UNA NUOVA ODISSEA...

DA JOHANN GUTENBERG A BILL GATES

Cari lettori, cari collaboratori e collaboratrici, “Odissea” cartaceo ha compiuto 10 anni. Dieci anni di libertà rivendicati con orgoglio, senza chiedere un centesimo di finanziamento, senza essere debitori a padroni e padrini, orgogliosamente poveri, ma dignitosi, apertamente schierati contro poteri di ogni sorta. Grazie a tutti voi per la fedeltà, per la stima, per l’aiuto, per l’incoraggiamento che ci avete dato: siete stati preziosi in tutti questi dieci anni di vita di “Odissea”. Insieme abbiamo condiviso idee, impegni, battaglie culturali e civili, lutti e sentimenti. Sono nate anche delle belle amicizie che certamente non saranno vanificate. Non sono molti i giornali che possono vantare una quantità di firme prestigiose come quelle apparse su queste pagine. Non sono molti i giornali che possono dire di avere avuto una indipendenza di pensiero e una radicalità di critica (senza piaggeria verso chicchessia) come “Odissea”, e ancora meno quelli che possono dire di avere affrontato argomenti insoliti e spiazzanti come quel piccolo, colto, e prezioso organo. Le idee e gli argomenti proposti da "Odissea", sono stati discussi, dibattuti, analizzati, e quando occorreva, a giusta ragione “rubati”, [era questa, del resto, la funzione che ci eravamo assunti: far circolare idee, funzionare da laboratorio produttivo di intelligenza] in molti ambiti, sia culturali che politici. Quelle idee hanno concretamente e positivamente influito nella realtà italiana, e per molto tempo ancora, lo faranno; e anche quando venivano avversate, se ne riconosceva la qualità e l’importanza. Mai su quelle pagine è stato proposto qualcosa di banale. Ma non siamo qui per tessere le lodi del giornale, siamo qui per dirvi che comincia una una avventura, una nuova Odissea...: il gruppo redazionale e i responsabili delle varie rubriche, si sono riuniti e hanno deciso una svolta rivoluzionaria e in linea con i tempi ipertecnologici che viviamo: trasformare il giornale cartaceo in uno strumento più innovativo facendo evolvere “Odissea” in un vero e proprio blog internazionale, che usando il Web, la Rete, si apra alla collaborazione più ampia possibile, senza limiti di spazio, senza obblighi di tempo e mettendosi in rapporto con le questioni e i lettori in tempo reale. Una sfida nuova, baldanzosa, ma piena di opportunità: da Johann Gutenberg a Bill Gates, come abbiamo scritto nel titolo di questa lettera. In questo modo “Odissea” potrà continuare a svolgere in modo ancora più vasto ed efficace, il suo ruolo di laboratorio, di coscienza critica di questo nostro violato e meraviglioso Paese, e a difenderne, come ha fatto in questi 10 anni, le ragioni collettive.
Sono sicuro ci seguirete fedelmente anche su questo Blog, come avete fatto per il giornale cartaceo, che interagirete con noi, che vi impegnerete in prima persona per le battaglie civili e culturali che ci attendono. A voi va tutto il mio affetto e il mio grazie e l'invito a seguirci, a collaborare, a scriverci, a segnalare storture, ingiustizie, a mandarci i vostri materiali creativi. Il mio grazie e la mia riconoscenza anche ai numerosi estimatori che da ogni parte d’Italia ci hanno testimoniato la loro vicinanza e la loro stima con lettere, messaggi, telefonate.

Angelo Gaccione
LIBER

L'illustrazione di Adamo Calabrese

L'illustrazione di Adamo Calabrese

FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA

FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA
(foto di Fabiano Braccini)

Buon compleanno Odissea

Buon compleanno Odissea
1° anniversario di "Odissea" in Rete (Illustrazione di Vittorio Sedini)


"Fiorenza Casanova" per "Odissea" (Ottobre 2014)

martedì 18 novembre 2025

L’ITALIA VERSO LA GUERRA


Salvador Dalì: Il volto della guerra

Quello che è successo ieri in Italia è di una gravità inaudita. Senza che nessun Paese straniero abbia attaccato i confini nazionali, senza che nessun Paese straniero concretamente lo minacci, il presidente della Repubblica Mattarella, capo delle Forze Armate, ha riunito il Consiglio Supremo di Difesa e ha prodotto il pericoloso Comunicato che qui riportiamo. Non c’è nessuna parola di saggezza in questo comunicato, nessun accenno ad una possibile via diplomatica da parte del nostro Paese per tentare una soluzione che non sia quella di gettare benzina sul fuoco. In violazione a quanto prescrive la Carta Costituzionale e al ripudio della guerra, non solo non è stato fatto alcun tentativo serio in questo senso verso il conflitto russo-ucraino, ma ci siamo schierati attivamente con uno dei due belligeranti mandando armi e danari per alimentare la guerra. Le più alte cariche dello Stato, compreso il presidente della Repubblica, stanno coinvolgendo attivamente la nostra Patria in un conflitto di cui non si vede la fine, e che potrà precipitare la nostra nazione, ed il mondo intero, in una immane catastrofe nucleare il cui esito non può che essere la fine dell’intero genere umano. Siamo scandalizzati da questo comunicato e grandemente sorpresi da un presidente che si considera un credente e un cattolico. Lo avevamo percepito come un uomo mite e prudente, ed invece si sta rivelando come un estremista privo di saggezza. Non si parla che di riarmo e di ordigni di sterminio; non si parla che di opporre a violenza altra violenza; alla barbarie altra barbarie. Come se la storia non avesse insegnato nulla; come se Hiroshima e Nagasaki fossero stati un pranzo di gala e non l’immane sterminio che conosciamo. Noi che amiamo la nostra Patria e la serviamo con disciplina ed onore, contrariamente a tanti uomini e donne che immeritatamente siedono sugli scranni delle nostre istituzioni, leviamo la voce ora perché essa non si copra di ignominia e di disonore; che non contribuisca alla cancellazione di tutti noi e della nostra straordinaria cultura alimentando la morte, e assicurandola a tutti noi e ai nostri figli e nipoti. Li avvisiamo che se persevereranno su questa strada, se non sentiremo parole di saggezza, chiederemo a uomini e donne della nostra nazione di firmare, da un capo all’altro della penisola, un provvedimento popolare per mettere in stato di accusa il presidente della Repubblica e il governo. Questo comunicato minaccia le nostre vite, questo comunicato prefigura lo sterminio dei nostri cari e dei nostri beni. [“Odissea]  

  

 
Il Presidente Mattarella ha presieduto il Consiglio Supremo di Difesa
 

Comunicato
Si è riunito oggi, al Palazzo del Quirinale, il Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni; il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani; il Ministro dell'interno, Matteo Piantedosi; il Ministro della difesa, Guido Crosetto; il Ministro dell'economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti; il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso; il Capo di Stato maggiore della difesa, Generale Luciano Portolano.
Erano altresì presenti il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa e Segretario del Consiglio, Francesco Saverio Garofani.
Il conflitto in Ucraina non mostra segnali di distensione. Il Consiglio osserva con preoccupazione l’accanimento della Russia nel perseguire, ad ogni costo, i propri obiettivi di annessione territoriale. Kiev resta bersaglio di continui bombardamenti contro infrastrutture critiche e civili, con gravi interruzioni energetiche e numerose vittime; il prezzo sostenuto dalla popolazione è sempre più pesante e iniquo.
Il Consiglio ha confermato il pieno sostegno italiano all’Ucraina nella difesa della sua libertà. In questo senso si inquadra il dodicesimo decreto di aiuti militari. Fondamentale rimane la partecipazione alle iniziative dell’Unione Europea e della NATO di sostegno a Kiev e il lavoro per la futura ricostruzione del Paese.
Il conflitto ha mostrato una trasformazione nella condotta delle azioni militari soprattutto per quanto riguarda l’impiego di droni, che la Russia utilizza anche violando lo spazio areo della NATO e dei Paesi dell’Unione Europea. Se da un lato tali azioni hanno confermato la prontezza dell’Alleanza Atlantica, dall’altro evidenziano anche la necessità per l’Europa di adeguare le capacità ai nuovi scenari attraverso la definizione di progetti d’innovazione come quelli contenuti nel Libro bianco per la difesa 2030.
Sul fronte mediorientale, il Consiglio valuta positivamente il raggiungimento del cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi.
Desta grande preoccupazione il perdurare di episodi di violenza che causano un alto numero di vittime tra i civili.
Va ribadito che i sentimenti suscitati dagli avvenimenti a Gaza non possono confluire in quello ignobile dell’antisemitismo che oggi appare talvolta riaffiorare.
Il Consiglio sottolinea che una pace duratura richiede un approccio regionale e multilaterale, capace di bilanciamento tra poteri locali e impegno internazionale, e deve necessariamente garantire il disarmo di Hamas. È indispensabile l’attuazione del piano di pace di Sharm el-Sheikh, mantenendo il rispetto del cessate il fuoco da ambo le parti, con l’obiettivo finale di giungere alla conclusione dell’occupazione militare delle forze israeliane nella Striscia di Gaza e di avviarne la ricostruzione.
In questo senso l'Autorità nazionale palestinese è un interlocutore fondamentale per l'Italia e la Comunità internazionale.
L’Italia è presente nell’assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza e farà la sua parte anche per l’addestramento delle forze di Polizia palestinesi, e nella partecipazione alle iniziative dell’Unione Europea e della comunità internazionale.
Il Consiglio ribadisce che una pace duratura nella regione è possibile solo attraverso il riconoscimento e la realizzazione della soluzione “due popoli due Stati”.
Il Consiglio ha preso in esame la situazione nel Sud del Libano, dove il quadro di sicurezza continua ad essere fragile, con perduranti violazioni della risoluzione n. 1701 del 2006 e il ripetersi di inaccettabili attacchi da parte israeliana al contingente di UNIFIL, attualmente a guida italiana.
Anche in relazione alle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di concludere la missione UNIFIL, resta ineludibile garantire la sicurezza della Linea Blu, favorendo l’incremento delle capacità delle Forze Armate Libanesi.
È stata affrontata inoltre la situazione critica in Libia e nel Sahel. Si tratta di un’area cruciale per la sicurezza del continente europeo.
Il Consiglio esprime forte allarme per il perdurare della guerra civile in Sudan, causa di una gravissima crisi umanitaria.
L’Italia rimane impegnata per la stabilizzazione dei Balcani, in cui emergono alcune forti tensioni bilaterali.
Il Consiglio valuta che le potenziali minacce derivanti da presenze ostili nel Mediterraneo meritino attenta considerazione anche da parte della NATO.
Il Consiglio ha affrontato il tema della minaccia ibrida proveniente dalla Russia e da altri attori stranieri ostili, quale sfida complessa per la sicurezza dell’Europa e dell’Italia nonché per l’integrità dei processi democratici.
Il Consiglio ha evidenziato i gravi rischi di una minaccia in continuo incremento, basata sulla pervasività e diffusione di attività offensive fondate sulla velocità, sul volume e sull’ubiquità della tecnologia digitale, nonché sull’impiego malevolo dell’Intelligenza Artificiale.
Il Consiglio ha espresso preoccupazione per la manipolazione dello spazio cognitivo, attraverso campagne di disinformazione, interferenze nei processi democratici, costruzione di narrazioni polarizzanti e sfruttamento delle piattaforme digitali per indebolire la fiducia nelle istituzioni e minare la coesione sociale.
A ciò si affiancano le operazioni cyber che possono avere come obiettivo le infrastrutture critiche, reti sanitarie, sistemi finanziari e piattaforme logistiche, con il fine di causare interruzioni, ritardi, frizioni e sfiducia sistemica.
Il Consiglio ha condiviso la necessità, sottolineata anche in ambito europeo e dell’Alleanza Atlantica, di mantenere alta la vigilanza sulla tutela delle infrastrutture critiche nazionali, nella difesa contro gli attacchi cyber e nella dimensione cognitiva.
Alle dimensioni tradizionalmente note si aggiungono oggi anche il dominio spazio e la dimensione subacquea, due ambiti la cui importanza va crescendo in modo esponenziale.
L’insieme di queste minacce rappresenta una sfida alla quale occorre reagire con necessaria tempestività e capacità, anche attraverso la definizione di nuovi strumenti.
Il Consiglio, al termine dei lavori, ha espresso sentimenti di intensa vicinanza e gratitudine per tutti i militari impegnati nelle varie operazioni in Italia e all’estero e, in particolare, per i militari italiani impegnati nella missione UNIFIL nel sud del Libano e in quelle nel fianco Est dell’Alleanza Atlantica, aree particolarmente critiche, per l’esemplare professionalità manifestata nell’assolvimento del loro compito.
Roma, 17/11/2025 (II mandato)

IL SUPERSTATO DI POLIZIA EUROPEO
di Franco Continolo


 
La notizia del giorno - in realtà di qualche giorno fa - è che il 95enne Richard Falk, cittadino americano e luminare del diritto internazionale umanitario, viene fermato all’aeroporto di Toronto, al suo arrivo in Canada per partecipare a un convegno su Gaza, e interrogato per quattro ore. In altri tempi questo si chiamava stato di polizia. Falk vede nel comportamento del governo canadese un fenomeno tipico del tempo in cui viviamo, il quale mette a nudo l’insicurezza dei governi. Ciò vale in particolare per l’UE, come dimostra anche l’ultima iniziativa di von der Leyen: il progetto di costituire un’unità operativa, alle dipendenze della presidenza, che accentri e coordini il lavoro dei servizi di informazione nazionali - una CIA europea, la chiama Varoufakis, ma forse qualcosa di peggio, perché la sua funzione sembra più quella di agire da filtro politico dell’informazione, dunque di polizia politica. Da cosa nasce questa incertezza? Per limitarci a UE e Canada, al fatto di essere dei paesi vassalli, senza sovranità, che oggi subiscono le angherie e le estorsioni della potenza dominante, ma che da decenni hanno perso la capacità di pensare strategicamente. Per spiegare questa incapacità basterebbe il fatto di essersi identificati con i concetti strategici NATO, ossia con delle vere patacche, il cui scopo era appunto creare insicurezza paventando pericoli di ogni genere, per ottenere dipendenza. Ma poi si è aggiunta la guerra in Ucraina, a provocare la quale l’UE ha dato un contributo fondamentale con uomini come Barroso, presidente della Commissione, perfetto agente CIA, poi a Goldman Sachs rifugio-premio di tutti i servi - Draghi non fa eccezione -, o come Steinmeier, allora ministro degli Esteri tedesco, oggi presidente della Repubblica, un perfetto superidiota. E la guerra, si sa, aggiunge caos al caos, soprattutto in chi l’affronta impreparato, senza strategia, ovvero senza un’idea della pace, dell’ordine internazionale. E il caos significa divisioni: oggi l’Ungheria e la Slovacchia, cui si sta aggiungendo la Cechia, sono le punte del dissenso, ma man mano che l’atmosfera si scalderà, l’iceberg perderà altri pezzi e si disintegrerà. Per questo ai neonazi dell’UE serve una Gestapo.
 
 

“Un ex relatore speciale delle Nazioni Unite che ha indagato sugli abusi israeliani contro i palestinesi afferma di essere stato interrogato dalle autorità canadesi per motivi di ‘sicurezza nazionale’ al suo arrivo in Canada questa settimana per partecipare a un evento legato a Gaza. Richard Falk, esperto di diritto internazionale umanitario, ha dichiarato ad Al Jazeera di essere stato interrogato giovedì all’aeroporto internazionale di Toronto Pearson insieme alla moglie, la collega giurista Hilal Elver. “Un addetto alla sicurezza è venuto e ha detto: ‘Siete in stato di fermo perché temiamo che rappresentiate una minaccia per la sicurezza nazionale del Canada’, ha dichiarato Falk, 95 anni, sabato in un’intervista da Ottawa, la capitale canadese. “È stata la mia prima esperienza di questo genere in vita mia”. Falk ed Elver, entrambi cittadini statunitensi, si stavano recando a Ottawa per partecipare al Tribunale Palestinese sulla Responsabilità Canadese quando sono stati trattenuti per l’interrogatorio. Venerdì e sabato, il tribunale ha riunito esperti di diritti umani e legge internazionale per esaminare il ruolo del governo canadese nei due anni di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, che un’inchiesta delle Nazioni Unite e numerose organizzazioni per i diritti umani hanno descritto come un genocidio. Falk ha affermato che lui e sua moglie sono stati trattenuti per più di quattro ore e interrogati sul loro lavoro su Israele e Gaza, e sulle questioni del genocidio in generale. “Non c’è stato nulla di particolarmente aggressivo nell’interrogatorio”, ha detto. “È sembrato un po' casuale e disorganizzato”. Ma Falk ha affermato di credere che l’interrogatorio faccia parte di un’iniziativa globale per “punire coloro che si sforzano di dire la verità su ciò che sta accadendo” nel mondo, compresa Gaza. “Credo che suggerisca un clima di insicurezza governativa, cui si deve la repressione del dissenso, ha aggiunto”.
 
 

“La Commissione europea di Ursula von der Leyen sta gettando le basi per un nuovo organo di coordinamento dell’intelligence a Bruxelles. L’iniziativa è ancora in una ‘fase concettuale molto iniziale’, ma il piano riflette uno sforzo più ampio per rafforzare le funzioni di sicurezza e intelligence dell’esecutivo dell’UE, hanno dichiarato ai giornalisti i portavoce della Commissione Balazs Ujvari e Paula Pinho. Il nuovo organismo si baserà sulle competenze esistenti, integrando il lavoro della Direzione per la Sicurezza della Commissione e coordinandosi strettamente con il Servizio europeo per l’azione esterna. L’organo sarà di piccole dimensioni e si concentrerà sul coordinamento piuttosto che sulla duplicazione, hanno affermato i portavoce. Alla domanda se la mossa fosse collegata agli sforzi dell’UE per contrastare le minacce ibride e le interferenze straniere, Ujvari ha affermato che l’idea nasce da una più ampia comprensione del mutevole ‘ambiente geopolitico e geoeconomico’ piuttosto che da un singolo fattore scatenante. Non sono ancora stati decisi nome, personale o data di lancio. I portavoce hanno aggiunto che le discussioni sono in corso e che il quadro giuridico e organizzativo verrà chiarito man mano che il concetto si sviluppa. Non tutti sono stati entusiasti dell’idea. “La mezza pazza von der Leyen sta ora rasentando la follia totale, creando la sua CIA a Bruxelles”, ha scritto l’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis su X.

 

 

 

“ODISSEA” NON È SOLO UN CORO DI VOCI…



Caro Direttore,
vorrei dedicare alcune riflessioni, dettate soprattutto dal sentimento di gratitudine, per la possibilità di poter scrivere sulla rivista “Odissea”. Devo però fare un salto indietro, di un anno e mezzo circa e, più precisamente, al giorno successivo alla presentazione dell’Antologia, da Lei curata, sulla raccolta di poesie dedicate alla strage di Piazza Fontana, tenutasi il 25 Aprile 2024 presso il Don Uva di Bisceglie, con la partecipazione del poeta Zaccaria Gallo e del Professor Langella, i cui testi, fra gli altri autori, appartengono alla medesima raccolta e di cui lessi alcune poesie. In questo arco di tempo, non sono poi mancate le due trasferte presso la Biblioteca Ostinata di Milano, per la presentazione del primo romanzo di Gallo, Pensel, di cui ne auspico un secondo, e la presentazione dell’Antologia già citata, dedicata a Pino Pinelli presso l’Anpi di Voghera, a cui avevo prestato la mia voce; così come annovero fra i bellissimi ricordi, la seconda trasferta a Milano, presso l’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, nuovamente per la presentazione di Pensel, affiancata da alcune mie letture.
Ero rimasta affascinata, prima di recarci con Lei, il Prof. Langella ed il Poeta Gallo, per una breve visita al gioiello romanico tranese che spicca sul mare Adriatico, con i suoi quasi 280 scalini (li contammo quel giorno!) per raggiungere il Campanile e per godere di un paesaggio così sublime.
Ricordo ancora lo stupore di quel giorno, prestando ascolto ai vostri discorsi sulla “Carmen”, in uno dei Cafè biscegliesi, davanti ad un piattino di deliziosi sospiri: non avevo argomenti dello stesso calibro, in tema lirico e non solo, per potermi inserire in un discorso critico, nonostante sia appassionata di arte e musica, ma mi piaceva osservarvi e ascoltarvi nel vostro scambio di idee;  quella scena mi riportava in mente contesti simili, già letti in qualche pagina di libro o dipinta su qualche tela, che ritraeva gli intellettuali bohémienne nei caffè letterari parigini: da allora quel ricordo è nitido e limpido, non è mai sbiadito e mai cadrà in oblio.
“Odissea” è divenuto uno spazio di ricerca, qualcosa che non avevo potuto concretizzare dopo gli studi universitari, un momento di silenziosa condivisione con altri intellettuali e scrittori, da cui posso solo continuare ad imparare, un modo per denunciare ciò che non dovrebbe mai minare la dignità di un essere umano, universalmente concepito, che si tratti di sfera lavorativa, sociale, familiare, istituzionale, ambientale, culturale etc.
Tutto questo è per me “Odissea”: guardare il mondo da più punti di vista, con le sue atroci sofferenze e bellezze, e con occhio obiettivo ed umile, portare una piccola testimonianza che possa scuotere il cuore e le coscienze di tutti.
Semplicemente Grazie Direttore.
Anna Rutigliano.

 

CASA DEL POPOLO DI TRIESTE




CHIAMAMILANO
Sul Convitto Rinascita di Milano.



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lunedì 17 novembre 2025

CASA CRESCENZAGO
di Angelo Gaccione



Ho deciso di tornare a Crescenzago dove c’è la sede Anpi del quartiere perché volevo portare personalmente al suo presidente, Giuseppe Natale, il saluto di tutta “Odissea” su cui anche lui scrive, ed esprimergli la soddisfazione, per la vittoria, dopo una tenace e lunga battaglia per la salvaguardia di “Casa Crescenzago”, dell’edificio di quella che era stata la sede dell’autonomo comune dell’antico borgo. Una decisione impopolare voleva venderlo ai privati, senza tener conto di quello che questo luogo rappresenta per la memoria storica, per la lotta partigiana, per il tessuto civile, per l’aggregazione di tante realtà culturali che fanno vivere questo che ora è uno dei tanti quartieri della città. 



Un quartiere di grande fascino ch’era stato un luogo di villeggiatura e di riposo della borghesia, e di quella Milano artigiana e laboriosa dotata di risorse. Soprattutto per le acque che lo attraversano, per la quiete ed il silenzio che allora doveva custodire.




Tuttora basta percorrere il breve tratto che costeggia la via privata Amalfi, superare il bel giardino dentro cui spicca una lapide in memoria del partigiano Aldo Giassi, immergersi lungo il piccolo viottolo che sul lato destro costeggia le acque del Naviglio della Martesana e sul lato sinistro abitazioni graziose riparate dalla vegetazione e protette da cancelletti, siepi, muretti, per averne la riprova. 



Un angolo che non immaginereste neppure nella Milano di oggi, e che vi sorprende per la luce, l’atmosfera e persino con qualche fascinosa villa primi-Novecento. 



Quando ci sono venuto io, in un tiepido pomeriggio di ottobre, i colori delle piante viravano verso un rosso ruggine che i raggi obliqui accendevano rendendoli ancora più caldi e accoglienti.



Ho potuto vedere gli interi ambienti di cui si compone “Casa Crescenzago” e di come in questi anni di attività i locali dell’Anpi siano stati migliorati e protetti: persino un impianto di aria a condizionata. 









Il complesso annovera le sedi di Legambiente e del celebre Corpo Musicale di Crescenzago; sui muri esterni la lapide in memoria dei diciotto martiri della Resistenza partigiana caduti per la libertà della nostra Patria, quella della maestra e partigiana Adele Delponte, quella che riproduce stilizzato l’edificio e incisi i tre capisaldi a cui ogni cittadino amante della pace dovrebbe ispirarsi: “Ripudiamo la guerra. Disertiamo la guerra. Aboliamo la guerra”. 



Dentro è sedimentata una memoria che non dobbiamo disperdere: vi troverete una Pietà partigiana in un grande dipinto in cui una madre dolente vestita a lutto regge sulle ginocchia i corpi emaciati di due figli caduti (una giovane e un giovane). Un partigiano con il fazzoletto tricolore al collo regge la donna e la esorta; dietro a questi avanza una gigantesca Vittoria Alata che impugna la fiaccola della vittoria. Alla sua destra patrioti e partigiani distruggono i simboli del fascismo e del nazismo, ora che questi due mostri sono stati sconfitti. Sulla sua sinistra un fanciullo, simbolo di rinascita e di speranza, regge un fascio di spighe. È il simbolo della fatica della terra e del pane, e dietro al fanciullo un corteo di lavoratori dei campi, delle officine, delle botteghe con gli attrezzi del mondo del lavoro. Una mamma con una creatura in braccio li accompagna a significare che la fiaccola della vita si trasmette attraverso le generazioni. 




In un’altra cornice il Tricolore della Lega dei Salariati e Braccianti della Confederterra di Crescenzago con al centro ricamato un serto di spighe. Il simbolo della sezione Anpi Atm con la stella rossa e la colomba della pace e poi foto, tessere, diplomi, documenti, ritagli di giornali storici, disegni, corrono lungo le pareti sopra cui campeggia la scritta “Gloria Eterna”. 



Spiccano i volti dei partigiani, fra cui quello di Pertini con la sua inseparabile pipa. Da segnalare anche un bronzo di piccole dimensioni di autore ignoto che si ispira al monumento di Remo Brioschi, quello del Monumento ai Piccoli Martiri di Gorla che lo scultore ha realizzato nel 1947 e posizionato nell’omonima piazza milanese, per ricordare la strage del 20 ottobre 1944. Nella fascia in alto la scritta Pax, in quella in basso Ecco la guerra



E del ripudio della guerra “Casa Crescenzago” ha fatto uno dei suoi pilastri. Lo troverete scritto anche su un cartello a colori affisso nella lunetta di una delle finestre esterne: “Questa Casa ripudia la guerra” e noterete anche il logo di Emergency. 



Leggendo vi sarete fatta l’idea che “Casa Crescenzago” è una realtà concreta e necessaria che dobbiamo difendere. Che la sezione Anpi, in una zona che ha dato tante vite alla Resistenza, deve essere supportata e sostenuta affinché questo luogo di oggetti e di memoria continui nel passaggio di generazioni. Devono tenerlo presente gli uomini di pace e gli antifascisti, e deve diventare un obbligo morale e politico concreto sia dell’Anpi nazionale che delle strutture territoriali radicate a Milano e provincia. 

   

LA DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE


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IL RATTO DI EUROPA
di Chicca Morone
 


Perché il Mito è così attuale in ogni epoca, attraversando indenne i secoli? Perché le lezioni che l’uomo deve imparare sono sempre le stesse e si ripropongono sotto diverse sembianze, ma sempre con lo stesso messaggio. Gli Dei, proiezione delle nostre personalità e delle dinamiche personali più ricorrenti, hanno la loro funzione catartica, ma non sempre siamo in grado di decodificare le loro istanze dentro noi stessi. Il ratto di Europa è una delle immagini più clamorosamente presenti nel nostro quotidiano, con buona pace di chi nega l’aderenza al proprio personaggio.
Il Mito narra come Giove, sempre pervaso da smanie molto carnali, s’innamori di Europa e decida che la principessa fenicia debba essere sua… nel caso non ne avesse abbastanza di moglie e amanti varie!
Come avvicinare la giovane pulzella conoscendo l’animo fanciullescamente curioso della vergine, ignara delle dinamiche tra i due generi, per non parlare di quelle tra le divinità e i mortali?
Mercurio, notoriamente mentitore e ladro, provvede a sospingere la mandria del re Agenore vicino al gruppo di fanciulle: Giove con sembianze di splendido e niveo toro, nascosto tra le giovenche, attrae l’attenzione di Europa.
La curiosità non perdona e la bellezza unita all’apparente mansuetudine dell’animale prende la scena: il toro muggisce dolcemente e l’udito di Europa si appaga; il morbido manto diventa velluto e il tatto di Europa ne subisce il fascino; si presume che anche l’olfatto venga soddisfatto in quanto il desiderio fa crescere nel maschio i feromoni divini; alla vista di tale meraviglia è ovvio che il femminile desideri ardentemente possedere tale essere, e la gola fa da elemento catalizzatore!
Ecco come noi donne a volte ci lasciamo travolgere dai nostri sensi in una apparentemente innocua avventura, scherzando con altre donne, sicure del nostro istinto, attratte dall’animale che d’improvviso ci si presenta. Questo nella banalità del quotidiano.
Poi c’è un significato più nascosto che il Mito offre a chi vuole vedere oltre.
È risaputo che è la donna a scegliere il padre dei propri figli in base al programma migliore per la sopravvivenza della sua specie: dal primo incontro, una volta spesso casuale, al momento del concepimento quando è proprio l’ovulo femminile a escludere il seme maschile non gradito.



Europa ha deciso di avere una progenie semi-divina e salendo in groppa al toro compie l’atto già determinato prima della sua nascita, quando ancora non aveva preso forma nella materia. Passare dal sogno alla realtà provoca qualche sussulto ma, stringendo fortemente le corna del toro, si allontana dalla terra natia andando incontro al destino che ha scelto.
Sa che abbandonando la famiglia natale diventerà regina di una terra lontana, dove partorirà la progenie, tra cui Minosse, “padre” del Minotauro”.
Sarà felice della propria decisione?
Ognuno di noi può interpretare a modo proprio il mito, posto che oggi si riesca a capire l’importanza di quanto Ovidio, Luciano, i tragici greci e non solo, ma anche autori nostri contemporanei come Mircea Eliade, René Guénon, Karoly Kerényi e lo stesso Pavese nei i suoi “Dialoghi con Leuco” ci hanno lasciato a testimonianza di un mondo che non è mai morto.
Oggi abbiamo l’AI che sostituisce i meno creativi nelle loro scelte: esistono perfino siti che in base a programmi ben definiti fanno trovare il partner più adatto - e non solo per un fugace incontro - senza però considerare l’interiorità perché il PC non possiede strumenti per decodificare emozioni, sentimenti e quant’altro. Ma questo non è importante perché non dobbiamo perdere il tempo in inutili ricerche: l’intelligenza (!) artificiale è più veloce e migliore di noi perché in grado di selezionare migliaia e migliaia di possibilità mentre noi abbiamo dei limiti!



Il programma di distruzione dei valori fondamentali dell’uomo sta procedendo velocemente ed è inarrestabile perché ci hanno veicolato il concetto che non siamo superiori a ciò che menti eccelse creano nella materia, per cui in futuro costoro saranno in grado di costruire una macchina che ci supererà in tutto.
E qualcuno ci crede… sorridendo ignaro alla metafora della rana bollita!
Per quanto riguarda la nostra progenie possiamo stare sereni: la start-up Preventive - nata a San Francisco qualche mese fa - è dedita alla ricerca nella creazione di un essere umano geneticamente modificato:
https://www.repubblica.it/tecnologia/2025/11/10/news/startup_bambini_geneticamente_modificati_preventive_altman_armstrong-424971379/?utm_source=firefox-newtab-it-it
C’è solo da sperare che il processo alchemico legato alla UBRIS di antica memoria, la tracotanza verso gli Dei con relativa punizione, entri in funzione velocemente e azzeri tali laboratori come è avvenuto in un paese non lontano dal nostro, dove sull’argomento “infanzia violata” è meglio stendere un pietoso velo. Che Melania Trump non abbia voluto incontrare Lady Zelensky qualcosa vorrà pur dire.
Il Kali Yuga prima o poi deve finire e lasciare spazio al breve tempo di Pralaya Yuga, l’era di dissoluzione cosmica culminante con il diluvio universale e la rinascita, prevista nell’età dell’Oro a cui seguiranno quella dell’Argento, poi del Bronzo e infine il ritornare all’età del Ferro, il Kali Yuga: un ciclo continuo in cui l’uomo sembra non essere in grado di imparare proprio nulla!

 

DIRITTI DELL’INFANZIA
Fermare il genocidio in Palestina. Al CFUP di Milano.




 


DIGIUNO PER GAZA




BIBLIOTECA “LA CALDERA”
A Quinto Romano con Laura Barone e Alberto Figliolia. 





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