Differenti competenze
tra le due camere USA
di Mauro della Porta Raffo
Per quanto molti lo ritengano – e in specie
Sergio Romano che sul Corriere della Sera di mercoledì 1 maggio 2013, a pagina
trentacinque, inizia un suo intervento in proposito scrivendo con non ben
riposta sicurezza “Le due Camere del Congresso hanno le stesse competenze” –
appunto le competenze dei due rami del parlamento USA divergono in almeno
tre/quattro materie.
Benché, infatti, la sezione otto dell’articolo uno della
Carta costituzionale in vigore elenchi diciotto temi sui quali “il Congresso
avrà facoltà” di deliberare non distinguendo tra Camera e Senato, così non è
riguardo all’impeachment, alla proposta di leggi che trattino dell’imposizione
di tributi, alla ratifica dei trattati internazionali, nonché alla nomina di
ambasciatori, diplomatici, consoli, giudici della Corte Suprema e molti altri
funzionari statali.
E valga il vero.
1) Impeachment:
si tratta della procedura prevista dalla sezione quattro del secondo articolo
della Carta che recita “Il Presidente, il Vice Presidente e ogni altro
funzionario civile degli Stati Uniti saranno rimossi dall’ufficio ove, in
seguito ad accusa mossa dalla Camera, risultino colpevoli di tradimento, di
concussione o di altri gravi reati”.
“Mossa dalla Camera”, sottolineo, in quanto al punto cinque,
sezione due dell’articolo uno della Carta è scritto “essa sola avrà il potere
di mettere in stato d’accusa il presidente e i membri del congresso”.
Al Senato, per contro, secondo il disposto del punto sei,
sezione tre del medesimo articolo, spetta “il potere esclusivo di giudicare gli
atti d’accusa contro membri del governo e parlamentari”.
2) La sezione sette, punto uno del
medesimo articolo uno costituzionale, poi, in tal modo si esprime: “Tutti i
progetti di legge relativi all’imposizione dei tributi devono avere origine
nella Camera dei Rappresentanti” riservando in tema al Senato solo la
possibilità di concorrere proponendo emendamenti.
3) Il Presidente, secondo il disposto della sezione due, punto due
del secondo articolo della Carta, “avrà il potere, su parere e con il consenso
del Senato, di concludere trattati purché vi sia l’approvazione dei due terzi
dei senatori presenti”, senza che di questo importantissimo argomento la Camera
si possa occupare.
A tale proposito, rammento quanto occorso nei primi mesi del
1845.
Il presidente John Tyler, prossimo alla scadenza del
mandato, non riuscendo ad ottenere dal Senato la ratifica del trattato che
sanciva l’ingresso nell’Unione del Texas, forzando il disposto costituzionale,
ottenne una votazione favorevole dalle due camere riunite.
Larga parte degli studiosi (ed io tra loro) e non pochi
texani ritengono pertanto che lo ‘Stato della stella solitaria’ sia entrato a
far parte degli USA irregolarmente.
4) Ancora la sezione due, punto due del
predetto secondo articolo recita che il Presidente “designerà e, su parere e
con il consenso del Senato, nominerà gli ambasciatori, gli altri diplomatici e
i consoli, i giudici della Corte Suprema e tutti gli altri pubblici funzionari
degli Stati Uniti la cui nomina non sia altrimenti disposta…”
Ciò detto, è di tutta evidenza dimostrato che i due rami
del Congresso USA non hanno – ripeto e sottolineo, ‘non hanno’ – in toto le
medesime competenze.
‘Congressional Conference Committee’
Allorquando, i testi delle leggi approvate dai due rami
del Congresso concernenti un comune oggetto divergano, si riunisce un apposito
Comitato, composto da esponenti sia del Senato che della Camera, avente il
compito di arrivare ad un’unica, convergente stesura.
NB.
Si aggiunga che la ratifica della nomina da parte del
presidente dei membri del suo governo è funzione esclusiva della camera alta.