SULLO STERMINIO DI GAZA
E non dimentichiamoci di insistere a favore di Gaza, “in tempo opportuno e non opportuno...”.
Tomaso Montanari
Ricordiamoci che tutto questo lo abbiamo visto con i nostri occhi mentre accadeva. Non lo abbiamo saputo dopo come i campi di sterminio nazisti; ci è stato messo sotto gli occhi giorno per giorno, ci è stato portato in casa.
Angelo Gaccione
La grande ipocrisia dello Stato
palestinese deve finire prima che muoia l’ultimo palestinese. Di fronte allo
sterminio dei gaziani per mano israeliana alcuni governanti non solo europei
sanno solo ripetere il ritornello due popoli due Stati. Arrivando a riconoscere
lo Stato che non c’è né può esserci, mentre quello che c’è s’industria a
massacrarne il popolo minando ragioni e fondamenta della sua stessa esistenza.
È lecito domandarsi se costoro siano in buona fede oppure no. Nel primo caso,
vivono in un loro mondo. Nel secondo, il loro cinismo non ha confini. Se per
decreto divino sorgesse in futuro una Palestina sovrana accanto a un
altrettanto sovrano Israele, quanti superstiti delle stragi o loro figli e
nipoti potrebbero abitarvi? Quale miracolosa terapia consentirebbe a vittime e
carnefici di trattarsi da buoni vicini?
Il segno dei tempi è la rimozione
della realtà. Il conflitto fra arabi palestinesi ed ebrei israeliani è ormai
meccanico. Inumano. Sfigurato da fanatismi irreligiosi in lizza per spezzoni di
terra insanguinata. Così si va dritti alla soluzione finale secondo Netanyahu:
noi o loro. Illusione: sarà loro e noi. I vinti palestinesi e gli israeliani
vincitori barricati nel piccolo Grande Israele allargato a Gaza e Cisgiordania
più coriandoli di Siria e Libano. Giungla nella giungla. Stato paria circondato
da vicini tanto più vendicativi quanto più umiliati. Molto peggio: popolo
inversamente eletto perché bollato genocida. Triste deriva del sionismo. Da
rifugio per l’ebreo perseguitato a sua nemesi.
Netanyahu vuole sgombrare la
Striscia dai palestinesi in quanto bestie. Non una parola di tardiva
contrizione per aver cofinanziato, vantandosene, Hamas come guardiano di Gaza.
La de-umanizzazione del popolo terrorista ne legittima la liquidazione. Quattro
israeliani su cinque vogliono svuotare Gaza dei suoi abitanti, vivi o morti. I
ministri Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir incitano ad affamare i palestinesi
che occupano la Terra di Israele. Tutti colpevoli del 7 ottobre. Questa
non è guerra. È regolamento di conti fra una potenza nucleare e un nucleo di
persone condannate a morte perché fra loro ci sono i colpevoli dell’orribile
pogrom scatenato da Hamas. Solo Israele può fermare la strage dei palestinesi e
il suo suicidio morale prima che sia troppo tardi.
Qualcosa si muove nell’opinione
pubblica.
Alcuni militari rifiutano di
sparare sui civili in fila per il pane che non c’è. Allargare questi spiragli
significa salvare vite palestinesi e aiutare gli israeliani a non finire di
punirsi. Serve una scossa. Per esempio evitando che la desertificazione di Gaza
comporti lo sterminio dei suoi ultimi sopravviventi. Per contribuire a
evacuarne il più possibile, a cominciare dai feriti esposti ai bombardamenti
degli ospedali, poi anche donne, bambini e anziani. In cambio degli ostaggi
israeliani.
Lucio Caracciolo
Per la prima volta, 2 organizzazioni
israeliane per i diritti umani affermano che Israele sta commettendo un
genocidio a Gaza e chiedono un intervento internazionale. “Intento genocida in
tutto e per tutto”, secondo i rapporti di B’Tselem e Physicans for Human
Rights. L’attacco israeliano a Gaza ha causato, denunciano, “un bombardamento
massiccio e indiscriminato di centri abitati e la carestia per oltre due
milioni di persone come metodo di guerra” contro i palestinesi.
Michele Giorgio
“Da quasi due anni, Israele commette
un genocidio a Gaza, agendo in modo sistematico e deliberato per distruggere la
società palestinese attraverso uccisioni di massa, causando gravi danni fisici
e mentali e creando condizioni catastrofiche che ne impediscono la continua
esistenza a Gaza. Israele sta apertamente promuovendo la pulizia etnica e la
distruzione delle infrastrutture vitali per i singoli individui e per il
gruppo, con 2 milioni di persone affamate, sfollate, bombardate e lasciate
morire dal mondo. Il genocidio deve essere fermato”.
Lo afferma in un dettagliato e
argomentato rapporto di 88 pagine, intitolato “Il nostro genocidio”, il Centro
d’Informazione Israeliano per i Diritti Umani nei Territori Occupati B’Tselem בצלם
Sicuramente non mancherà chi li
accuserà di antisemitismo. Viviamo in tempi in cui, assieme alla verità e alla
pietà, è stato rimosso - anzi, ucciso - il sentimento del pudore.
Sergio Segio
A Gaza l’Italia cerca solo alibi
Importanti le parole di Mattarella ma
vane. In Italia abbiamo affidato la cybersecurity a Netanyahu, importiamo armi
da Israele, i rapporti commerciali restano gli stessi. Il governo (e non solo)
è succube di un sionismo delirante che genera antisemitismo. Cerchiamo alibi
per non fare nulla.
Alberto Negri