ha visto nello stesso periodo e in contemporanea l’arrivo di turisti provenienti da 90 Nazioni diverse, tutti per ammirare la bellezza del mare e il fascino del sito. 


A Nord si trova l’oasi naturale delle Cesine, una delle prime riserve volute con un trattato internazionale a Ramsar in Turchia nel 1979! Uccelli migratori, pantani, spiagge mozzafiato, boschi: la fotografia del Salento rimasto ancora intatto e selvaggio. E siamo nel Comune confinante, Vernole. Oggi è in atto una snervante guerra fatta di carte bollate e autorizzazioni che potrebbe essere superata dal buon senso. Se proprio questo gasdotto s’ha da fare, il governatore Emiliano non vuole San Foca, ma indica l’approdo di Cerano, una zona già purtroppo industrializzata, che avrebbe il doppio vantaggio di non stravolgere un sito naturale di interesse mondiale e di alimentare la centrale Enel non più con il carbone (inquinante e dannoso per la salute), ma con il gas. 


Il governo dice: troppe autorizzazioni, non facciamo in tempo. Intanto l’interesse dei pochi mette a rischio la salute e l’interesse dei molti: quello di vivere con la bellezza e grazie alla bellezza della propria terra l’ITALIA, una politica tanto sventolata dal governo Renzi e ripresa anche oggi dal governo Gentiloni. Ma che forse potrebbe valere solo se un pazzo decidesse di sventrare il Colosseo per un gasdotto raccontandoci la barzelletta che tutto resterebbe invariato. FORSE. La Puglia ha già avuto la sua lezione: l’Ilva insegna che neppure migliaia di posti di lavoro giustificano la devastazione dell’ambiente e le centinaia di morti per tumore!
Milano. Albergo Diurno Venezia

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Il compagno Sandro Artioli ci ha lasciato ieri pomeriggio.
Il funerale avverrà mercoledì 29 marzo, alle ore 14.45, nella Chiesa di Santa Francesca Romana (zona Porta Venezia). Con profondo dolore abbiamo ricevuto la brutta notizia della morte del nostro compagno e amico Sandro Artioli, ex  operaio della Breda Termomeccanica/Ansaldo di Milano, avvenuta ieri 27 marzo all’età di 75 anni. Sandro era un prete ma aveva scelto di fare l’operaio, e da operaio ha vissuto. Sanguigno, senza peli sulla lingua, sempre pronto a battersi contro le ingiustizie, sempre presente nelle lotte a fianco degli strati più bassi dei lavoratori, è stato un punto di riferimento in fabbrica e nel territorio per tanti operai. Con lui abbiamo organizzato le prime lotte per il riconoscimento delle malattie professionali causate dall’amianto. Perché anche lui era stato esposto a questo cancerogeno e ne portava i segni nei polmoni. Così come portava i segni del grave infortunio subito negli ultimi anni in fabbrica. Ma Sandro non si è mai lasciato abbattere: ad ogni caduta, ad ogni sconfitta, “ci si rimbocca le maniche e si riparte”, diceva.  Questo è uno degli insegnamenti che ci lascia. Con lui se ne va un altro pezzo di noi, della nostra storia. Ciao Sandro, con tanta stima e affetto. I tuoi compagni.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
 e-mail: cip.mi@tiscali.it                       

web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com
Cremona. Museo del Violino Antonio Stradivari
Monteverdi e Caravaggio.

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VIETARE IL GLISOFATO
di Federica Ferrario*


Vietare il glifosato e proteggere le persone e l'ambiente dai pesticidi tossici
Si invita la Commissione europea a proporre agli Stati membri l'introduzione di un divieto di utilizzare glifosato, a riformare la procedura di approvazione dei pesticidi e a fissare obiettivi di riduzione obbligatori al livello dell'UE per quanto riguarda l'uso dei pesticidi.
Obiettivi principali
Vietare gli erbicidi a base di glifosato, una sostanza messa in relazione con il cancro negli esseri umani e con il degrado degli ecosistemi;
Garantire che la valutazione scientifica dei pesticidi per l'approvazione regolamentare dell'UE si basi unicamente su studi pubblicati, che siano commissionati dalle autorità pubbliche competenti anziché l'industria dei pesticidi;
Fissare obiettivi di riduzione obbligatori per l'uso dei pesticidi al livello dell'UE, in vista di un futuro senza pesticidi. Perché è importante?
Le evidenze scientifiche che mettono in forte dubbio la sicurezza del glifosato sono sempre di più. Quando un agricoltore irrora le coltivazioni con il glifosato, questa sostanza chimica viene assorbita dal terreno, percola nell'acqua e i residui rimangono nelle colture: stiamo parlando del cibo che mangiamo, dell'acqua che beviamo e - in definitiva - dei nostri corpi.
Monsanto, Syngenta e le altre aziende produttrici di pesticidi stanno facendo fortissime pressioni per proteggere la loro ricca fonte di guadagno. Facciamo in modo che i nostri politici lavorino principalmente per proteggere la nostra salute e l'ambiente, e non i profitti delle grandi aziende agro-chimiche. Il glifosato è solo la punta dell'iceberg - dobbiamo lavorare per un mondo in cui i pesticidi chimici vengano progressivamente dismessi. I decisori politici europei devono garantire che le scelte sui pesticidi siano basate su dati scientifici pubblici, e mettere in atto politiche per ridurre progressivamente l'uso dei pesticidi oltre che promuovere un'agricoltura ecologica (esistono già soluzioni eco-friendly!) per proteggere gli agricoltori, i consumatori e l'ambiente.
Ora abbiamo l'opportunità unica di avviare questo cambiamento. L'Unione europea deciderà nel 2017 se consentire l'uso del glifosato per altri 15 anni. Facciamo in modo che i nostri politici ascoltino il messaggio forte e chiaro: non vogliamo più questo erbicida! Non lo vogliamo nei nostri parchi o vicino alle nostre case, e non lo vogliamo nei campi e nel nostro cibo! Ferma il glifosato. Firma ora!

*Greenpeace
Responsabile della Campagna Agricoltura Sostenibile e Progetti speciali





Novara. Teatro Coccia 


Locarno. Pinacoteca Comunale

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Saronno. Fondazione Maruti

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Milano. La stamperia Valdonega
all’Università Statale 

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BASTA CON L’OLIO DI PALMA
di Elisa Norio*


La diffusione della palma da olio nelle Filippine ha gravi implicazioni per il territorio, le tradizioni e cultura dei popoli indigeni, ma anche per l'ambiente e la vita delle generazioni future dei filippini. Firmate la petizione al governo e alle autorità di Palawan e Mindanao per fermare gli investimenti industriali di palma da olio.
Palawan, una Riserva dell’Umanità e della Biosfera dell’UNESCO nota per le sue foreste tropicali uniche, vive ad una delle più grandi conversioni di terra in piantagioni di palma da olio.
Almeno 9.000 ettari sono stati convertiti a Palawan, nella parte migliore della foresta delle Filippine. ALIF, una società con sede in diversi paesi asiatici, progetta di espandersi su larga scala. Secondo le informazioni del Manila Bulletin e del nostro partner locale, la Coalition Against Land Grabbing(CALG), altre aziende come la malese Sun Palm Oil Corp. e la filippina Dubana Resources Dev't Corp, puntano a grandi aree del sud di Palawan. A Mindanao, nella provincia di Agusan del Sur ,128.000 ettari di terreno sono stati riservati per le piantagioni di palma da olio. E ora, gli investitori malesi vogliono investire almeno $ 1 miliardo di dollari in palma da olio a Palawan e Mindanao.
Quando il presidente Duterte è salito al potere, si è opposto all'estrazione mineraria affermando che le aziende dovrebbero piantare alberi, rispettare i diritti delle persone e prevenire la contaminazione chimica. CALG chiede: "Perché ora sostiene l'industria dell'olio di palma tristemente famosa per i suoi enormi costi ambientali, l'uso massiccio di prodotti chimici, l'impoverimento e indebitamento delle comunità verso le aziende e le banche finanziatrici?"
I popoli indigeni e le comunità contadine, uniti, chiedono una moratoria sull'espansione della palma da olio, ritenuta l’unica soluzione praticabile per fermare l'appropriazione delle risorse naturali che vengono saccheggiate. Se la povertà deve essere affrontata seriamente, la terra deve essere utilizzata per la sicurezza alimentare dei filippini e non per la produzione di colture a beneficio dei consumatori internazionali. Firmate la nostra petizione, grazie.
https://www.salviamolaforesta.org/petizione/1089/vogliamo-la-nostra-terra-non-palme-da-olio?mtu=227807194&t=3090

*Salviamo la Foresta
TRIPLICATE LE IRREGOLARITÀ DEGLI APPALTI PUBBLICI
(a cura di Franco Astengo)


ROMA - Nell'ultimo anno il numero degli appalti pubblici irregolari è triplicato. È questo il dato che più salta agli occhi leggendo il rapporto annuale 2016 della Guardia di Finanza, che viene presentato questa mattina nel salone d'onore della caserma “Laria” a Roma, alla presenza del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e del comandante generale Giorgio Toschi. I militari hanno individuato, nel corso del 2016, appalti pubblici dati ad aziende in modo irregolare per un totale di 3,4 miliardi di euro, denunciando 1.866 responsabili, 140 dei quali arrestati. È una cifra che, rispetto al 2015 è cresciuta del 200 per cento.
RICORDO:
Qualche tempo fa il magistrato Pier Camillo Davigo, presidente dell’ANM, ebbe a dichiarare “ è peggio di Tangentopoli, adesso non si vergognano neppure”.
COMMENTO
Mentre è in discussione la possibilità o meno di svolgimento del referendum proposto dalla CGIL sui sub appalti arrivano queste notizie che è necessario integrare con alcune affermazioni: la prima delle quali riguarda la commistione tra politica e affari (è di ieri la notizia di 49 arresti nel napoletano proprio in relazione a presunti fatti di questo genere); in secondo luogo deve essere ricordato come una parte rilevante del territorio e alcune attività economiche sono assolutamente egemonizzate dalla criminalità organizzata; ancora: sono ormai trasformati in veri e propri lucrosi “centri d’affari” alcuni drammi sociali dai migranti ai terremoti. Un paese percorso da un’ondata di illegalità che mina alle basi la convivenza civile e l’economia: la questione però non è quella – che pure è necessario sottolineare – del semplice contrasto per via di coercizione ma è soprattutto ed essenzialmente di tipo politico, di impostazione economica, di ben diversa qualità della democrazia e della partecipazione popolare. Questi sono i frutti di un malgoverno che viene da lontano, da logiche di crescita esponenziale delle disuguaglianze, di impoverimento generale , di sottrazione di lavoro, di perdita di dignità, di maltrattamento delle condizioni materiali di cittadine e cittadini, di scelte completamente sbagliate sul piano europeo e internazionale. Un quadro drammatico inaspritosi negli ultimi anni e accompagnato da un vero e proprio deperimento del quadro politico, al centro come in periferia anche a causa di una insensata e illogica personalizzazione, e dell’insieme delle relazioni civili, sociali, culturali.



sabato 25 marzo 2017

SISTEMA POLITICO
di Franco Astengo


Un sistema politico che non è più in grado di reggere un esito elettorale. Così ci si è ridotti in Italia a furia di far compiere passi del gambero al sistema politico/istituzionale nella ricerca dell’affermazione del potere assoluto della “governabilità” e della “personalizzazione”: affermazione rovesciata sulla testa dei proponenti attraverso l’esito del referendum del 4 Dicembre scorso. Emblematica di questa vera e propria “debacle” della democrazia la dichiarazione del presidente del consiglio Gentiloni (una pallida imitazione di Facta) nel momento dell’abrogazione dell’oggetto del contendere rappresentato dai cosiddetti “voucher” in modo da evitare il referendum per il quale la CGIL aveva raccolto le 500.000 firme proposte dalla legge. Gentiloni, infatti,ha dichiarato: “non si poteva dividere il paese sul tema del lavoro”. A prescindere dal fatto che un Paese è naturalmente diviso sul tema del lavoro prima di tutto fra padroni e operai e poi tra uomini e donne (che subiscono ancora un trattamento di soggezione nel salario e nella normativa) e ancora tra occupati e disoccupati e – ancora grazie alle politiche degli ultimi tempi – tra lavoratori attivi e pensionati il referendum avrebbe rappresentato l’occasione per comprendere quale fosse l’orientamento generale dell’elettorato su di un tema così delicato. A questo punto chiunque riesca a raccogliere 500.000 firme su di un quesito avrebbe diritto a pretendere che il governo ritiri la legge oggetto del contendere al fine di "non dividere il Paese". In realtà il governo,legato a doppio filo alle sorti di una sola corrente interna al PD, ha cercato di evitare l’ennesima sconfitta e il coagularsi di un fronte d’opposizione che già nello storditamente irriso (dal governo e dal PD) referendum sulle trivelle aveva comunque dimostrato di poter consolidare un patrimonio di almeno 13 – 14 milioni di voti. Una ragione tutta politica, anzi di bassa macelleria politica, prescindendo dal merito del contendere: soltanto per non fornire un’occasione ai propri avversari. Si rifletta sul fatto che proprio gli esponenti di questo governo e della corrente del PD che ne ispira la politica all’indomani del 4 Dicembre serpeggiava aria di rivincita immediata e addirittura qualcuno rivendicava come proprio patrimonio il 40% dei voti raccolti dallo sconfitto .
Siamo di fronte ad un comportamento che denuncia davvero una fragilità congenita di un sistema di potere che da tempo non possiede più gli elementi di base del consenso per poter reggere e finora è andato avanti grazie alla droga di sistemi elettorali regolarmente smontati dalla Corte Costituzionale che li ha considerati illegittimi: legge elettorale della modifica della quale pareva si avesse somma urgenza e che adesso è finita nel dimenticatoio. La ragione di parte è diventata – assurdamente – ragion di stato e la politica un balocco per coltivare interessi di piccolo gruppo (dopo che si sono demonizzati i partiti di massa intesi come fattori di deteriore consociativismo) e fa a meno della logica che nel caso, comunque, ci avrebbe detto che i voucher rappresentavano (e rappresenteranno, perché è facile prevedere che saranno riproposti in diversa forma) un veicolo di negative forme di sfruttamento, il cui uso è da combattere risolutamente
MILANO. INTERROGAZIONE URGENTE
di Basilio Rizzo

Oggetto: affidamento dei servizi di Trasporto Pubblico Locale

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Da notizie di stampa apprendo che il Sindaco, a proposito della futura gestione del Servizio di Trasporto Pubblico Locale, ha detto che “non è ancora deciso che bisognerà fare una gara, perché noi abbiamo l’alternativa della soluzione in house”. Sono ovviamente felice di questa considerazione che individua quella che sarebbe la migliore delle soluzioni possibili per la nostra città. Tuttavia osservo che il contratto di servizio del trasporto locale e dei servizi connessi e complementari, nonché dei servizi di sosta a pagamento, in scadenza il prossimo 30 aprile, è stato oggetto di una deliberazione di giunta dello scorso 17 febbraio (n. 219) nella quale veniva disposto, tra l’altro, di proseguire nelle attività per l’indizione della procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di TPL e, per assicurare la continuità del relativo servizio, di addivenire alla proroga del contratto di servizio e quindi di adottare, per ciascuno dei servizi interessati (TPL, sosta, ecc.), apposite determinazioni dirigenziali. Alla luce di quanto sopra esposto, interrogo il Signor Sindaco e l’assessore competente per sapere se, dopo le dichiarazioni di cui sopra, la deliberazione della giunta del 17 febbraio sia stata ritirata in vista di una gestione in house del servizio di TPL e dei servizi connessi e complementari, ovvero se ciò avverrà nei prossimi giorni al fine di evitare che gli uffici dell’Amministrazione proseguano inutilmente in un senso opposto.
[Milano, 22 marzo 2017]

L'interrogazione protocollata di Basilio Rizzo

Roma. Associazione Beniamino Gigli Jr.
Un'opportunità per giovani talenti.


giovedì 23 marzo 2017

Milano. Elio Veltri
Al Gogol’Ostello 
Cliccare sulla locandina per ingrandire

Milano. Francesco Benozzi
Alla Biblioteca Sormani


Milano. "TraduzioneTradizione" 
diretta e animata da Claudia Azzola
alla Biblioteca Vigentina


Giornata Mondiale dell’Acqua
di Carmine Scavello


Il 22 marzo di ogni anno è la Giornata Mondiale dell’Acqua; è stata istituita dalla Nazioni Unite nel 1992: l’acqua è elemento sinonimo di vita, forza ed energia.
Un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all’acqua potabile o almeno pulita; compie mediamente almeno sei chilometri a piedi per raggiungere le fonti di approvvigionamento idrico trasportando un carico di decine di litri. E pensare che ci sono fasce di popolazione che la sprecano e l’umiliano avvelenandola e usandola come mezzo di scolo per eliminare rifiuti scomodi e nocivi alla salute dell’uomo e dell’ambiente! Da noi in Italia il consumo medio procapite di acqua è di 200 litri giornalieri.
Dopo questa scomoda notizia, ognuno si faccia un esame di coscienza approfondito a cominciare dal suo uso giornaliero a dare una mano all’acqua, usandola con intelligenza, criterio e parsimonia.
Quando ero ragazzo e l’acqua dell’acquedotto pubblico non era ancora in casa, facevamo di necessità virtù a non sciuparla; pensavamo alla fatica che occorreva per andare a prenderla alle sorgenti lontane dal centro abitato con i muli e con gli asini o col barile sulla testa con l’immancabile corona di stracci sul cuoio capelluto o sulle spalle. Si pensi per un attimo al valore che daremmo ad un bicchiere d’acqua potabile se fossimo fortemente assetati in un deserto o in un luogo ricco di acqua contaminata. Un regnante direbbe: il mio regno per un bicchiere d’acqua!
In veste di autore descrivo questi delicati concetti in tre capitoli del mio secondo libro “Il tempo sbiadito”; precisamente: “L’acqua che non c’era”;La fila alla sorgente”; “Il rispetto dell’acqua”.
Bisogna meditare alquanto sull’importanza dell’acqua nella nostra vita: il corpo umano ne è formato all’incirca al 50% nell’uomo adulto e al 75% nel bambino. Senza cibo potremmo vivere per circa un mese, ma senza acqua al massimo per dieci giorni. Anche il linguaggio quotidiano non può fare a meno dell’acqua; viene usata per esprimere dei concetti che avrebbero bisogno di un lungo discorso. Cito alcuni dei tanti modi di dire di uso familiare: fare un buco nell’acqua; calmare le acque; buttare acqua sul fuoco; tirare l’acqua al proprio mulino; perdersi in un bicchiere d’acqua; avere l’acqua alla gola; acqua in bocca; facile come bere un bicchier d’acqua. Potrei continuare ancora su questo tema, ma mi fermo perché l’argomento è assai vasto. Si capisce il valore dell’acqua quando il pozzo si asciuga; sarebbe come dire che le cose si apprezzano quando vengono a mancare!
Madre Teresa di Calcutta diceva: “ognuno di noi non è che una goccia d’acqua. Ma se ognuno è una goccia d’acqua pulita, Dio può far risplendere in questa goccia il suo volto!” Mi è sempre piaciuta l’ode di San Francesco d’Assisi dedicata a sorella acqua: Laudato sì, mi Signore, per sor’Acqua, la quale è multo humile et utile et pretiosa et casta.

mercoledì 22 marzo 2017

Saronno. Domenica 26 Marzo ore 11
Cassola e Gaccione
alla Cooperativa Popolare Saronnese


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Poesia
“Il padre è la chiatta a cui aggrapparsi e traghettare anche nel ricordo
per rientrare nella propria immagine di sé e riconoscersi”(L.M.V.)

Degas "Autoritratto"


L’INGANNO
Hai conosciuto tuo padre
era senza quella pace
che porta sicurezza e serenità.
Hai conosciuto tuo padre
dava spavento con urli
minacce intimidazioni.
Hai conosciuto tuo padre
le sue mancanze e…
quella presenza assenza
d’isolamento che fa
credere fosse normale
avere paura e…
sentirsi sbagliate!
Hai conosciuto tuo padre
è sparito come un verme
che sta sotto cocci di vaso
ed io sono  la madre
dal velo bianco sul cuore.
[Laura Margherita Volante]




martedì 21 marzo 2017

Alli benigni lettori
Nella Rubrica “Agorà”
un corposo intervento di Fulvio Papi
dal titolo: “Il tramonto della scrittura e…




Sicilia base d’attacco Usa/Nato
di Manlio Dinucci




Si svolge dal 12 al 24 marzo, di fronte alle coste mediterranee della Sicilia, l’esercitazione navale Nato Dynamic Manta cui partecipano le marine militari di Stati uniti, Canada, Italia, Francia, Spagna, Grecia e Turchia. La punta di lancia delle 16 unità navali impegnate è il sottomarino nucleare statunitense da attacco rapido California SSN-781. Armato di un centinaio di siluri e di quasi 150 missili da crociera per attacco a obiettivi terrestri, esso fa parte della Task Force 69, responsabile delle operazioni Usa di guerra sottomarina in Europa e Africa. Oltre che col sottomarino da attacco, la U.S. Navy partecipa all’esercitazione col cacciatorpediniere lanciamissili Porter e aerei da pattugliamento marittimo, con la stazione Muos di Niscemi e la base aeronavale di Sigonella.
La Dynamic Manta 2017 si svolge nell’area del Comando della forza congiunta alleata (il cui quartier generale è a Lago Patria, Napoli), agli ordini dell’ammiraglia statunitense Michelle Howard, che comanda allo stesso tempo le Forze navali Usa in Europa e le Forze navali Usa per l’Africa.
L’Italia, oltre a partecipare all’esercitazione con proprie unità, svolge quello che il contrammiraglio De Felice,  comandante di MariSicilia, definisce un «ruolo fondamentale» poiché fornisce tutto il supporto logistico. Particolarmente importante è Augusta, «punto strategico in quanto fornisce  rifornimenti di combustibile, di munizionamento e di supporto per le unità  navali che vengono addirittura da paesi al di là dell’Atlantico». Rilevante anche il porto di Catania, disponibile a ospitare ben nove navi da guerra. Contemporaneamente, sono in corso da febbraio esercitazioni a fuoco di forze speciali statunitensi nel poligono di Pachino.  Quest’area è stata ufficialmente concessa in «uso esclusivo degli Stati uniti», in base a un accordo sottoscritto col Pentagono nell’aprile 2006, durante il governo Berlusconi III.
Nello stesso accordo sono state concesse agli Stati uniti in uso esclusivo un’area all’interno della base di Sigonella, per la stazione aeronavale, e una a Niscemi, per il centro di trasmissioni radio navali e la successiva stazione terrestre del Muos. In tali aree, viene specificato a chiare lettere, «il Comandante Usa ha il pieno comando militare sul personale, gli equipaggiamenti e le operazioni statunitensi», col solo impegno di «notificare in anticipo al Comandante italiano tutte le significative attività statunitensi».
Riguardo alle spese della stazione aeronavale statunitense, in base all’accordo viene finanziata esclusivamente dagli Usa solo la Nas I, l’area amministrativa e ricreativa, mentre la Nas II, quella dei reparti operativi e quindi la più costosa, è finanziata dalla Nato, ossia anche dall’Italia.
La situazione della Sicilia, emblematica di quella nazionale, dovrebbe essere uno dei temi centrali della mobilitazione del 25 marzo, il giorno dopo la conclusione della Dynamic Manta. Non si può pensare di liberarci dai poteri rappresentati dall’Unione europea senza liberarci  dal dominio e dall’influenza che gli Usa esercitano sull’Europa direttamente e tramite la Nato. Oggi 22 dei 28 paesi della Ue, con oltre il 90% della popolazione dell’Unione, fanno parte della Nato, riconosciuta dalla Ue quale «fondamento della difesa collettiva».
La Nato sotto comando Usa sta preparando altre guerre, dopo Jugoslavia 1999, Afghanistan 2001, Iraq 2003, Libia 2011, Siria dal 2011, Ucraina dal 2014. Lo conferma la Dynamic Manta, che sicuramente ha testato anche le capacità di attacco nucleare nell’esercitazione di guerra sottomarina. Notizia rimasta sommersa nella grande «informazione».  
Poesia al Centro Culturale di Milano


Roma per la Palestina


Il programma dell'incontro

Milano. Poeti in libreria.
Interlinea Editrice


AFORISMI
Laura Margherita Volante


Femminicidio con arte…Il mostro è l’uomo che uccide.
La mostra è una signora che espone bellezze.
L’uomo è il sesso debole che perde le energie a forza di ammazzare…
Gli egoisti nascono già vecchi.
Chi sa scrivere comunica la libertà dell’essere.
Similia similibus. Le uova di quaglia sono il nutrimento dei “quaglioni”…
La lettura è il viaggio sulle ali della rondine che torna al nido dei sogni.
Solo i sogni sanno volare.
Il ricco senza cuore se cade…diventa povero di tutto!
Se una foto attrae la voce tradisce anche la bellezza…
Facebook è anche la palestra adattiva del cervello alla morte del bello.
Facebook. I “mi piace”, monitoraggio dell’invidia…
senza “i” gli invidiosi non trovano pace.
Ulisse si dichiarò Nessuno per salvarsi dal Ciclope. Oggi non c’è più nessuno…
Ossessione di apparire quando ognuno è “nessuno” a se stesso
tanto da uccidere l’altro “nessuno”.
Nella società dei “nessuno” la barbarie è il non è dove l’immagine è il non è di nessuno.
Anonimato. Il treno che corre senza viaggiatori.
L’incuria per l’ambiente è la peggiore ingiuria verso la civiltà.
Tatuaggi. Scrittura di memorie ancestrali per chi non ha più passato.
Non ci sono individui più sbagliati di chi vuol far sentir sbagliati gli altri…
Onestà e trasparenza, unico antidoto all’attacco del privato.
Chi sa tenersi stretto chi dice ciò che pensa è intelligente.
Quando c’è traffico i trafficanti non passano mai sulle strisce…
Non c’è pace dove non c’è amicizia.
Solo i grandi sono capaci di gesti grandi.
Risveglio con ottimismo. Meglio essere vivi che in una bara.
Le teste calde hanno lingue di fuoco e… si bruciano.
Collaborazione e reciprocità. Diversamente l’Ego si rosica…
Do ut des. Ieri una stretta di mano. Oggi si chiede…!
Si dice: dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna,
ma dietro ad una grande donna c’è un grande padre.
Vigliaccheria sociale. Perquisire un adolescente che vende merendine ai compagni di scuola
e non gli spacciatori che vendono morte davanti alla scuola.
In tempo di crisi economica è saggio comprare una canna da pesca e non farsi una canna…
La violenza è figlia della vigliaccheria maschile, la vita è donna.
I problemi di percezione sono per mancanza di empatia.
La dissacrazione è l’antidoto al fanatismo.
Se il pesce nuota in limpide acque, i batteri parcheggiano in acque stagnanti.
La felicità alberga dentro di noi e chi la cerca fuori fa di tutto per rovinartela…
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