FERRUCCIO BRUGNARO
Pubblichiamo sulla prima pagina di “Odissea”
Pubblichiamo sulla prima pagina di “Odissea”
questi due testi del poeta veneto Ferruccio Brugnaro,
perché sono attualissimi e più efficaci di un articolo di giornale.
Ferruccio Brugnaro |
BRAVI E BRAVI
Bravo
presidente
bravi
ministri
bravi
segretari
sottosegretari
partiti
sindacati
bravi bravi
tutti quanti.
Mano nella mano
cantate
gli operai sono
tramortiti di botte
gli operai lavorano
e tacciono
abbiamo
trovato
gli alleati giusti.
Evviva evviva
siamo
gli unici
in
libertà
intelligenti
intelligenti.
Bravo
governo
bravi ministri
bravi bravi
tutti quanti
evviva evviva
i ladri sono stati
premiati
gli operai
hanno avuto
una lezione
severa
evviva evviva
cantate
bravo
il nostro
presidente
del consiglio
bravi
i nostri
ministri
i nostri tecnici
bravi bravi
cantate
più forte
più forte
cantate
evviva
evviva
***
DEVASTAZIONE, UN
VARCO, LA STORIA
Le nostre labbra secche screpolate
assetate
non
si tirano indietro
non possono ora
tirarsi
indietro.
I nostri occhi stanchi
incantati
sballottati
da
mille sofferenze
e mille sconfitte
devono
rialzarsi ora
ripuntare in alto
in
alto
oltre
nere coltri di lunghe devastazioni
oltre
spessori di mani e acciai
avidi e crudeli
che nessuno
ha
attraversato mai.
Il nostro cuore criminalizzato, pieno
di botte
non è stato ancora sepolto
il filo non è stato ancora reciso
il filo non può essere reciso
la fossa non ha senso.
Il nostro cuore ora è pronto
per rotolare
tra queste fitte tenebre
esplodere
aprire un varco
al
giorno
del tempo che tutti abbiamo vissuto
in grande segreto
del tempo che si è improvvisamente
fermato
arrugginito
del tempo che tutti abbiamo amato
senza più veder fiorire.
Sono morti da un pezzo
gridano felici
sono tutti morti
morti.
Questa beffa che circola alta
vibrante
che taglia
l’anima a metà
è solo un inganno
che il dolore respinge
e discioglie nel
nulla.
Sono tutti morti
gridano
terrorizzati
sono morti
morti.
Questa carne bastarda
che
non vuole darsi
per vinta
e scomparire
timidamente, con vergogna quasi
si erge oggi
gracile
erba
come un tempo
da tutto il corpo
di una storia di vite saltate
da tutto un mondo
di
impiccati e di carceri
che
non vuole chiudersi
in nessuna storia
e nessuna
partita
e riapre e rilancia
tutta la storia e tutta la partita.
Ferruccio Brugnaro