ATTEGGIAMENTI
MAFIOSI E SPECULAZIONE
E’ in atto lo sgombero dell’insediamento che negli anni è
cresciuto nello
spazio adiacente alla cascina Torchiera.
Siamo e resteremo contrari agli sgomberi attuati a suon
di camionette e a
qualsiasi tipo di azione che finga di risolvere il
problema semplicemente
spostandolo o nascondendolo. Ma la situazione che
circonda la Cascina è
andata oltre ogni limite di tollerabilità. Stiamo
parlando di sfruttamento
della prostituzione minorile, spaccio di droga,
criminalità organizzata,
ricettazione; situazione che non può trovare la nostra
solidarietà.
Se prima esisteva un campo rom, con cui diverse volte ci
siamo
interfacciati, abbiamo intessuto relazioni e condiviso
momenti di
resistenza e solidarietà, il suo sgombero è all’origine
della situazione
odierna. In questo modo si è creato un terreno
estremamente fertile per
l’affermazione di dinamiche di sfruttamento del disagio e
della povertà in
una logica di tipo mafioso. L’unica soluzione messa in
atto finora è la
militarizzazione del territorio e il risultato è sotto
gli occhi di tutti.
Già nel 2000 in occasione del primo sgombero di
Triboniano, aiutammo le
famiglie occupando la palazzina Enel di via Sapri e venne
data momentanea
ospitalità a una famiglia in difficoltà proveniente dal
campo, anche con
l’idea di intessere un rapporto di scambio reciproco e
collaborazione,
oltre che per contrastare la propaganda razzista e
discriminatoria che si
stava diffondendo.
Nonostante tutti i tentativi di coinvolgimento anche
culturale
nell’attività della cascina, l’atteggiamento di questo
nucleo famigliare è
stato sempre e solo rivolto ai propri interessi, con
azioni contro la
cascina stessa e i suoi frequentatori, fino ad acquisire
un potere mafioso
rispetto alla comunità rom e al quartiere. Questo potere
ha raggiunto
l’apice dopo il secondo sgombero di Triboniano del 2010,
in occasione del
quale hanno speculato sull’emergenza e sfruttato chi
aveva perso tutto a
seguito dello smantellamento del campo.
Forse avremmo dovuto denunciare prima di allora queste
pratiche mafiose,
l’abbiamo fatto quando sono diventate insostenibili.
Le responsabilità dell’amministrazione comunale sono
evidenti. Da anni ha
pensato alla cementificazione di questo territorio avendo
come unico fine
il ritorno economico per sé e gli investitori di turno e
non si è mai
curata dei meccanismi che queste azioni mettono in moto.
Finora si è
limitata a radere tutto al suolo: da una parte cascine
storiche come la
Merlata; dall’altra campi rom, prima regolarizzati e poi
sgomberati per
fini elettorali, come Triboniano.
Questa situazione ha dato agibilità anche a Lealtà Azione
un gruppo
nazifascista ad essere tra i promotori di una raccolta di
2500 firme di un
comitato di quartiere “Musocco c’è” che chiede lo
sgombero di Torchiera e
della famiglia Rom adiacente. Mentre il quartiere si
chiude Torchiera
resta aperta a forme di cultura includenti da più di 20
anni.
Insistiamo nel dire che siamo contrari alle politiche
degli sgomberi, ma
che nel caso specifico non possiamo essere solidali con
chi sfrutta esseri
umani, spaccia e non ha mai dimostrato rispetto per
nessuno.
La Cascina
Autogestita Torchiera