TIMEO
DANAOS…
Sottoprodotto
è della Ragione
la
Fede che non vuol la verità,
vero
obbiettivo della laicità,
di
Socrate erede e di Platone.
Analgesia
di angosce esistenziali,
a
favole s’aggrappa inattendibili
di
biblici racconti insostenibili,
intenti
a mascherare tanti mali.
Politica
sapienza senza pari
continuerà
a sorreggere la chiesa,
alla
santa realtà recando offesa,
machiavellici
sono i cardinali.
D’un
polacco il retrivo integralismo,
ereditò
un tedesco sempre ligio
a
un mandato e ad un soglio di prestigio.
La
folla applaude al paternalismo.
Dell’Argentina
il figlio innovatore,
nuovo
stratega di perpetuazione
della
cristiana abile illusione,
del
nulla ancor l’atavico terrore
saprà
sapientemente ben blandire,
per
potere all’Inganno garantire
una
invincibile sopravvivenza
contro
la laica inerme resistenza.
Lorenza
Franco, 7 nov. 2013
http://www.divinidiversi.it/
SONO UN MISTICO E NON CREDO A NIENTE[1]
Nella nostra civiltà occidentale nessuno, laico o credente, potrà
mai prescindere dall’enorme impatto epocale che il personaggio Gesù,
sponsorizzato da S. Paolo, ha esercitato su tutti gli aspetti sociali e
culturali, rivoluzionando il modo di
pensare e di interpretare la realtà. Sicuramente il suo slogan vincente fu
l’esortazione innaturale ad amare il nemico, graziosamente qualificandolo poi
di serpente, razza di vipere, sepolcro
imbiancato, ladro, ipocrita. La preziosa libertà di culto e quindi di
pensiero della civiltà romana sarà abolita, la ricerca scientifica arrestata,
l’emancipazione della donna[2] vanificata, l’obbedienza
alle leggi abolita, la condizione schiavile peggiorata, anche se la sua
mitologia ispirerà tesori d’arte.
In nessun luogo dei vangeli Gesù parla contro l’istituzione della
servitù: chi è padrone rimane padrone e chi è servo rimane servo. L’idea di
uguaglianza è completamente assente, tanto più che chiaramente Gesù, ebreo
convinto, predicava ed esortava i discepoli a predicare soltanto per le pecorelle smarrite di Israele. Gli
altri, al massimo, potevano raccogliere come cagnolini le briciole della tavola dei figli (Matteo 15, 24/Marco, 7, 27-28). Almeno i comunisti predicavano
l’uguaglianza a parole, pazienza se poi alcuni erano più uguali degli altri.
Comunista sarà, semmai, san Francesco.
S. Paolo estenderà il vangelo ai
non ebrei, abolendo anche la circoncisione, tradendo Gesù circonciso.
Col cristianesimo non si potrà più sfuggire al padrone crudele
rifugiandosi in un tempio, ma bisognerà sopportare per crearsi dei meriti in un
ipotetico aldilà (Galati III,19 - ai
Romani VII, agli Efesini VI,4 - ai
Colossesi III,22 – a Timoteo VI,2 – S.Pietro II,13). Mogli sempre
sottomesse al marito[3]. Persino Seneca avrebbe
tanto deplorato la crudeltà sugli schiavi, premessa, forse anche a breve
scadenza, all’abolizione epicurea della schiavitù. Col cristianesimo diverranno
tutti schiavi senza possibilità di riscatto almeno sulla terra[4], mentre sotto l’Impero
romano centinaia di migliaia di schiavi venivano ogni anno liberati e potevano
assurgere ad altissime cariche di governo. La religione era al servizio della
politica, la protezione degli dei serviva alla grandezza dello stato. Invece il
cristianesimo diverrà una corrente politica parallela e vincente. Per avere
autorità politica non serviva più essere pretori, questori, consoli, ma preti,
arcipreti, vescovi, cardinali[5]. Abbattuti o riciclati tutti i templi pagani,
nemmeno l’altare della Vittoria fu risparmiato, doveva esistere un solo dio, il
loro. S.Paolo esorterà a trasgredire la legge (ai Galati, III,23 e tutto il IV). Così gli ebrei si vendicarono
della distruzione del tempio da parte di Tito e della prima diaspora, causata
dalle continue rivolte in Israele nonostante la religione ebraica fosse
ufficiale e protetta, come tutte le altre e forse più. Le varie sette ebraiche
(sadducei, farisei, esseni, zeloti, idumei), tutte tese a liberarsi del giogo
romano, si azzuffavano fra loro e incendiavano villaggi (Luca 9, 54) con grande costernazione del buon imperatore Vespasiano
che non capiva quale fosse il problema: gli ebrei volevano esportare ovunque il
loro unico dio eliminando tutti gli altri! La vendetta sarà realizzata per interposta
persona (la loro setta cristiana). L’Impero romano crollerà a causa
dell’antistatalismo e dell’antimilitarismo cristiano (poi però i cristiani
dovranno impugnare le armi per l’imperatore vicario di Cristo). Fino all’immane
catastrofe umanitaria dell’Inquisizione.
Perché proclamare Gesù dio dopo trecento anni e PER VOTAZIONE
(Concilio di Nicea, 325, convocato e diretto da un non cristiano, l’imperatore
Costantino massacratore della sua famiglia e di molti altri)? Fatto santo dal
cristianesimo ortodosso!!! Si convertirà all’arianesimo – da lui sconfessato a
Nicea a favore del cattolicesimo - in punto di morte, avendo così rimessi tutti
i peccati.
Perché porgere l’altra guancia, quando in mano si ha una spada per
mettere il figlio contro il padre, la figlia contro la madre, la nuora contro
la suocera (Matteo 10, 34-35)? Perché istigare al fanatismo insegnando
che chi ama suo padre e sua madre e la
sua stessa vita più di me, non è degno di me? (ibidem, 37). Perché rinnegare la propria madre e
la famiglia (Matteo 12, 48-49)? Gesù
era essenzialmente un esorcista, credeva nel demonio e che causa di ogni
disgrazia fossero i peccati. Ma che cosa ci facevano duemila porci in un paese
in cui era proibito mangiare carne suina (Marco
15, 11-12)? Chi risarcì i danni? E perché Gesù non amava gli animali? E la
natura (Matteo 21, 19: e subito il fico
si seccò)? Se Gesù era tanto pacifista, perché i suoi discepoli erano
armati e tagliavano orecchi (chi non ha
una spada venda il suo mantello e se ne procuri una – Luca 22, 36)? La
lotta armata contro Roma doveva essere clandestina. Chi si nascondeva sotto la
figura poco convincente e spesso crudelmente minacciosa di Gesù (fuoco, pianto e stridor di denti, - Luca
13,28)? Uno spodestato re dei giudei? Quelli
che non vogliono riconoscermi come loro re, portateli qui e sgozzateli davanti
a me (Luca 19,27): INRI. E se non è esistito, come dimostra lo studioso Luigi
Cascioli con dovizia di argomenti, come la mettiamo con il ritrovamento di
Talpiot? Gesù anche pessimo economista: invece di consigliare ai ricchi di
creare lavoro, li esorta di
aggiungere se stessi alla lista dei poveri vendendo tutto.
L’adulterio è una faccenda privata: perché considerarlo un
peccato, rischiare che l’adultera fosse lapidata da un possibile fanatico senza colpa, ammettere il supplizio
capitale invece di abolirlo? Il perdono avalla la colpa.
Facciamo un confronto. Gesù dice: Io sono la via, la verità, la vita. Buddha dice: io ti aiuto sulla strada dell’illuminazione,
ma se ti fossi d’intralcio, uccidimi. Dov’è tra i due l’umiltà? Tutti i
miracoli sono inattendibili.
La geenna era la discarica delle immondizie con fuochi sempre
accesi, diventerà l’inferno cristiano. Nessuna trascendenza nell’AT. Tutto deve
avvenire sulla terra. Poi si riposerà
con i padri.
Quanta tristezza non poter credere alle favole! Come sarebbe bello
potersi adagiare nei luoghi comuni e negli insegnamenti conculcati, ignorando
un severissimo Super-Io che non perdona e non fa sconti! Anche se ci si
ribella, il danno è fatto ed è irreversibile.
Esiste Dio? E se esisteva lui, come poteva esistere il Nulla[6]?
O coincidono[7]?
Dio, se ci sei, chi sei? Non certo un furibondo Jahvè, né un
esaltato incoerente contraddittorio Gesù, né l’Allah dei kamikaze,
dell’infibulazione e del burka. Sei il vuoto
quantistico? Poiché non ti rivelerai mai, continuerò a prescindere da te[8], ma tu, se ci sei, non
prescindere da me.
Lorenza Franco
[1] Asserzione di Nietzsche. Chi è spiritualmente sano, non ha bisogno di
religioni (Dalai Lama).
[2] Il codice ebraico era
binario: maschio, non maschio. Nel cristianesimo la donna diventa anche il
simbolo del male, del demonio.
[3] Clemente d’Alessandria le
esorterà a imparare dal cane che lecca la mano del padrone che lo batte. Per la
stupida storiella della mela, la donna “deve camminare ad occhi bassi solo al
pensiero di essere donna”. Lutero auspicherà che le donne crepino pure se
sfinite dai numerosi parti.
[4] Pena anatema, scomunica,
minaccia di fiamme più o meno eterne, rogo.
[5] S. Ambrogio eletto vescovo
da laico qual era affinché potesse fare politica. Battezzato e consacrato nel
giro di pochi giorni, anno 374.
[6] Il nulla da cui Dio crea
tutte le cose è Dio stesso (Scoto Eriugena). Paolo, aperti gli occhi, non vide nulla (Atti degli apostoli, IX,8).
Quel nulla era Dio? Il Nulla-Dio creò
dal Nulla il Nulla-mondo (Basilide).
[7] Nulla nostro, che sei nel
nulla, sia santificato il tuo nulla, venga il tuo nulla, sia fatto il tuo
nulla, dovunque nel nulla. Dacci oggi il nostro nulla quotidiano, e rimetti a
noi i nostri nulla, come noi li rimettiamo agli altri nulla. E non ci indurre
in tentazione, ma liberaci dal nulla. Amen (preghiera di Hemingway).
SE DIO ESISTESSE, NON CI SAREBBE BISOGNO DI PREGARLO
Chi
prega mette in dubbio l’esistenza
di
Dio, ma deve esser perdonato.
Colpa
non ha chi è disperato,
ed
ha un concetto errato di coscienza.
Della
morte la perentorietà
panico
induce e disperazione
ed
è questa la giustificazione
per
inventarsi la divinità.
Non
si chiedevano grazie agli dei,
ma
solamente la loro presenza,
subito
avvertita in opulenza
di
frutta, latte, pane, buoi e agnei.
Ma
quanto più potente il nuovo dio!
Finite
le ingiustizie, guerre, mali,
non
si uccidon fra loro gli animali,
il
padre ti amerà e pur lo zio.
Ma
forse io m’illudo? Forse sbaglio…
Credo in un dio crudel che m’ha
creato[1].
Forse
che per vergogna si è occultato,
senza
lasciar nemmeno uno spiraglio?
Chi
muore ancor sul campo di battaglia?
Chi
soffre per orrende malattie
o
psicofisiche patologie,
chi
spara, e bombe e razzi ancora scaglia?
Non
fate il bene se siete credenti,
ai
non credenti lasciatelo fare.
D’opportunismo
non si può accusare
chi
premi non pretende inesistenti
in
luoghi strani, in mondi iperuranii,
in
paradisi soltanto mentali,
in
angeli con le arpe e con le ali[2],
parto
insensato di esaltati cranii.
Piuttosto
prenotatevi l’inferno
prima
di far del bene, una bestemmia
l’accusa
di volere far vendemmia
a smentire basterà, e in eterno,
che
un’opera di bene sia pelosa,
che
sia gratificata in altra vita,
di
cui non c’è riscontro, ch’è smentita
da
una scienza seria e dignitosa.
Milano,
11 settembre 2013 Lorenza Franco
[1] Parole di Jago nell’Otello di Verdi.
[2] L’esapodia non esiste in natura, è una mostruosità. O
braccia o ali.
DETERMINISMO
È, l'individuo, un'ottica illusione,
solo la cellula può dirsi tale.
È l'uomo un aggregato coloniale,
e l'ADN la fa da padrone.
Proprio un bel
niente decidiamo noi,
i cromosomi, lor, decidon tutto:
ti fanno nascer bello oppure brutto,
intelligente o no, pur se non vuoi.
Se vogliono alla storia dar la svolta,
nascere fanno chi lo saprà fare
e mille novità escogitare:
Napoleon o Alessandro Volta.
Ora lo spazio voglion
conquistare
- sull'astronave saliran gli eletti,
coi loro cromosomi ben protetti -
questo mondo facendoci inquinare.
Lorenza Franco
|
“L’uomo è un capolavoro della Creazione perché, nonostante tutto il determinismo,
crede di agire come un essere libero” Georg Christoph Lichtenberg
(1742-99)
|
AUTOCOSCIENZA?
(a immagine e somiglianza dello scimpanzé)
Perché crediamo di essere autocoscienti? Perché alteriamo
l’ambiente, perché ci facciamo la guerra, perché maltrattiamo le femmine e i
cuccioli (quanto basta per non compromettere l’esistenza della specie)? Forse
anche un cavallo, una rana, credono di essere autocoscienti.
Noi non facciamo la guerra, dobbiamo fare la guerra. Noi non
maltrattiamo le femmine e i cuccioli, dobbiamo farlo. Noi non aggrediamo
l’ambiente, dobbiamo farlo. Perché? Ma perché siamo scimpanzé, con quasi lo
stesso DNA! E facciamo esattamente come loro, sia che loro discendano da noi,
sia che noi discendiamo da loro (questa è una tesi recente). Ci riusciamo meglio e su una più larga scala,
perché siamo un po’ più intelligenti, ma una ipotetica specie aliena ancora più
intelligente proveniente dallo spazio, ci considererebbe autocoscienti? E
padroni del nostro destino? E le nostre conquiste tecnologiche non sarebbero
magari considerate alla stregua di amigdale, di fionde? Addio pianeta azzurro,
il tuo destino è segnato. La tua stessa chimica ha prodotto il tuo nemico, la
vita, dopo miliardi di esperimenti. O forse no, doveva essere così. L’Homo
Sapiens eletto a strumento di distruzione, che forse non è distruzione, ma
cambiamento. La galassia non se ne accorgerà nemmeno, continuerà tutto come
prima, stelle che nascono, stelle che muoiono, stelle che s’ingoiano e si
risputano, Big Bangs e Big Crunches all’infinito. La terra non smetterà di
esserci anche senza di noi, continuerà a girare imperterrita su se stessa e
intorno al sole, che gli uomini ci siano o non ci siano non farà alcuna
differenza. Saranno cancellate anche le tracce che ha lasciato: torri,
campanili, cattedrali, piramidi, colossei… Basterà qualche terremoto, qualche
eruzione vulcanica. Poi tutto ricomincerà daccapo. Dagli organismi unicellulari
ad Adamo ed Eva, dalla fionda alla bomba atomica. Ogni fine diventerà un
principio.
Lorenza Franco
Lorenza Franco
RISPOLVERANDO EVEMERO [1]
Turismo nell’isola di Pancaia.
Ecco la tomba di Zeus. Lampadina! Gli dei altro non sono che antenati illustri
divinizzati. Eureka! L’evemerismo insegna, nessuno impara. Forse qualcuno sì,
ma finisce sul rogo. Ma è pur bello pensare al nonno in cielo con l’arpa e con
le ali, con superpoteri per proteggerci da lassù. Deifichiamolo. Magari da vivo
l’odiavamo, magari era un poco di buono. Tutto dimenticato, bisogna che ci sia
qualcuno lassù confezionato a nostro uso e consumo. Anche il padre, la nonna,
lo zio possono andar bene. Li descriviamo ai nostri figli, ne vantiamo le
virtù. Nasce una religione con tanto di Lari e di Penati. Altarini e statuette
in casa per onorarli e pregarli. L’antenato più importante diventa anche il più
grande: Zeus, Allah, Mitra, Gesù, Odino, Ahura Mazda, Vishnù, Krishna.
L’antenato per eccellenza, l’antenato di tutti con tanto di superpoteri. Dal
panteismo al politeismo al monoteismo all’ateismo. Fine del bisogno di un
padre, l’uomo maturo diventa padre di se stesso. Sarebbe meglio madre, ma la
scoperta della fisiologia della paternità ha spiazzato le donne. Dal
matriarcato al patriarcato e guai ai vinti! Anzi, alle vinte.
Lorenza Franco