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UNA NUOVA ODISSEA...
DA JOHANN GUTENBERG A BILL GATES
Cari lettori, cari collaboratori e collaboratrici, “Odissea” cartaceo ha compiuto 10 anni. Dieci anni di libertà rivendicati con orgoglio, senza chiedere un centesimo di finanziamento, senza essere debitori a padroni e padrini, orgogliosamente poveri, ma dignitosi, apertamente schierati contro poteri di ogni sorta. Grazie a tutti voi per la fedeltà, per la stima, per l’aiuto, per l’incoraggiamento che ci avete dato: siete stati preziosi in tutti questi dieci anni di vita di “Odissea”. Insieme abbiamo condiviso idee, impegni, battaglie culturali e civili, lutti e sentimenti. Sono nate anche delle belle amicizie che certamente non saranno vanificate. Non sono molti i giornali che possono vantare una quantità di firme prestigiose come quelle apparse su queste pagine. Non sono molti i giornali che possono dire di avere avuto una indipendenza di pensiero e una radicalità di critica (senza piaggeria verso chicchessia) come “Odissea”, e ancora meno quelli che possono dire di avere affrontato argomenti insoliti e spiazzanti come quel piccolo, colto, e prezioso organo. Le idee e gli argomenti proposti da "Odissea", sono stati discussi, dibattuti, analizzati, e quando occorreva, a giusta ragione “rubati”, [era questa, del resto, la funzione che ci eravamo assunti: far circolare idee, funzionare da laboratorio produttivo di intelligenza] in molti ambiti, sia culturali che politici. Quelle idee hanno concretamente e positivamente influito nella realtà italiana, e per molto tempo ancora, lo faranno; e anche quando venivano avversate, se ne riconosceva la qualità e l’importanza. Mai su quelle pagine è stato proposto qualcosa di banale. Ma non siamo qui per tessere le lodi del giornale, siamo qui per dirvi che comincia una una avventura, una nuova Odissea...: il gruppo redazionale e i responsabili delle varie rubriche, si sono riuniti e hanno deciso una svolta rivoluzionaria e in linea con i tempi ipertecnologici che viviamo: trasformare il giornale cartaceo in uno strumento più innovativo facendo evolvere “Odissea” in un vero e proprio blog internazionale, che usando il Web, la Rete, si apra alla collaborazione più ampia possibile, senza limiti di spazio, senza obblighi di tempo e mettendosi in rapporto con le questioni e i lettori in tempo reale. Una sfida nuova, baldanzosa, ma piena di opportunità: da Johann Gutenberg a Bill Gates, come abbiamo scritto nel titolo di questa lettera. In questo modo “Odissea” potrà continuare a svolgere in modo ancora più vasto ed efficace, il suo ruolo di laboratorio, di coscienza critica di questo nostro violato e meraviglioso Paese, e a difenderne, come ha fatto in questi 10 anni, le ragioni collettive.
Sono sicuro ci seguirete fedelmente anche su questo Blog, come avete fatto per il giornale cartaceo, che interagirete con noi, che vi impegnerete in prima persona per le battaglie civili e culturali che ci attendono. A voi va tutto il mio affetto e il mio grazie e l'invito a seguirci, a collaborare, a scriverci, a segnalare storture, ingiustizie, a mandarci i vostri materiali creativi. Il mio grazie e la mia riconoscenza anche ai numerosi estimatori che da ogni parte d’Italia ci hanno testimoniato la loro vicinanza e la loro stima con lettere, messaggi, telefonate.
Angelo Gaccione
LIBER
L'illustrazione di Adamo Calabrese

FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA

(foto di Fabiano Braccini)
Buon compleanno Odissea

1° anniversario di "Odissea" in Rete (Illustrazione di Vittorio Sedini)
giovedì 16 ottobre 2025
DATI ELETTORALI
di
Franco Astengo
MARCHE-CALABRIA-TOSCANA
alcuni dati statistici elettorali tra Regionali 2020, Politiche 2022, Regionali
2025
AVENTI
DIRITTO
2020-2021:
MARCHE 1.310.843 CALABRIA 1.890.732 TOSCANA 2.987.881 6.189.456
2022:
MARCHE 1.165.397 CALABRIA 1.496.834 TOSCANA 2.811.953 5.474.184
2025:
MARCHE 1.325.689 CALABRIA 1.888.368 TOSCANA 3.007.061 6.221.118
VOTI
VALIDI ESPRESSI
2020-2021:
MARCHE 735.200 CALABRIA 792.708 TOSCANA 1.777.809 3.305.717 53,40%
2022:
MARCHE 761.144 CALABRIA 718.274 TOSCANA 1.877.492 3.356.910 61,32%
2025:
MARCHE 647.912 CALABRIA 792.391TOSCANA 1.359.159 2.799.462 44,90%
PRESIDENTE
ELETTO
2020-2021:
MARCHE 361.186 CALABRIA 431.675 TOSCANA 864.310 1.657.161 26,77%
2025:
MARCHE 337.679 CALABRIA 453.926 TOSCANA 752.241 1.543.846 24,81%
PRESIDENTE
SCONFITTO
2020-2021:
MARCHE 274.152 CALABRIA 219.839 TOSCANA 719.266 1.213.257 19,50%
2025:
MARCHE 286.209 CALABRIA 330.813 TOSCANA 570.612 1.187.634 19,09%
FRATELLI
D’ITALIA
2020:
MARCHE 116.231 CALABRIA 66.277 TOSCANA 219.165 401.673 6,48%
2022:
MARCHE 224.487 CALABRIA 136.060 TOSCANA 486.055 846.602 15,46%
2025:
MARCHE 155.540 CALABRIA 88.335 TOSCANA 340.136 584.011 9,38%
FORZA
ITALIA
2020:
MARCHE 36.716 CALABRIA 131.882 TOSCANA 69.456 238.054 3,84%
2022:
MARCHE 49.755 CALABRIA 116.700 TOSCANA 107.795 274.250 5,00%
2025:
MARCHE 48.823 CALABRIA 136.501 TOSCANA 78.386 236.710 3,80%
LEGA
2020:
MARCHE 139.438 CALABRIA 63.459 TOSCANA 353.514 556.411 8,99%
2022:
MARCHE 60.798 CALABRIA 40.549 TOSCANA 120.356 221.703 4,04%
2025:
MARCHE 41.805 CALABRIA 71.381 TOSCANA 55.666 168.852 2,71%
UDC-POPOLARI-NOI
MODERATI
2020:
MARCHE 14.067 CALABRIA 34.923 TOSCANA (lista civica) 16.923 65.913 1,06%
2022:
MARCHE 5.976 CALABRIA 5.930 TOSCANA 9.201 21.107 0,38%
2025:
MARCHE 20.152 CALABRIA 30.613 TOSCANA 14.564 65.329 1,05%
PD
2020:
MARCHE 156.394 CALABRIA 100.437 TOSCANA 563.116 820.487 13,25%
2022:
MARCHE 151.777 CALABRIA 105.678 TOSCANA 479.932 737.387 13,47%
2025:
MARCHE 127.638 CALABRIA 103.119 TOSCANA 437.160 667.917 10,73%
ITALIA
VIVA
2020:
MARCHE 19.742 CALABRIA 28.733 TOSCANA 72.649 121.124 1,95%
2022
con Azione: MARCHE 56.492 CALABRIA 28.535 TOSCANA 174.942 259.969 4,74%
2025marche
41.650 CALABRIA 33.529 TOSCANA 112.533 300.245 4,82%
SINISTRA
ITALIANA (MARCHE CORAGGIOSA-POI AVS)
2020:
MARCHE 9.270 CALABRIA (Europa Verde) 3.755 TOSCANA (Sinistra Ecologista e
Europa Verde) 75.344 (Sinistra Italiana) 46.514 181.397 2,93%
2022
(AVS) MARCHE 24.791 CALABRIA 10.733 TOSCANA 89.267 124.791 2,27%
2025:
MARCHE 23.565 CALABRIA 29.251TOSCANA 89.046 141.862 2,28%
M5S
2020:
MARCHE 44.330 CALABRIA 49.414 TOSCANA 113.836 207.580 3,35%
2022:
MARCHE 104.970 CALABRIA 211.759 TOSCANA 212.068 528.797 9,65%
2025:
MARCHE 28.835 CALABRIA 48.775 TOSCANA 55.140 132.750 2,13%
LISTE
COMUNISTE
2020:
MARCHE 8.184 CALABRIA (COALIZIONE DE MAGISTRIS) 115.614 TOSCANA 32.649 156.447
2,51%
2022:
MARCHE 18.666 CALABRIA 19.930 TOSCANA 37.641 76237 1,39%
2025:
MARCHE 9.745 TOSCANA 57.146 66.891 1,54%
mercoledì 15 ottobre 2025
LETTERA A CORINA MACHADO
di Adolfo Pérez Esquivel
.jpg)
A. P. Esquivel
Lettera aperta del premio
Nobel Adolfo Pérez Esquivel a Corina Machado.
Ti rivolgo il saluto di Pace e Bene di cui ha tanto bisogno l’umanità
e i popoli che vivono in povertà, conflitti, guerre e fame. Questa lettera
aperta è per condividere alcune riflessioni. La tua designazione a Premio Nobel
per la Pace da parte del Comitato Nobel mi ha sorpreso. Mi sono tornate alla
memoria le lotte contro le dittature nel continente e nel mio paese, dittature
militari che sopportammo dal 1976 al 1983. Resistemmo alle carceri, alle
torture e all’esilio con migliaia di desaparecidos, bambini sequestrati e
scomparsi, e i voli della morte dei quali io sono un sopravvissuto.
Nel 1980, il Comitato Nobel mi conferì il Premio Nobel per la
Pace; sono passati 45 anni e continuiamo a lavorare al servizio dei più poveri
e insieme ai popoli latinoamericani. In nome di tutti loro ho accettato quell’alto
riconoscimento, non per il Premio in sé, ma per l'impegno insieme ai popoli che
condividono le lotte e le speranze per costruire una nuova alba. La Pace si
costruisce giorno per giorno e dobbiamo essere coerenti tra il dire e il fare.
Ai miei 94 anni, continuo ad essere un apprendista della vita
e mi preoccupa la tua posizione e le tue decisioni sociali e politiche. Così ti
invio queste riflessioni. Il governo venezuelano è una democrazia con le sue
luci e ombre. Hugo Chávez ha tracciato il cammino di libertà e sovranità del
popolo e ha lottato per l’unità continentale, fu un risveglio della Patria
Grande. Gli Stati Uniti lo hanno attaccato permanentemente: non possono
permettere che nessun paese del continente esca dalla loro orbita e dalla
dipendenza coloniale; continuano a sostenere che l’America Latina è il loro “cortile
di casa”. Il blocco di Cuba da parte degli Stati Uniti da oltre 60 anni è un
attacco alla libertà e al diritto dei popoli. La resistenza del popolo cubano è
un esempio di dignità e forza. Mi sorprende come ti aggrappi agli Stati Uniti:
devi sapere che loro non hanno alleati, né amici, hanno solo interessi. Le
dittature imposte in America Latina furono strumentali ai loro interessi di
dominazione e distrussero la vita e l’organizzazione sociale, culturale e
politica dei popoli che lottano per la propria libertà e autodeterminazione.
Noi popoli resistiamo e lottiamo per il diritto ad essere liberi e sovrani e
non una colonia degli Stati Uniti. Il governo di Nicolás Maduro vive sotto la
minaccia degli Stati Uniti e del blocco, basta tenere presente le forze navali
nei Caraibi e il pericolo di invasione per il tuo paese. Non hai detto una
parola o appoggi l’ingerenza della grande potenza contro il Venezuela. Il
popolo venezuelano è pronto ad affrontare la minaccia.
![]() |
A. P. Esquivel |

Corina Machado
Corina, ti chiedo. Perché hai esortato gli Stati Uniti a
invadere il Venezuela? Quando hai ricevuto l’annuncio del Premio Nobel per la
Pace, lo hai dedicato a Trump. L’aggressore del tuo paese che mente e accusa il
Venezuela di essere narcotrafficante, una menzogna simile a quella di George
Bush, che accusò Saddam Hussein di avere “armi di distruzione di massa”. Un
pretesto per invadere l’Iraq, saccheggiarlo e provocare migliaia di vittime,
donne e bambini. Sono stato alla fine della guerra a Baghdad, nell’ospedale
pediatrico, e ho potuto vedere la distruzione e le morti causate da coloro che
si proclamano difensori della libertà. La peggiore delle violenze è la
menzogna.
Non dimenticare, Corina, che Panama fu invasa dagli Stati
Uniti, il che causò morti e distruzione per catturare un ex alleato, il
generale Noriega. L'invasione lasciò 1200 morti a Los Chorrillos. Oggi, gli
Stati Uniti intendono impadronirsi nuovamente del Canale di Panama. È una lunga
lista di interventi e dolore in America Latina e nel mondo causati dagli Stati
Uniti. Le vene dell’America Latina sono ancora aperte, come diceva Eduardo
Galeano.
Mi preoccupa che tu non abbia dedicato il Nobel al tuo
popolo, ma invece all’aggressore del Venezuela. Credo, Corina, che tu debba
analizzare e sapere dove ti trovi, se sei solo un altro pezzo del colonialismo
degli Stati Uniti, sottomessa ai loro interessi di dominazione, cosa che non
potrà mai essere per il bene del tuo popolo. Come oppositrice del governo di
Maduro, le tue posizioni e scelte generano molta incertezza, ricorri al peggio
quando chiedi che gli Stati Uniti invadano il Venezuela.
L'importante è tenere presente che costruire la Pace richiede
molta forza e coraggio per il bene del tuo popolo, che conosco e amo
profondamente. Dove prima c'erano baracche sulle colline e la gente
sopravviveva in povertà e indigenza, oggi ci sono case dignitose, salute,
istruzione e cultura. La dignità di un popolo non si compra né si vende.
Corina, come dice il poeta: “Viandante, non esiste un
cammino, si fa cammino camminando”. Ora hai la possibilità di lavorare per il
tuo popolo e costruire la Pace, non di provocare maggiore violenza; un male non
si risolve con un male maggiore. Avremo solo due mali e mai la soluzione del
conflitto.
Apri la tua mente e il tuo cuore al dialogo, all’incontro con
il tuo popolo, svuota la brocca della violenza e costruisci la Pace e l’unità
del tuo popolo, affinché entri la luce della libertà e dell’uguaglianza.
[trad. “Odissea”]

“AMBROGINO”, SALVINI E TRUMP
Caro Angelo,
... non eri
tu che aspiravi all’ambrogino d’oro? Peccato... Salvini l’ha proposto per
Trump... e poi, vuoi mettere il gemellaggio “la tua Milano” - Telaviv... te la
viv proprio male, eh?... direi che sui premi dovremmo fare una profonda
riflessione... o istituirne uno solo: a chi ce l’ha più lungo! Un caro
abbraccio, Gabriella
[Gabriella Galzio, poeta e critico]
*
Cara
Gabriella,
grazie per il
tuo messaggio spiritosissimo, mi ha messo buon umore e in un momento in cui non
c’è proprio nulla di rassicurante per stare allegri. In passato qualcuno ha
pensato di fare il mio nome per chiedere al Comune di Milano di assegnarmi l’ambrogino
d’oro per meriti civili (lo ha fatto pubblicamente durante la presentazione del
mio libro La mia Milano, più di recente anche il giornalista Gian Giacomo
Schiavi del Corriere della Sera, al Circolo Filologico Milanese, promuovendomi
addirittura a difensore civico della città. Il giorno dopo mi hanno scritto dei
lettori per firmare in mio favore. Ho più volte ribadito che non si scrive per
meritarsi qualcosa, ma per un atto di verità. Ho perciò dissuaso quanti
avrebbero voluto ricandidarmi al premio per meriti culturali (il fatto che
abbia dedicato a questa città un discreto numero di libri, racconti, poesie,
teatro) e di scrivere in sua difesa praticamente da quando vi ho messo piede.
Ho una rubrica domenicale su un quotidiano che si chiama Pensieri di Città e
non faccio che scrivere di Milano. Ma scendo in piazza quando è dovuto, come
per San Siro in questi giorni. Come forse saprai il premio è di nomina
partitica o di associazioni gradite alla giunta, e in genere queste associazioni
non sono gradite a me e a “Odissea”, dunque non corro il rischio che me lo
assegnino. Quando alla tua fallica proposta - mi pare una buona idea - ma io
sarei fuori gioco vista l’età. Come ho scritto in uno spiritoso aforisma (ho
anch’io uno spiccato senso dell’umorismo) “Si comincia ad invecchiare non
quando le candeline costano più della torta, ma quando i testicoli
diventano più lunghi del pene”. Ahimè!
Un bacio.
Angelo G.
P. S.
Dimenticavo di aggiungere che nella Sala del Consiglio c’è un
dipinto del Figino che raffigura un adirato Ambrogio a cavallo che scaccia gli
Ariani. Fosse vivo, sono sicuro che non scaccerebbe me da Milano.
COMUNICATO ANPI CRESCENZAGO
Grave atto del Consiglio
Comunale: la bocciatura della proposta di interrompere il gemellaggio
Milano-Tel Aviv.
Già da
tempo, assieme a tanta cittadinanza attiva, ANPI Crescenzago chiedeva e
richiede alla Amministrazione comunale milanese di interrompere ogni relazione
politico-culturale, economica e commerciale con Israele e con il suo governo
genocida, e specificatamente di annullare il “gemellaggio” Milano-Tel Aviv. Finalmente,
lunedì 6 ottobre va in aula un ordine del giorno col quale si sancisce
la sospensione del gemellaggio, come atto concreto di boicottaggio
disinvestimento sanzione (B.D.S.) nei confronti della più importante città
israeliana, e quindi dando maggiore valore all’espressione di solidarietà col
martoriato popolo palestinese. Nella discussione, alla contrarietà dei
consiglieri del centro-destra si aggiungono e si manifestano le divisioni e le
posizioni diversificate e contrastanti all’interno della maggioranza di
centro-sinistra. Mancato il numero legale, si rinvia la votazione a lunedì 13.
L’o.d.g. viene “spacchettato” in
punti distinti. Quello fondamentale e qualificante, il numero 3 -
l’interruzione del gemellaggio Milano Tel Aviv - viene bocciato con 21 voti
contrari (13 centro-destra, 3 PD, 3 Riformisti, 2 Lista Sala), 9 favorevoli (4
PD, 3 Verdi, 1 Lista Sala, 1 Gruppo misto), 6 astenuti (PD).
È andato in scena uno spettacolo
deprimente e avvilente. Anche a livello locale aumenta ulteriormente la
distanza tra i rappresentanti dell’istituzione locale e la cittadinanza, come a
livello nazionale tra istituzioni centrali e società civile. A danno della
partecipazione e del sistema democratico costituzionale. Inascoltati i
cittadini e le cittadine, le associazioni e i comitati, i sindacati e le tante
forze sociali civili e culturali che, mobilitandosi a milioni, hanno riempito
le strade e le piazze d’Italia.
Il piccolo spiraglio aperto, con
il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri e il ritiro parziale dell’esercito
israeliano dalla Striscia di Gaza (ne occupa ancora il 53%!), non è la pace
come narra e recita il tycoon e lo showman Trump, corresponsabile del genocidio
palestinese. Forse è tregua, che si augura duri il più a lungo possibile. La
pace e la convivenza pacifica civile e rispettosa di tutti i diritti tra i due
popoli potranno cominciare a realizzarsi con il pieno riconoscimento dei
sacrosanti diritti del popolo palestinese nel rispetto del diritto
internazionale e di quello basilare dell’autodeterminazione dei popoli.
È quindi estremamente grave e
assai preoccupante che il Consiglio comunale di Milano non abbia voluto dare il
suo piccolo ma concreto e significativo contributo, in sintonia con il
movimento globale e locale di resistenza (sumud) pacifica per la fine
del genocidio e per la Palestina libera, per la pace e il disarmo, per la
libertà e i diritti uguali per tutti i popoli.
Giuseppe Natale - presedente Anpi
Crescenzago
Milano, 14 ottobre 2025
martedì 14 ottobre 2025
NUMERI DALLA TOSCANA
di Franco Astengo
Frana la partecipazione al voto.
20 giugno 1976, elezioni politiche: Circoscrizione
Firenze-Pistoia, aventi diritto 1.110.575 voti validi espressi 1.051.172. (94,65%)
Circoscrizione Pisa - Livorno - Lucca - Massa Carrara aventi diritto 974.112
voti validi espressi 949.602 (97,48%). Circoscrizione Siena - Arezzo - Grosseto
aventi diritto 614.443 voti validi 587.072 (95,54%). Totale Toscana per la
Camera dei Deputati: aventi diritto 2.699.130 Voti validi espressi: 2.587.846
(95,87%).
16 aprile 2000, elezioni regionali con l’elezione diretta del
Presidente: aventi diritto 3.033.668 eletto Martini
(centro-sinistra) 1.029.142 (33,92% sul totale degli aventi diritto), candidato
del centrodestra Matteoli 836.001 (27,55% sul totale degli aventi diritto. La
somma delle percentuali di centrodestra e centrosinistra sul totale degli
aventi diritto fu del 61,47%.
20 settembre 2020 elezioni regionali: aventi diritto 2.987.881
eletto presidente Giani centro sinistra 864.310 voti (28,92% sul totale degli
aventi diritto), Ceccardi centrodestra 719.266 voti (24,07% sul totale degli
aventi diritto), Galletti M5S 113.796 voti (4,26% sul totale degli avanti
diritto. In totale i primi 3 candidati raccolgono il 57,25% del totale degli
aventi diritto.
Elezioni politiche 2022. In
Toscana sono iscritti nelle liste 2.811.953 elettrici ed elettori: i voti
validi alle fine furono 1.877.492 pari al 66,76%.
Elezioni regionali
2025: totale dei voti validi 1.359.159 per i 3 candidati
presidenti, e 1.269.967 per le liste (rispettivamente 45,19% sul totale degli
aventi diritto per i presidenti; 42,23% sul totale degli aventi diritto per le
liste.
Elezioni regionali 2025 (manca il dato di una sezione di Sovicille in provincia di
Siena):
Il candidato del centro-sinistra
Giani è stato riconfermato con 752.241 voti su 3.007.061 elettrici ed elettori
aventi diritto quindi con una percentuale effettiva del 25,01%: un calo di
112.069 suffragi pari al 3,91% sul totale degli aventi diritto. Rispetto alla
candidatura del centro-sinistra è necessario ricordare che nel 2025 ha ricevuto
anche l’appoggio del M5S che nel 2020 aveva presentato una propria candidatura
con 113.796 (4,26% sul totale degli aventi diritto) e di Sinistra Italiana -
confluita in AVS - che nel 2020 aveva presentato la candidatura Fattori con
39.684 voti (1,33% sul totale degli aventi diritto).
La candidatura del centro-destra
Tommasi ha avuto 570.612 voti, 148. 654 voti in meno rispetto alla candidatura
Ceccardi nel 2020(719.266 voti). Dal punto di vista della percentuale sul
totale degli avanti diritto la candidatura del centro-destra passa dal 24,07%
del 2020 al 18,97 del 2025 con un calo del 5,10%.
Da considerare ancora la differenza
tra i voti avuti dalla candidatura alla presidenza e i voti ottenuti
complessivamente dalle liste di sostegno: Giani ha avuto 752.241 voti, le liste
693.879 (una differenza di 58.363 unità) Tommasi ha avuto 570.612 voti le liste
518.856 (51.756 voti di differenza). Dati che confermano il peso della
personalizzazione in particolare quando si tratta di eleggere direttamente una
carica monocratica.
Dal punto di vista dell’andamento
bipolare le due candidature principali hanno assommato 1.322.853 voti pari al
43,99% dell’intero corpo elettorale, con una perdita del 13,26% rispetto al
2020 (dove andava considerato anche il candidato del M5S presentatosi in forma
autonoma, mentre nel 2025 il Movimento è confluito nel centro sinistra).
Andamento delle forze
politiche tra 2020, 2022, 2025
Partito Democratico:
Regionali 2020 563.116 voti politiche 2022 479.932 Regionali 2025 437.160 (tra
il 2020 e il 2025 persi 125.956 suffragi)
Italia Viva (Casa Riformista
2025): Regionali 2020 (con +Europa) 72.649 voti; Politiche 2022
(con Azione) 174.942 voti; Regionali 2025 (in abbinamento con la lista del
Presidente) 112.533. In vantaggio di 39.884 voti sulle regionali 2020, in calo
di 62,409 voti rispetto alle politiche 2022.
Movimento 5 Stelle:
Regionali 2020 113.836 Politiche 2022 212.068 (in entrambi i casi presentazione
autonoma) Regionali 2025 55.140. Una perdita di 58.696 voti rispetto alle
Regionali 2020 e di 156.928 voti rispetto alle Politiche 2022. Appare evidente
come l’elettorato 5 Stelle attratto dall’antipolitica e dal “né di destra, né
di sinistra” rifugge dall’idea di un Fronte Popolare con il PD e una posizione
di “populismo più o meno di sinistra”.
Quanto ad AVS il
paragone corretto può essere compiuto soltanto con il risultato delle politiche
2022 con 89.267 voti praticamente eguagliato nelle regionali 2025 con 89.046,
221 voti in meno.
Fratelli d’Italia:
Regionali 2020 219.165 voti, Politiche 2022 486.055 voti Regionali 2025
340.136: tra le regionali 2020 e le politiche 2022 una crescita di 266.890
voti. Tra le politiche 2022 e le Regionali 2025 un calo di 145.919 voti.
Forza Italia: Regionali
2020 (con UDC) 69.456 voti Politiche 2022 107.795 voti Regionali 2025 78.386
voti. In aumento tra le Regionali 2020 e le Politiche 2022 di 38.339 unità e in
calo tra le Politiche 2022 e le Regionali 2025 di 29.409 suffragi
Lega: Regionali
2020 353.514 voti Politiche 2022 120.356 voti Regionali 2025 55.666 voti con un
calo tra il 2020 e il 2025 di 297.848 voti
Noi Moderati: comparazione
possibile soltanto con le politiche 2022: in allora 9,201 voti Regionali 2025
14.564 incremento di 5.363 voti
Lista del Presidente: Regionali
2020 una lista civica in appoggio alla candidatura Ceccardi ottenne 16.923 voti
Regionali 2025 la lista a sostegno della candidatura Tommasi ne ha avuti 30.104
con un incremento di 13.181 suffragi
In queste condizioni è difficile
poter considerare in calo di partecipazione così ampio come frutto di un
meccanismo di “indifferenza-assenso” così come si giustificava un tempo la
scarsa presenza nelle urne all’occasione delle elezioni USA, quando sembrava
naturale che il presidente americano fosse eletto all’incirca dal 25% della
popolazione e dalle nostre parti si giudicava il calo nelle urne come un “fisiologico
allineamento alle democrazie mature”.
La complessità e l’insoddisfazione
sociale si sono tradotte, in Italia, per un certo periodo (2013-2022) in una
fortissima volatilità elettorale contrassegnata anche da una massiccia presenza
di “antipolitica”: adesso questa “indifferenza-ostilità” si dirige
costantemente al di fuori dall’arena politica rendendo il sistema permeabile a
scossoni che potrebbero far traballare l’impianto democratico costituzionale:
situazione della quale si colgono già i segni pur sottovalutati in un quadro
dove le forze politiche si limitano a giudicare l’esito elettorale soltanto in
chiave di “vittoria” e “sconfitta”, nella logica dell’esaurimento dell’agire
politico all’interno del concetto di governabilità.
Oggi tra l’altro scriviamo della
Toscana antica “isola rossa” forse ancora più salda di quella rappresentata
dall’Emilia-Romagna, una testimonianza di socialità e di idealità tramandata
nel tempo con grandi sedi di aggregazione come le Case del Popolo.
Un piccolo ma significativo
segnale in controtendenza che potrebbe anche indicare un legame tra il voto e
la mobilitazione in atto sul tema della Palestina viene dall’estrema sinistra
con il risultato ottenuto dalla candidata di “Toscana Rossa” Antonella Bundu.
Nell’occasione delle elezioni regionali 2020 si presentarono due candidature
separate espressione del Partito Comunista e di Rifondazione Comunista
raccogliendo complessivamente 33.085 voti (1,76% sul totale degli aventi
diritto). Nelle successive elezioni politiche Unione Popolare aveva ottenuto
37.641 voti (1,33% sul totale degli aventi diritto). Nelle regionali 2025 la
candidatura Bundu ha ottenuto 72.208 voti (2,40% sul totale degli aventi
diritto). La differenza con i voti ottenuti dalla lista che sono stati 57.146 è
stata di ben 15.062 voti tanto da far pensare ad un possibile movimento sul
terreno del voto disgiunto a favore della candidata.
lunedì 13 ottobre 2025
PREMIO NOBEL
di Angelo Gaccione
Com’era
prevedibile, la pubblicazione di questa lettera, di cui riportiamo il link per comodità di quanti
non avessero avuto modo di vederla, https://libertariam.blogspot.com/2025/10/trump-e-odissea-premio-nobel-per-la.html
mercoledì 8 ottobre da parte di un letterato di Perugia
che aveva lanciato un appello in favore di “Odissea”, ha fatto arrivare alla
nostra Redazione tantissimi messaggi. Messaggi affettuosi e di sostegno da ogni
dove, e qualcuno chiedeva dove bisognasse firmare per dare la propria adesione.
Più saggiamente alcuni ci hanno scritto che a meritare il Premio Nobel per la
pace erano i bambini massacrati a Gaza. Noi abbiamo risposto che assieme a loro
lo avrebbero meritato anche i medici che hanno curato quei bambini e quella
popolazione. Tanti sono morti facendo il loro dovere. Lo avrebbero meritato i
tanti giornalisti uccisi per documentare morte e distruzioni. Lo avrebbero
meritato quelli che hanno cercato di portare cibo e medicine. Quelli che sono
scesi nelle piazze per fermare il genocidio. La stampa libera dei vari luoghi
del mondo, le associazioni pacifiste e non-violente, alcune preziose figure
religiose, studenti e docenti che hanno espresso la loro indignazione, i tanti
lavoratori che hanno scioperato per bloccare il transito delle armi nei porti…
e potremmo continuare per righi e righi.
Naturalmente non lo meritava Trump che
quella guerra ha alimentato dal primo giorno che è divenuto presidente, e non
lo avrebbe meritato Maria Machado che con la cultura della pace e della
nonviolenza non ha niente a che vedere. Sia Trump che Machado meritano il “premio
per la guerra” e forse andrebbe istituito. Sono anni che questo premio è stato
squalificato, e continua a sconcertare l’opinione pubblica per le decisioni aberranti
e i personaggi discutibili a cui viene attribuito. Fosse stato per noi lo avremmo
attribuito alle vittime civili innocenti di Gaza e dei massacrati, anch’essi
innocenti, del 7 ottobre. Il denaro lo avremmo impiegato per far costruire alla
loro memoria asili e scuole nei rispettivi territori. Pare che la somma oscilli
fra i 950 e i 970 mila euro, dunque qualcosa di utile in loro memoria si poteva
fare. Il mondo non si sarebbe vergognato del Comitato norvegese di Oslo, e
nemmeno Alfred Nobel che lo ha fondato.
UNA RISPOSTA DAL DIALOGO GRAMSCI E MATTEOTTI
di Franco Astengo
Da Meloni attacco alla sinistra: Più estremisti di Hamas.
La frase
riportata in epigrafe pronunciata dalla signora Presidente del Consiglio merita
una replica immediata: una replica che dovrebbe arrivare prima di tutto da
quella parte dell'intellettualità italiana che conserva la memoria di quella
che fu la sinistra nel nostro Paese, l'intellettualità erede della funzione
pedagogica che i grandi partiti di massa seppero esercitare in particolare
proprio nel momento in cui, vinta la Resistenza ed elaborata la Costituzione
antifascista, fu necessario far crescere e consolidare la democrazia. Allo
scopo di fornire un contributo a questa necessità urgente di replica ponendoci
all'altezza della gravità dell'attacco sferrato ho pensato di recuperare una
parte di elaborazione che avevamo svolto con il compianto compagno socialista
Felice Besostri attraverso il tentativo di dialogo “Gramsci - Matteotti”.
Si tratta di rendersi conto
adesso della gravità dell'ora e di almeno due necessità impellenti: quella -
appunto - di replicare e quella di riflettere sull'assenza, nel sistema
politico italiano, di una soggettività chiaramente richiamata alla storia del
movimento operaio e della sinistra.
È ora di riavviare,
senza anacronistici riferimenti a modelli passati (Bad Godesberg, Epinay,
Primavera di Praga: tra l’altro tra loro del tutto diversi) l’elaborazione di
un progetto originale che riparta delle contraddizioni e “fratture”
fondamentali, incrociandole però con le nuove contraddizioni imposte dal
presente. Occorre invece tornare a pensare insieme i due piani: materiale e
immateriale, struttura e sovrastruttura, economia e diritto. Le faglie oggi
definite “post- materialiste” devono stare dentro una strategia complessiva di
trasformazione dell’esistente. Per dirla con Carlo Marx: “Non basta
interpretare il mondo, occorre cambiarlo”. Dalle
grandi speranze sorte dalla fine della guerra fredda, alla fase - terribile -
dell'esportazione della democrazia da parte di un solo gendarme del mondo, al
ripresentarsi del razzismo come forma di repressione bellica dalla Jugoslavia
alla Palestina si è aperta un’epoca di tensioni planetarie potenzialmente
antidemocratiche.
In sostanza della
crisi di sistema appena richiamata sono indizio anche alcune pulsioni che
pensavamo ormai accantonate, da quelle nazionalistiche, a quelle imperialiste,
al ritorno di fantasmi quali il razzismo e il fascismo.
Il tema all'ordine
del giorno rimane quello della guerra attorno al quale riflettere soprattutto
da parte di chi sa benissimo che non è proprio il caso di cadere nella trappola
dello “scontro di civiltà” e che la logica dominante rimane quella dello
sfruttamento dell’uomo e del pianeta e che in gioco c’è proprio la libertà di
poter disporre a proprio piacimento della facoltà di sfruttare al massimo
dell’intensità senza tener conto della necessità di un equilibrio riguardante
la presenza (ormai a rischio) del genere umano sul pianeta.
In questo quadro il
“dialogo Gramsci-Matteotti”.
Sicuramente qualcuno potrà
trovare fra i due autori testi o passaggi contradditori tra loro: condanne
reciproche, interventi svolti sull’onda del contingente di quell'epoca, che in
apparenza parrebbero smentire la praticabilità di una ricerca su comuni “linee
di successione”, ma si tratterebbe di letture superficiali e strumentali. Non
ci si rapporta così ai classici. E Gramsci e Matteotti sono certamente dei
classici della nostra modernità politica. Di certo a noi non interessa indulgere in polemiche di
corto respiro nel momento in cui cerchiamo di fornire un contributo a una
necessaria risposta verso una provocazione di infima qualità morale come quella
lanciata dalla signora presidente del consiglio.
SCEMI DI GUERRA
Le opinioni del poeta
e traduttore Silvio Aman sui folli di guerra.

Silvio Aman
Caro Angelo, ti scrivo in privato. Ho letto l’articolo di
Schulenburg,
https://libertariam.blogspot.com/2025/10/germania-e-guerra-di-michael-von-der.html
(“Odissea” sabato 11 ottobre) e sono d’accordo
con lui. Ricordo una intervista a Cacciari di qualche mese fa: lui disse che il
rilancio delle fabbriche d’armi serviva alla Germania in crisi economica per
accrescere la forza-lavoro (naturalmente a spese dei lavoratori). Comunque sia,
non è un buon segno. Anche l’Italia si sta armando a discapito delle strutture
sociali: Sanità, Scuola eccetera. Tutti segni della comune follia. Mi pare,
inoltre, che i governi stiano intimorendo i cittadini (con evidenti scopi di
dominio) col paventare conflitti nucleari. Conflitti nucleari? Occorre essere
folli, per pensare a una cosa simile. Da qui si vede che la storia, ahimè, non
insegna nulla a certa gente. Mala tempora currunt. Un abbraccio.
Tuo
Silvio
Caro Silvio,
vorrei
rendere pubblico questo tuo breve messaggio se me lo permetti.
Ciao,
Angelo

D’accordo,
caro Angelo. Del resto Cacciari è molto preparato e non parla a caso. Certo,
verrebbe da obiettare perché alimentare l’industria delle armi, ma si vede che
rende più di altre attività benefiche per la gente. È sempre così: molte cose
vanno in rovina, come si nota, ma non si interviene. Anche la signora Meloni
agita il vessillo della guerra e vuole reintrodurre la leva obbligatoria. Lei
punta all'acquisto di 700 milioni di Euro in droni, i quali, dopo qualche mese,
verranno buttati per obsolescenza. Il sonno della ragione genera i mostri. Ma
cosa dire anche del nostro Presidente? Tutti hanno il dito sul grilletto!
Silvio
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