ASSANGE E LA DEMOCRAZIA
Nonostante i 40 gradi della temperatura di ieri a
Milano, una nutrita rappresentanza di irriducibili (fra cui alcuni di noi
di “Odissea”) provenienti anche da altre città, di una delegazione dell’Ecuador,
del Comitato Contro la Guerra, ecc. si è svolta una manifestazione in favore del
giornalista J. Assange detenuto in una democraticissima cella di tre metri per due,
nella democratica Inghilterra, campione di diritti umani. Si è svolta nella
piazzetta Liberty sotto il palazzo in cui ha sede il Consolato britannico, con
interventi e testimonianze di solidarietà, in particolare quello articolato e
appassionato di Luigi Tranquillino, e non solo per farlo sentire meno solo.
Ieri cadeva il suo 51° compleanno. La democrazia degli Stati democratici ha
questo di meraviglioso: chi denuncia i crimini dei Governi e degli Stati va in
galera, chi li commette si fregia del titolo di onorevole, ministro, di sir, di
baronetto, di presidente, e può persino accadere di ricevere il Premio Nobel per
la Pace. Lo stupefacente è che gli autori di questi crimini governano il destino
di miliardi di uomini e donne in tutto il mondo. Vedete che la democrazia ha i
suoi vantaggi? [A. G.]