RIAPERTA LA STORIA
Il fronte della ferocia umana sembra aver “riaperta la storia”
dalla parte peggiore del suo fluire. Di fronte al riemergere degli antichi
fantasmi ogni giorno brancoliamo nel buio di una ricerca senza fine, angosciati
sempre e comunque da un presunto “nuovo” che avanza, cui dare risposta,
cambiando le forme della nostra azione, adattandole a quelle degli schemi
dominanti, incontrando chi afferma che tutto sta cambiando e ci fa guardare
dentro ai nostri fallimenti, nascondendo la realtà drammatica dell’insieme
della “commedia umana” regolata da apparentemente inscalfibili rapporti di
forza.
Cartesio scriveva che bisogna avere idee “chiare e distinte”:
ebbene in questo coacervo di contraddizioni al riguardo delle quali fatichiamo
ad individuare priorità, strumenti lotta, ricerca di soluzioni cerchiamo di
ritrovare la chiarezza delle nostre nozioni di fondo: tutto si tiene e tutto si
lega attorno ad un nodo, quello dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Considerare
la persona, un mezzo e farne oggetto di uno “scambio” da esercitarsi, in
dimensione gigantesca, su tutta l’umanità: questa sembra essere la logica
predominante di questa fase nella quale davvero il tutto sembra nascosto dal
buio. Tornare allora a considerare la
centralità dell’umano e a muoversi di conseguenza sul terreno dell’agire
politico: forse è questo il punto sul quale andrebbe ripresa una riflessione di
fondo, anche per noi che intendiamo considerarci parte di chi continua a
lottare perché si rifiutino le idee della supremazia nello “scontro di civiltà”
e si affermi prima di tutto l’uguaglianza morale.
Franco Astengo