LETTURA/19
Aforismi per un giorno
solo.
di Nicolino Longo
“Son
finiti i contadini che solcavan la terra, per produrre frumento.
Son
rimasti solo quelli che, con navi ed aerei, solcano i mari ed i cieli,
per
produrre inquinamento”.
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“Andiamo,
amore. Dove? Te l’ho detto: a more”.
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“Ogni
cittadino, quanto più lunga fa la coda, davanti a uno sportello,
tanto
più bestia diventa”.
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“Sete:
si può restare a secco di acqua, anche in mezzo al mare”.
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“Vuoi
evitare di andare in discoteca? Vestiti con abiti larghi:
e
ci balli dentro”.
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“Il
cuore batte, batte, batte: finché non batte in ritirata”.
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“L’allodola:
con le alzate e calate del suo volo ondulato, alto nel cielo,
è
l’unico uccello a far pensare che, mentre canta, balli”.
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“Fra
i politici, parecchi sono quelli che sanno leggere e scrivere: leggere
avvisi
di garanzia, quando gli arrivano; e scrivere lettere ai propri cari
dal
carcere, quando vi sono ristretti”.
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“In
Tribunale: escussione dei verbi deponenti, sulla disfunzione erettile
dei
verbi passivi”.
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“Eclissi
anulare: è l’evento astronomico in cui il Sole,
vecchio
consorte della Terra, diventa bigamo, e mette il suo anello nuziale
alla
Luna”.
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“Il
gallo: un provetto cantatore. Ma anche un mancato scrittore: pur avendo,
infatti,
tante penne, non ha il calamaio in cui poterle intingere”.
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“Il
vero sazio non è colui che mangia a quattro ganasce. Ma chi,
ogni
giorno, di libri si pasce”.
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“Le
ragazze ammodo non vogliono ori, ma ragazzi d’oro, che trasformino
il
ferro in oro”.
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“La
tartaruga: se ne va, tutto il giorno, qua e là, in cerca di cibo e acqua,
senza,
per tutto questo, uscire mai di casa”.
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“L’uomo
che sposa una brutta, è per averne l’esclusiva”.
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“Quale
peccatore, con la bisaccia piena di peccati, potrebbe essere
più
veloce di Dio, precedendoLo nella marcia? Nessuno: solo io”.
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“Chi
tanti bocconi prelibati. Chi solo boccate d’aria inquinata”.
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“Se
si vedono dei fantasmi, vorrà dire che se ne è abitati, dal primo
all’ultimo
piano del cervello. A liberarsene, basterebbe aprirne la porta,
e
farvi entrare lo psichiatra”.