Lettera aperta “L’Europa apra la frontiera di Gaza”
Il 27 giugno, ed ancora PRIMA dell’inizio della
escalation e dell’ attacco massiccio del 7 Luglio da parte di Israele, avevamo
inviato la lettera aperta qui ripresentata, “La Palestina è sotto attacco”,
firmata da circa 200 associazioni, comunità e persone.
Chiedevamo che l’Europa mettesse urgentemente in
atto gli accordi di sorveglianza della frontiera per cui esiste già dal 2005
l’appropriato strumento Europeo, la EUBAM (European border surveillance at
Rafa) e promuovendo con forza l’apertura e riadattamento del porto di Gaza.
Nella
prima settimana, le firme di associazioni e persone sono diventate quasi 700,
segno che molti capivano cosa stava per succedere.
Non
abbiamo ottenuto risposte al nostro allarme ed alla richiesta da nessuno dei
parlamentari italiani; la segreteria di Stato vaticana ci ha inviato una
cortese lettera di solidarietà riferendosi all’appello rivolto dal Papa a
favore della pace in Terra Santa al termine della preghiera dell’Angelus di
domenica 13 luglio.
Oggi, 2 Agosto, abbiamo deciso di chiedere la
condivisione e l’azione dei Sindaci e nel far questo abbiamo deciso di
aggiungere qualcosa a questa lettera aperta.
Le nostre
preoccupazioni del 27 giugno erano fondate, incluse le considerazioni sulle
false “ragioni” per gli attacchi in West
Bank e gli iniziali bombardamenti su Gaza, un rapimento che non era imputabile
ad Hamas, come ora è accettato.
Quello
che non potevamo immaginare però è che si uccidessero con omicidi mirati anche
bambini, che si distruggessero con pretesti, mai verificatisi veri, ospedali e
università.
Era
inimmaginabile che interi quartieri di abitazioni civili venissero distrutti
con pochi minuti di preavviso, quando pure il preavviso è stato dato, con la
scusa di distruggere dall’interno di Gaza una rete di tunnel che, facilmente
scavati nel terreno sabbioso (come già avveniva quando Gaza era assediata da
Alessandro Magno nel 335 a.C.), hanno
assicurato la sopravvivenza dei gazawi durante questo nuovo lungo assedio, e la cui distruzione è impossibile. Più
realisticamente, come insegnano gli egiziani che lo hanno fatto in modo
efficientissimo, avrebbe un senso distruggerne le uscite in territorio
israeliano. Sostenere per più di due settimane che la missione è distruggere i
tunnel dall’interno di Gaza è solo un’ennesima provocazione ed una messa alla
prova, ben riuscita, dell’idiozia degli alleati, una falsità ad uso di
propaganda. Infatti oggi è stato dichiarato che nonostante la distruzione sia
finita (sic) Israele continuerà le azioni di guerra.
Non
potevamo immaginare che si sarebbe sentito ripetere che l’esercito israeliano è
il più morale del mondo, è altamente tecnologico, sa bene a chi spara e non
attacca MAI intenzionalmente civili e
men che mai bambini. Nonostante ciò sembra che l’80% o più di vittime siano
civili, e siano stati, insieme al 1.800.000 abitanti, tutti “scudi umani”, e la
che colpa sia loro se Israele li ha massacrati nel sonno, in casa, o di Hamas
che gioca a nascondino e mette armi nei rifugi dell’Unrwa, nei parchi giochi,
sotto gli ospedali, anche sotto l’Università e i Centri per disabili, sotto e
dentro troppe (80) Moschee e persino Chiese distrutte, ed in TUTTE le case di
Sulhaja, Rafah, Kanyunes, addirittura nei contenitori di riserva di carburante
e nel motore della centrale elettrica, nell’unico mattatoio e nei depuratori
degli scarichi urbani di Gaza.
Crediamo
che con questo elenco abbiamo solo alluso alla morte indiscriminata di un
popolo, non solo le vittime individuali di questi giorni, i morti e feriti
gravi, ma quelli che ad essi sopravviveranno, e che non avranno altro da fare
che accettare il cibo e la elettricità e l’acqua dalle mani dei carnefici
diretti e indiretti, tra cui gli stati europei che armano, privilegiano
economicamente, nelle alleanze militari e nella ricerca e sviluppo, Israele. E
tutti i paesi arabi che hanno abbandonato Gaza o addirittura ne hanno favorito
il massacro.
Forse la
vera missione israeliana a Gaza è la promessa fatta nel novembre 2012: “Vi
ridurremo al medio evo; solo allora ci sarà una pace di 30 anni”.
Una missione
cosi “indicibile” e contraria a tutte le convenzioni e leggi internazionali, ma
che corrisponde bene al fatto che la giustificazione ufficiale dell’attacco
continua a cambiare: punizione di Hamas per un rapimento che non ha fatto,
punizione di Hamas per una risposta agli attacchi israeliani con missili, che
all’inizio non erano lanciati da Hamas ma da altre fazioni, distruzione delle
armi di Hamas, distruzione dei tunnel di Hamas (o di Alessandro il Grande?), e
da ieri punizione di Hamas perchè ha preso un soldato prigioniero (ma Hamas
invece di rivendicarlo lo nega), fino a quella odierna che dice che smetteranno
quando lo riterranno opportuno.… ma non sarà mica che Hamas è una SCUSA per un
genocidio desiderato, gestito anche con gli alleati e programmato e che la
propaganda del nemico “buono “ verso i bambini, studiata a tavolino e
pubblicata in un fascicolo, non serva che a mettere le mani avanti e buttare
fumo negli occhi della pubblica opinione?
E che
viene presa per buona anche da quelli che dovrebbero sapere meglio e di più,
quelli che si astengono alle mozioni di condanna all’ONU, ma piangono e
piangono, ma solo “umanitariamente”, i bambini. Gli stessi che si esprimono in
mozioni ed appelli, ma non fanno quello che possono e devono fare, in quanto
rappresentanti parlamentari, per preservare la libertà ed autonomia del popolo
palestinese, con semplici azioni reali,
vincolanti e concrete, per fare un passo dopo l’altro, per aiutarlo ad esistere
libero.
Più che
mai oggi, col crescere della crisi umanitaria a Gaza, l’apertura della frontiera con L’Egitto
diviene essenziale, ed è un dovere per l’Europa onorare gli accordi già presi.
Lettera
alle Istituzioni, ai Parlamentari Italiani ed in Europa,
al Presidente dello
Stato e al Presidente del Governo Italiano
Al Papa,
alle chiese cattolica e valdese ed agli Imam Mussulmani in Italia
Inviata
il 27 giugno 2014
firmata
da 600 tra persone e gruppi, associazioni, al
5 Luglio
Questa lettera aperta vi raggiunge in un momento
in cui l’Italia assume una responsabilità in Europa e nel momento in cui,
l’Europa ha la possibilità di attuare interventi virtuosi che liberino Gaza dal
blocco completo a cui è sottoposta, mettendo in atto gli accordi di
sorveglianza della frontiera per cui esiste già dal 2005 l’appropriato
strumento Europeo, la EUBAM (European border surveillance at Rafa) e
promuovendo con forza l’apertura e riadattamento del porto di Gaza come via
marittima di commercio e traffici, anche questo un progetto Europeo approvato e
finanziato nel 2000 e mai portato a termine.
Anche solo implementare questi progetti già
approvati,"automaticamente” renderebbe possibile la comunicazione tra i due
territori della Palestina, la libera circolazione, dei ministri, delle persone,
delle merci tra le due parti dello Stato Palestinese e rappresenterebbe una
linea vitale per crescere nella sua autonomia economica e dignità.
Il forte sostegno che le Fedi hanno per la
risoluzione pacifica dei conflitti fa si che porgiamo anche ai rappresentanti
di queste la nostra richiesta di attenzione continua e sostegno per un popolo
che soffre e va sostenuto nel difendersi da continue aggressioni e punizioni
collettive nel modo più costruttivo possibile, sostenendolo nella possibilità
di essere liberato dalla occupazione, frammentazione e blocco.
Da parte nostra allargheremo il sostegno a questa
richiesta aprendo una petizione on line*, e soprattutto con il continuo
dibattito ed informazione sui fatti.
Perché diventi un tema centrale per l’Italia,
l’Europa e che l’attenzione delle Fedi non si spenga.
per firmare mandate una mail a
La Palestina è sotto attacco
La Palestina non solo è sotto attacco militare, il
che preoccupa moltissimo per le vite dei palestinesi e la ulteriore perdite
delle loro strutture.
La Palestina è sotto attacco da parte di Israele
nella sua resistenza come realtà autonoma.
La Palestina è sotto
attacco allo scopo di dimostrare la sua “impossibilità di esistenza”.
Nel momento della riconciliazione tra le fazioni
che governano nella Cisgiordania e a Gaza, un tentativo di unificare il
territorio politico della Palestina, di trovare un’ autorappresentazione
politica presso l’ONU, di liberare Gaza dall’assedio (reso ancor più
insostenibile dal blocco alla circolazione di persone e beni da parte
dell’Egitto di Sissi), di reclamare la illegalità della detenzione ed abduzione
amministrativa di prigionieri e di difendere il territorio in Gerusalemme e
nella Cisgiordania, di sviluppare una autonomia economica, Israele dispiega
attacchi militari con forze di terra e uso spropositato della forza verso i
civili nella Cisgiordania, con più di 400 detenzioni amministrative, infinite
malversazioni a Gerusalemme e bombardamenti e sconfinamenti a Gaza.
Questa operazione dello stato Israeliano,
battezzata "guardiani dei nostri fratelli "
è “giustificata” dalla scomparsa di 3 giovani riservisti Israeliani in
territorio sotto completo controllo Israeliano in Cisgiordania. Non c’è prova di chi abbia collaborato alla
sparizione, non rivendicata da alcuna fazione Palestinese. In qualsiasi paese civile una sparizione è un caso
di polizia investigativa e non la ragione per imprigionamenti di massa su base
politica, di invasione e permanenza in migliaia di abitazioni di civili,
dell’abbattimento di case, degli omicidi di persone disarmate, di bombardamenti
su zone del territorio Palestinese sotto blocco e fuori e da quella in cui la
scomparsa è avvenuta.
Questa operazione non è altro che una operazione,
probabilmente preordinata, di punizione collettiva per i Palestinesi nel momento
in cui hanno raggiunto un accordo politico e si presentano come stato nella
comunità internazionale.
Serve per annientare fisicamente una
fazione-partito (Hamas) e richiedere la resa dell’altra fazione-partito
(Fatha), protagoniste precedentemente del dissenso interno che aveva creato due
governi separati in Gaza ed in Cisgiordania. Serve ad imporre con la forza la opposizione del
governo Israeliano alla riconciliazione nazionale Palestinese. E’ un’ operazione la cui entità e sviluppo si può
pensare che continuino ad accrescersi nel livello e con la violenza.
In Cisgiordania le uccisioni, la invasione da
parte delle forze di terra con carri armati, i sorvoli arei, le violente
invasioni delle case, gli arresti indiscriminati di civili, il ri-arresto di prigionieri
liberati, la nutrizione forzata di quelli in sciopero della fame, la mano
libera lasciata alla violenza dei coloni, si accompagnano ai bombardamenti
quotidiani su Gaza, all’attacco ai suoi pescatori, al sorvolo con F16, che ben
ricordano l’inizio degli attacchi del 2008 e del 2012.
Vogliamo essere vicini ai Palestinesi che ne sono
vittime, e che si sono impegnati come attori nel difficile processo di
costruire una unità nazionale, e diciamo al nostro Governo ed a quello Europeo
che ci opponiamo alla loro connivenza con le azioni illegali di Israele e
vogliamo rompere il silenzio che regna sulle aggressioni in corso.
Il silenzio e/o la connivenza della comunità
internazionale è la luce verde che Israele aspetta per imporre sul terreno col
la paura e l’esercito la sua richiesta all’Autorità Nazionale di Ramallah di
rompere l’accordo di riunificazione.
E’ un lasciapassare per continuare la illegale
detenzione amministrativa e le vessazioni sui prigionieri, per continuare il
blocco di Gaza e la politica di insediamenti e vessazioni in Cisgiordania e
Gerusalemme.
Temiamo che sia anche la luce verde per realizzare
vecchie e nuove minacce su Gaza: ” vi ridurremo al medio evo”, “la prossima
volta vi attaccheremo in modo che non avrete il tempo di rispondere” (17
novembre 2012, Eli Yishi, Ministro degli Interni di Israele) e per tutta la
Palestina: “elimineremo tutto il verde (Hamas ha bandiere verdi) dalla regione,
Nethanyahu, giugno 2014”.
I palestinesi
stanno resistendo uniti - ma l'immagine della gente in solidarietà proveniente
da tutto il mondo, in piedi accanto a loro, sarà incoraggiante e darà forza al
popolo palestinese, nella sua lotta contro un occupante crudele.
Per sostenere
il popolo palestinese sotto attacco, chiediamo un forte e deciso pronunciamento
dei Governi e della Istituzioni Europee deve finire ed un messaggio delle Fedi
che deve giungere limpido e chiaro.
Chiediamo che i rappresentanti delle Istituzioni Italiane e di quelle
Europee si facciano responsabili in tutte le sedi della sicurezza e dello
sviluppo della nazione e dello Stato Palestinese riunificato, secondo le leggi
internazionali.
Che nelle sedi internazionali queste
si schierino per l’autonomia dello Stato Palestinese e contro la occupazione
della Cisgiordania e la continua
espansione degli insediamenti israeliani, per la liberazione dal blocco di
terra e mare di Gaza, per la fine della detenzione amministrativa dei
Palestinesi e loro abduzione in Israele, per uno statuto chiaro e condiviso per
Gerusalemme. Chiediamo che i governi
europei mettano in campo finalmente sanzioni economiche verso Israele esigendo
il rispetto della legislazione internazionale, delle risoluzioni ONU e della
convenzione di Ginevra. Invitiamo i rappresentanti delle fedi
che si pronuncino contro i crimini verso la umanità e le persone che Israele
compie con impunità verso il popolo palestinese, diffondendo la loro
solidarietà verso le sofferenze di un popolo intero.
Prime adesioni
Appello per i bambini di
Gaza, Genova
Associazione Amicizia Sardegna
Palestina
Associazione Senza Paura
di Genova
Associazione Nwrg
Associazione Surgery for
Children
Casa per la Pace Milano
Comitato “NO 346 M per
Israele”
CVP-Comitato varesino per
la Palestina
Forum Palestina
Invicta Palestina
Pacifisti e pacifiste dell'ora
in silenzio per la pace di Genova
Parallelo Palestina
Pax Christi, Campagna
Ponti e non Muri
Salaam ragazzi
dell'olivo-comitato di Milano – onlus
UCOII, Direzione
Nazionale dell’European Muslim Network- Italia
PdCI, Milano
BDS Campania
Salaam Vicenza
Abdel Razzaq T Abdullah
Tchina Abu Hareth Abu Iyad Abu Somaya Adel Mo Aburawwa Adel Sheikh Bo Alleanza
Islamica Amaoui Amar Mamache Arbib Rahal Arch. Sbai Y Asfa M Associazione Alpi
Associazione Islamica Imam Mahdi Atef Abu Mosaab Atef Abu Mosaab To Ayman
Alsabagh Baraa Alobaidi Basha Mohammed Belkaid Ahmad Biellagmi Bouchaib Sabouri
Cascina Gobba Celal Koyncij Celal Koyuncij Centri Islamico Imola Centro
Islamico Assalam Centro Islamico Castel Franco Centro Islamico CI Sesto S G
Centro Islamico Cultura Iran Centro Islamico Gavardo Centro Islamico Lecco
Centro Islamico Milano Coreis Centro Islamico Milano Istituto Culturale Centro
Islamico Milano Segrate Centro Islamico Modena Acis Centro Islamico Napoli
Centro Islamico Napoli 2 Centro Islamico Novi Ligure Centro Islamico Parma
Centro Islamico Parma Centro Islamico Piacenza Centro Islamico Pisa Qaisi Adnan
Centro Islamico Ravena Centro Islamico Reggio Emilia Casa Cultura Islamica
Centro Islamico Rho Scuola Moussa Centro Islamico Rimini Centro Islamico S.G.
In Fiore Cesena Centro Islamico Savona Centro Islamico Sesto S.G. Centro
Islamico Teramo Centro Islamico Trento Centro Islamico Trieste Centro Islamico
Udine Centro Islamico Varese Centro Islamico Verona Centro Islamico Verona
Centro Islamico Vicenza Attawba Chaib Aosta Comunità Dei Musulmani Della
Liguria Comunità Islamica Corigliano Davide Piccardo Dhafer Pu Dr. Ashraf
Almoty Dr. Said El Hlimi Mohammad El Wardi Legnano Elfakharany Hassan Elhamdi
Sayyed Elkbir Fabio Bilal Fouad Bard Fouad Monza Gamal Moustafa Geometra Gallo
Amin Halissy Hassan Hamdi Vr Hamid Al Khartawi Gallarate Hamid Gallarate Hamid
Hachicha Hammad Mahammad Hamza Piccardo Hassan Fari Hermi Elhosni Hocine
Bouchemal Hussen Castel Franco Ibrahem Amir Younes Ibrahim Dauod Imam Italia Ing.
Mohammad Elhajj Jamal.J Karim Modena Khounati Aziz La Speranza Cremona Layachi
Kamel Lina.Koudsi Lina.Koudsi Maher Kabakebbji Mahjoub Mahmoud Asfa Majhoudi
Makhdar Tn Malih Dabas Masjed Al Huda Roma Masud Vr Mbarek Fari Mechergui Ridha
Tareq Mekdad J Roma Moez Samti Mohamed Ibrahim Mohamed Nour Dachan Mohammad Ali
An Mohammad Bach Mohammad Fousfos Mohammad Khalil Mohammad To Abu Khaled
Mohammas Danova Mohsen Chemingui Moschea Biella Moschea Brescia Moscheabs
Mostafa Rajawi Mskhilef Messaoud Mufid Abu Toq Mustapha El Hor Nour Eddine
Nureddine Roma Omalhareth On.Alfredo Maiolese Osama Murshed Osama Zahi Saber
Mohamed Safraoui Mohammad Said Amori Saleh Abu Amir Bg Salwa Awad Sami Trabelsi
Samir Roma Samir Venezia Selim Fuad Sh Ashraf Sh Sami Roma Sh.Nabil Bg Sheikh
Amin Bs Sheikh Anwar Vr Sheikh Najib Albared Shwaima Ali Skheikh Abdel Aziz
Souheir Katkhouda Tareq M Yaser Assal Mi Youri Labrini Zahoor Ahmad Zargar المسابقة الوطنية الإيطالية للقرءان الكريمcelal koyncij
Alice Colombi Andrea
Balduzzi Genoa Andrea Sbarbaro-Genoa Angelo Baracca-Florence Angelo Cifatte - Genoa Angelo Stefanini-Bologna Claudia Petrucci - Genoa Dario Rossi - Genoa Filippo Bianchetti-Varese Franco Camandona - Genoa Gabriella Grasso-Milan Hamza Roberto Piccardo Ireo Bono-Imperia Luisella Valeri - Genoa Mariagiulia Agnoletto-Milan Marina Rui - Genoa Miranda Vallero-Rapallo Mirko Rozzi
Raffaella Del Deo Tiziano Cardosi-Florence Ugo Gianangeli-Milan Nadine Rosa Rosso-
Francia Miriam Gagliardi- Vicenza
Annunziatina Manca Iacopo Deste
Paola Slaviero
Le bugie hanno le gambe corte
Da anni è in
atto un furto continuo. Una indecorosa guerra dei ricchi contro tutti gli
altri. I ricchi bramano di esserlo sempre più e, possibilmente, facendolo
sapere a pochi. Nel mondo 5 milioni di ricchi hanno un patrimonio medio
nascosto di 6 milioni di euro. Rubano i nostri soldi costringendoci a pagare le
tasse che loro non pagano. Li trasferiscono in “trust” esotici dai nomi
fantasiosi con amministratori novantenni (e poco istruiti), in “holding”
fantasma controllate da società con depositi in Svizzera e uffici
amministrativi in Lussemburgo.
A livello mondiale il MALLOPPO TOTALE NASCOSTO-e quello
noto non è certo poca cosa-ammonta a 30000 miliardi di euro. Cifra
corrispondente al doppio del PIL degli Stati Uniti e a trenta volte quello
italiano. Quando-nel 2009-i GRANDI DELLA TERRA si trovarono-invece che alla
Maddalena-sulle terremotate zolle dell’Aquila per lo show voluto da Berlusconi
si vergognarono un pochino e decisero di fare qualcosa contro questo sconcio e
di “iniziare” la guerra ai paradisi fiscali. In testa ai quali-per
importanza-ci sono(ve l’ho già raccontato nel 2012) STATI UNITI e GRAN
BRETAGNA. Non le isolette di cui molti vociferano. Nel 2010 l’O.C.S.E.(Organizzazione
per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) varò il V.D. “voluntary disclosure”. Il volontario disvelamento-praticamente la
volontaria autodenuncia-della propria trasgressione fiscale. Ciascun Paese
avrebbe deciso quando aderire, non se aderire.
Il 28 gennaio 2014 il Consiglio dei Ministri italiano lo
fa e LETTA dichiara:” Chi ha portato i capitali all’estero deve sapere che è
l’ultima occasione per mettersi in regola. SI FA SUL SERIO”. TROPPO! Napolitano
e un nutrito numero di evasori gli credono e… dopo poche settimane Renzi prende
il suo posto. Inizia a promettere regali e riforme a gogò. Di queste ultime non
conosce (e niente sanno le sue ancelle )il minimo particolare applicativo. Ma,
strano a dirsi e nonostante ami parlare di “linee guida” neanche una parolina sull’”autodenuncia
volontaria”. Come tanti provvedimenti dei predecessori -ma la cosa si sta
verificando anche con i suoi- l’attuazione si è dileguata, dimenticata.Va a
presiedere il Consiglio Europeo (nel 2012 era toccato al collega cipriota) e se
la prende col rigore dei tedeschi. Non sarà stata un’autorete? No-per i
giornali posseduti da grossi evasori fiscali che continuano a tesserne le lodi
slinguazzando senza ritegno. I direttori sono strapagati lacchè. Gli abbracci
con SILVIO e PIERSILVIO si sprecano ma le discussioni sulle modifiche del
Senato non generano UN SOLO POSTO DI LAVORO.
A derubarci -secondo la congrega- sono i tedeschi. BALLE,
SONO GLI ITALIANI. E sono più di 150.000. Tornando in Italia per esibirsi da
Vespa non poteva fermarsi in Svizzera e recuperare qualche miliardo (dei
nostri)? Gli tornerebbero utili a settembre quando dovrà-ancora una
volta-aumentare le tasse per trovare gli 80 euro da distribuire ai tanti cui li
ha promessi. La tedesca Merkel non ha corrotto gli elettori.
NON SI PUO’ RACCONTAR BALLE PER TROPPO TEMPO. Già
Berlusconi lo fece.
A proposito, ricordate il salvatore della patria (arrivato
a piacere al 70% degli italiani -lo ricordi il ragazzotto) che vedeva la luce
in fondo al tunnel? Purtroppo, dopo due anni, è ancora buio pesto. MONTI?
Proprio lui! Aveva preparato un decreto per stanare coloro che hanno accumulato
decine di milioni nei paradisi fiscali, ma quando il NONNO l’ha saputo, gli ha
detto: “MARIO, TU HAI LA FEBBRE. di- mettiti a LETTA”.
Luigi Caroli