CUORE PURO
di
Angelo Gaccione
Laura D'Angelo e il suo libro
Questo
libro di Laura D’Angelo porta come sottotitolo “Prose poetiche”, dunque ci
chiarisce immediatamente l’operazione letteraria condotta dall’autrice. In
realtà le prose sono qua e là intervallate da testi poetici veri e propri,
pochi rispetto alle prose, ma ci sono e hanno la forma grafica canonica della
poesia: si va a capo, si occupa solo una parte della pagina e i versi hanno una
misura molto più contenuta rispetto alle prose. A volte sono brevissimi e si
concludono in appena tre versi; in un caso addirittura in un distico. Il corpus
maggiore però si compone di prose, prose poetiche, appunto, in cui la
narrazione è marginale e il centro fabulatorio, la trama, non hanno alcuna
importanza. Ha importanza, invece, la parola come viene scelta, la parola come
viene detta. Siamo davanti ad una poesia che procede per sensazioni: quelle che
si provano e quelle che si vuole suscitare; emozioni, stati d’animo, atmosfere.
È il sentimento che qui conta e tanto più è puro, tanto più va in profondità,
tanto più è spiazzante, tanto più ci tocca sensorialmente. E il suono. Il suono
della parola che dall’orecchio deve penetrare nell’anima. La forza evocativa
della parola che deve far vedere ciò che in realtà non vediamo, ma che il poeta
ricrea davanti ai nostri occhi. Perché qui si parla soprattutto d’amore e di
tutto ciò che lo rende vivo; come si parla di dolore che è il suo compagno più
stretto e più fedele. Direi che su questo binomio è costruito fondamentalmente
tutto il discorso di queste prose e ad esso fanno da corolla tutti gli altri
stati d’animo possibili: la nostalgia, la perdita, la malinconia, il rimpianto,
la gioia. E quelli che derivano dai fenomeni atmosferici, dai luoghi, dai
volti, dalle strade, dalla memoria (anche infantile), dalle ombre, dal
tramonto, dalla luce, dal mare, dalle cose. C’è un io e c’è un tu:
un io che si esalta e che soffre, un tu a volte raggiunto e a volte perduto. Se
il sentimento amoroso è al centro, questa parola innamorata conosce però anche
le lacrime, lacrime amare di separazione, di fine. E non è un caso che la
parola amore, così sovrabbondante, ha il suo contraltare nella
parola dolore. Nella prosa dal titolo “Le nostre anime di notte” (pag.
95), in solo cinque righi la parola dolore compare ben quattro volte. Ma
si potrebbero fare diversi altri esempi. Chi scrive questa specie di diario in
prosa e in versi, è certamente un’anima dotata di una accesa sensibilità,
capace di sentire intensamente, e proprio per questo è un “cuore puro” e
un’anima ferita. Vi troverete anche una dose di oscurità perché la parola del
poeta non è la parola addomesticata della quotidianità. Egli si serve di parole
e di immagini che possono anche confliggere fra loro, ma è un cortocircuito
prezioso: ciò che ci appare oscuro o dissonante è spesso la musica migliore
della poesia.
Liguori, Gaccione, D'Angelo, Pelliccioli
a ChiAmaMilano
LE VARIAZIONI MUSICALI DI CUORE PURO
di
Gaetano Liguori
Laura D'Angelo e il suo libro |
Liguori, Gaccione, D'Angelo, Pelliccioli a ChiAmaMilano |
Un momento della presentazione
del libro a Milano
Non
mi ha sorpreso più di tanto leggere nelle note biografiche, che Laura D’Angelo
è laureata in filologia, dal greco “interesse-amore per la parola”, perché
leggendo la sua prosa e i suoi versi, si nota l’importanza della parola
scritta, centellinata, quasi gustata, sempre altamente evocativa. Tutto questo
si legge con gli occhi ma suona come una musica nella nostra mente e prima
ancora nel cuore. È un libro agile e profondo, agile perché sono tutti racconti
o poesie che si esauriscono al massimo in due pagine, profondo perché dietro le
parole non c’è solo tecnica, ma sentimento, un sentimento che parla direttamente
al cuore, ai nostri ricordi, luoghi, persone, oggetti. Io leggendolo qua e là
(perché è un libro composto in modo che si possa leggerlo da capo a fondo o da
fondo a capo o si può leggere un brano al centro e poi andare dove ti porta il
cuore o il caso) ho avuto la stessa sensazione che si prova ascoltando un brano
musicale fatto da tema e variazioni. Tutti i grandi si sono ispirati a questa
forma musicale da Beethoven a Schubert da Mozart a Bernstein, per non parlare
del Jazz dove le improvvisazioni non sono altro che variazioni sul tema. Qui il
tema è come già dal titolo il cuore, un cuore puro che seppure nelle intemperie
della vita riesce a conservare un occhio di curiosità verso l’amore. In periodi
di guerre e scontri di civiltà, di religioni dove la pace e la carità
soccombono sotto il peso delle leggi di economia capitalista, è piacevole
lasciarsi andare alle origini dei sentimenti, con occhio curioso, mente sgombra
e cuore puro. È un libro sulla nostalgia delle cose passate che dà al lettore molti
spunti di riflessione che ci portano a pensare che c’è sempre una parte buona e
caritatevole nell’uomo che ci avvicina al Gesù dei Vangeli, uomo ma anche
figlio di Dio. Naturalmente ci si immedesima nelle parole, frasi, pensieri del
libro e si pesca nei propri ricordi. Uno dei miei preferiti è “Ancora bambini
(a Natale)” dove come in un film di Nanni Moretti mi è venuto in mente un
Natale quando sotto o’ presepe a Napoli si scartavano i regali di
Natale. Davanti agli scenari e i ricordi che si sono materializzati durante la
lettura delle pagine del libro di Laura che mi risonavano nella testa, mi sono
emozionato come se stessi ascoltando un tema e variazioni di Mozart che ad un
primo ascolto sembra semplice perché immediato, quasi infantile, ma che richiede
perizia e controllo delle note o delle parole come in questo libro, ma
soprattutto un cuore puro.
Un momento della presentazione del libro a Milano |