LA CENSURA DEI GUERRAFONDAI
di
Coordinamento per la Pace - Milano
Il
Coordinamento per la Pace - Milano solidarizza con i Professori Angelo D'Orsi e
Alessandro Barbero per il grave atto di censura subito (spiegazione in calce) e
invita i cittadini e le organizzazioni a fare fronte comune per una
mobilitazione a sostegno dei principi dell'iniziativa soggetto di censura:
quelli sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana nata grazie alla
Resistenza contro il nazifascismo. Per la Pace, la Democrazia e la Libertà di parola.
Per queste ragioni convochiamo per martedì 9
dicembre alle ore 21 alla Casa Rossa di via Monte Lungo n. 2 a Milano
(Metropolitana Linea 2 Rossa fermata Turro) un’assemblea pubblica al fine di
organizzare una mobilitazione contro il sistema guerra che vede come primo
elemento quello della propaganda e della censura.
Torino. A pochi giorni dall’evento “Democrazia in tempo di guerra.
Disciplinare la cultura e la scienza, censurare l’informazione”, previsto per
il giorno 9 dicembre al Teatro Grande Valdocco di Torino, nel quale il
sottoscritto avrebbe dialogato con il collega Alessandro Barbero, con
l’adesione di importanti nomi della cultura, della scienza, del giornalismo, della
comunicazione (Elena Basile, Alberto Bradanini, Luciano Canfora, Alessandro Di
Battista, Donatella Di Cesare, Margherita Furlan, Enzo Iacchetti, Marc Innaro,
Roberto Lamacchia, Tomaso Montanari, Piergiorgio Odifreddi, Moni Ovadia, Marco
Revelli, Carlo Rovelli, Vauro Senesi, Marco Travaglio), ci viene comunicato
questa mattina dalla proprietà del teatro, col quale si era giunti alla firma
di un regolare contratto dopo una lunga gestazione, che lo spazio non ci verrà
concesso. Al di là delle motivazioni
pretestuose e della rottura unilaterale di un regolare contratto - per cui
abbiamo già allertato il nostro team legale per avviare azione di richiesta
risarcitoria dei danni che questo comportamento ci procura - non possiamo non
rilevare che il fatto conferma perfettamente le nostre preoccupazioni sulla
limitazione degli spazi di libertà nel Paese e in generale l’inquietante deriva
politica e culturale di una democrazia ormai palesemente illiberale, a dispetto
della facciata. Di questo avremmo voluto parlare nel corso della serata.
Intanto mentre a nome dei soggetti
organizzatori, che hanno lavorato per settimane per preparare l’evento, esprimo
rammarico a chi aveva prenotato i posti, e a quanti, colleghi e amici che
avevano data la loro disponibilità, a partecipare (a cominciare dal prof.
Barbero), chiedo a quanti mi sono stati vicini in questo mese di “passione”, a
quanti hanno a cuore i principi della legalità democratica sancita dalla nostra
Costituzione, a quanti anelano soltanto ad essere correttamente informati, per
poter assumere una posizione in merito alle gravissime problematiche del nostro
tempo, di sostenermi in questo nuovo capitolo di lotta. Ancora una volta non si
tratta solo di Angelo d’Orsi, ma di coloro che, esponendosi in prima persona,
mirano semplicemente a esprimere il loro pensiero anche quando esso non sia “in
linea” con quello dei poteri forti, palesi o occulti che siano. In ogni caso, l’evento si terrà. Nei primi giorni
della prossima settimana comunicheremo data e luogo. Però, intanto, annuncio
che alle 18.00 del 9 dicembre, nel giorno dell’evento negato, faremo un sit-in
di protesta davanti alla sede del Comune di Torino, come luogo simbolo di una
città che è di tutti, e deve essere di tutti, una città medaglia d’oro della
Resistenza, la città di Gramsci e di Gobetti, per semplificare, di Norberto
Bobbio e di Gastone Cottino, e di tanti e tante che si sono battuti per la
libertà.























