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UNA NUOVA ODISSEA...
DA JOHANN GUTENBERG A BILL GATES
Cari lettori, cari collaboratori e collaboratrici, “Odissea” cartaceo ha compiuto 10 anni. Dieci anni di libertà rivendicati con orgoglio, senza chiedere un centesimo di finanziamento, senza essere debitori a padroni e padrini, orgogliosamente poveri, ma dignitosi, apertamente schierati contro poteri di ogni sorta. Grazie a tutti voi per la fedeltà, per la stima, per l’aiuto, per l’incoraggiamento che ci avete dato: siete stati preziosi in tutti questi dieci anni di vita di “Odissea”. Insieme abbiamo condiviso idee, impegni, battaglie culturali e civili, lutti e sentimenti. Sono nate anche delle belle amicizie che certamente non saranno vanificate. Non sono molti i giornali che possono vantare una quantità di firme prestigiose come quelle apparse su queste pagine. Non sono molti i giornali che possono dire di avere avuto una indipendenza di pensiero e una radicalità di critica (senza piaggeria verso chicchessia) come “Odissea”, e ancora meno quelli che possono dire di avere affrontato argomenti insoliti e spiazzanti come quel piccolo, colto, e prezioso organo. Le idee e gli argomenti proposti da "Odissea", sono stati discussi, dibattuti, analizzati, e quando occorreva, a giusta ragione “rubati”, [era questa, del resto, la funzione che ci eravamo assunti: far circolare idee, funzionare da laboratorio produttivo di intelligenza] in molti ambiti, sia culturali che politici. Quelle idee hanno concretamente e positivamente influito nella realtà italiana, e per molto tempo ancora, lo faranno; e anche quando venivano avversate, se ne riconosceva la qualità e l’importanza. Mai su quelle pagine è stato proposto qualcosa di banale. Ma non siamo qui per tessere le lodi del giornale, siamo qui per dirvi che comincia una una avventura, una nuova Odissea...: il gruppo redazionale e i responsabili delle varie rubriche, si sono riuniti e hanno deciso una svolta rivoluzionaria e in linea con i tempi ipertecnologici che viviamo: trasformare il giornale cartaceo in uno strumento più innovativo facendo evolvere “Odissea” in un vero e proprio blog internazionale, che usando il Web, la Rete, si apra alla collaborazione più ampia possibile, senza limiti di spazio, senza obblighi di tempo e mettendosi in rapporto con le questioni e i lettori in tempo reale. Una sfida nuova, baldanzosa, ma piena di opportunità: da Johann Gutenberg a Bill Gates, come abbiamo scritto nel titolo di questa lettera. In questo modo “Odissea” potrà continuare a svolgere in modo ancora più vasto ed efficace, il suo ruolo di laboratorio, di coscienza critica di questo nostro violato e meraviglioso Paese, e a difenderne, come ha fatto in questi 10 anni, le ragioni collettive.
Sono sicuro ci seguirete fedelmente anche su questo Blog, come avete fatto per il giornale cartaceo, che interagirete con noi, che vi impegnerete in prima persona per le battaglie civili e culturali che ci attendono. A voi va tutto il mio affetto e il mio grazie e l'invito a seguirci, a collaborare, a scriverci, a segnalare storture, ingiustizie, a mandarci i vostri materiali creativi. Il mio grazie e la mia riconoscenza anche ai numerosi estimatori che da ogni parte d’Italia ci hanno testimoniato la loro vicinanza e la loro stima con lettere, messaggi, telefonate.
Angelo Gaccione
LIBER
L'illustrazione di Adamo Calabrese
FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA
(foto di Fabiano Braccini)
Buon compleanno Odissea
1° anniversario di "Odissea" in Rete (Illustrazione di Vittorio Sedini)
mercoledì 19 novembre 2025
LETTERA PUBBLICA AL QUIRINALE
“Le è capitato - scrive il presidente Girolamo
Dell’Olio a Sergio Mattarella - di interpellare quella metà
dei nostri connazionali che possono nutrire punti vista diversi, se non
profondamente divergenti, da quelli che Ella patrocina? Le è capitato di
verificare la veridicità delle fonti che quasi monopolizzano
l’informazione nel nostro Paese, oscurando sistematicamente dati, circostanze e
eventi documentati, proponendo immagini manipolate o decontestualizzate,
imponendo narrazioni fondate su ipotesi non documentate e interpretazioni
fantasiose o paranoidi dei fatti, accreditando e promuovendo scenari
improbabili e analisi incapaci di reggere alla prova della cronaca e del senso
comune? Di quali fonti alternative e di quali strumenti di
valutazione ha potuto Ella avvalersi per formare la Sua propria
opinione?”.
PER UNA POLITICA DI PACE
di Franco Astengo
Si
riunisca al più presto il Parlamento per un ordine del giorno sulla pace.
L’esito della riunione del Consiglio Superiore di Difesa svoltasi lunedì 17 novembre 2025 non può che suscitare estremo allarme tra coloro che pensano alla Pace come al bene supremo e all’articolo 11 della nostra Costituzione come il punto più alto della Democrazia Repubblicana intesa come diretta emanazione della Lotta di Liberazione. In particolare siamo rimasti colpiti da questo passaggio del documento finale approvato dal Consiglio: “la necessità per l’Europa di adeguare le capacità ai nuovi scenari attraverso la definizione di progetti d’innovazione come quelli contenuti nel Libro bianco per la difesa 2030”. Si tratta di un passaggio che inoltra il nostro Paese su di un percorso di guerra, non contempla alcuna iniziativa diplomatica, accenna soltanto alla NATO e non pare prevedere alcun ruolo all’Unione Europea. Riteniamo sia necessaria una mobilitazione immediata perché si apra una riflessione immediata a livello di istituzioni, soggetti politici, movimenti di massa. Stiamo vivendo il momento più difficile dalla fine della seconda guerra mondiale. Non saranno sufficienti anche se importanti iniziative di attivizzazione dal basso e di caratterizzazione nel senso del richiamo al pericolo di guerra delle diverse iniziative sindacali in programma nei prossimi giorni. Deve muoversi il Parlamento realizzando una proposta di sessione parlamentare nel corso della quale si ponga all’ordine del giorno una proposta di pace basato sull’autonomia europea e la smilitarizzazione delle aree strategicamente più delicate del nostro territorio.
VENTI DI GUERRA E QUIRINALE
CARISSIMO,
GRAZIE PER IL GRIDO DI ALLARME. IL COMUNICATO
DEL QUIRINALE È UN DOCUMENTO DI POLITICA
ESTERA GENERALE, NON C’ENTRA NIENTE IL CONSIGLIO DI DIFESA, È LA PRIMA VOLTA CHE ACCADE. BISOGNA CHIEDERE SUBITO LE
DIMISSIONI DEL GOVERNO PER LA CONSEGNA DELLA
POLITICA ESTERA AI MILITARI, CONTRO LA
COSTITUZIONE. DOV’ERA SALVINI?
UN CARO SALUTO.
RANIERO LA VALLE
[Il giorno mar 18 nov. 2025 alle ore 11:10]
*
Hai ragione.
Il problema è che questo governo fa
con riluttanza quello che fanno Macron e company e che farebbe Schlein. Sono
tuttavia solidale con qualsiasi iniziativa di netto contrasto al governo e al
pdr (Presidente della Repubblica - ndr) che non tutela la costituzione. Il
problema è essere tanti per essere credibili.
Elena Basile
[Il giorno 18
nov. 2025, alle ore 11:28]
*
Caro Angelo,
È un fatto preoccupante! Tienimi
aggiornata su eventuali iniziative. Sono assai impotente in questo momento
della mia vita, ma la mia firma non mancherà mai.
Roberta
Guccinelli
[Il giorno
18 nov. 2025, alle ore 13,45]
|
|
È ora di dire cose forti e chiare e vere a proposito di entrambi, di smascherarli e sbugiardarli.
Allora anche poche firme conteranno.
Grazie,
Ginevra Bompiani
[Il giorno 18 nov. 2025, ore 14,27]
I MACELLAI SI SOSTENGONO SEMPRE
Nel caso vi fosse sfuggita la lettera di Trump.
“Caro
Signor Presidente Isaac Herzog,
È un
onore per me scriverle in questo momento storico, poiché insieme abbiamo appena
assicurato una pace che è stata cercata per almeno 3.000 anni. La ringrazio, e
ringrazio tutti gli israeliani, ancora una volta per la vostra ospitalità
gentile e calorosa, e affronto un tema chiave del mio discorso alla Knesset.
Mentre
il Grande Stato di Israele e l’incredibile Popolo Ebraico superano i tempi
terribilmente difficili degli ultimi tre anni, la invito a concedere piena
grazia a Benjamin Netanyahu, che è stato un Primo Ministro in tempo di guerra
formidabile e decisivo, e ora sta guidando Israele verso un tempo di pace, che
include il mio continuo lavoro con i principali leader del Medio Oriente per
aggiungere molti altri paesi agli Accordi di Abramo che stanno cambiando il
mondo.
Il
Primo Ministro Netanyahu si è mantenuto saldo per Israele di fronte a forti
avversari e a probabilità sfavorevoli, e la sua attenzione non può essere
deviata inutilmente.
Pur
rispettando assolutamente l’indipendenza del sistema giudiziario israeliano e
le sue esigenze, credo che questo “caso” contro Bibi, che ha combattuto al mio
fianco per molto tempo, incluso contro il nemico molto duro di Israele, l’Iran,
sia una persecuzione politica e ingiustificata.
Isaac,
abbiamo stabilito un grande rapporto, per il quale sono molto grato e onorato,
e abbiamo concordato fin da quando sono stato insediato a gennaio che l’attenzione
deve concentrarsi finalmente sul riportare a casa gli ostaggi e concludere
l’accordo di pace.
Ora
che abbiamo raggiunto questi successi senza precedenti, e stiamo tenendo Hamas
sotto controllo, è tempo di lasciare che Bibi unisca Israele concedendogli la
grazia e ponendo fine alla guerra legale una volta per tutte.
Grazie
per la sua attenzione a questa questione.
Cordiali
saluti,
Donald
J. Trump, Presidente degli Stati Uniti d’America.”
martedì 18 novembre 2025
L’ITALIA VERSO LA GUERRA

Salvador Dalì: Il volto della guerra
Quello che è
successo ieri in Italia è di una gravità inaudita. Senza che nessun Paese
straniero abbia attaccato i confini nazionali, senza che nessun Paese straniero
concretamente lo minacci, il presidente della Repubblica Mattarella, capo delle
Forze Armate, ha riunito il Consiglio Supremo di Difesa e ha prodotto il
pericoloso Comunicato che qui riportiamo. Non c’è nessuna parola di saggezza in
questo comunicato, nessun accenno ad una possibile via diplomatica da parte del
nostro Paese per tentare una soluzione che non sia quella di gettare benzina
sul fuoco. In violazione a quanto prescrive la Carta Costituzionale e al ripudio
della guerra, non solo non è stato fatto alcun tentativo serio in questo senso
verso il conflitto russo-ucraino, ma ci siamo schierati attivamente con uno dei
due belligeranti mandando armi e danari per alimentare la guerra. Le più alte
cariche dello Stato, compreso il presidente della Repubblica, stanno
coinvolgendo attivamente la nostra Patria in un conflitto di cui non si vede la
fine, e che potrà precipitare la nostra nazione, ed il mondo intero, in una
immane catastrofe nucleare il cui esito non può che essere la fine dell’intero
genere umano. Siamo scandalizzati da questo comunicato e grandemente sorpresi
da un presidente che si considera un credente e un cattolico. Lo avevamo
percepito come un uomo mite e prudente, ed invece si sta rivelando come un
estremista privo di saggezza. Non si parla che di riarmo e di ordigni di
sterminio; non si parla che di opporre a violenza altra violenza; alla barbarie
altra barbarie. Come se la storia non avesse insegnato nulla; come se Hiroshima
e Nagasaki fossero stati un pranzo di gala e non l’immane sterminio che
conosciamo. Noi che amiamo la nostra Patria e la serviamo con disciplina ed
onore, contrariamente a tanti uomini e donne che immeritatamente siedono
sugli scranni delle nostre istituzioni, leviamo la voce ora perché essa non si
copra di ignominia e di disonore; che non contribuisca alla cancellazione di
tutti noi e della nostra straordinaria cultura alimentando la morte, e
assicurandola a tutti noi e ai nostri figli e nipoti. Li avvisiamo che se
persevereranno su questa strada, se non sentiremo parole di saggezza,
chiederemo a uomini e donne della nostra nazione di firmare, da un capo
all’altro della penisola, un provvedimento popolare per mettere in stato di
accusa il presidente della Repubblica e il governo. Questo comunicato minaccia
le nostre vite, questo comunicato prefigura lo sterminio dei nostri cari e dei
nostri beni. [“Odissea]

Il
Presidente Mattarella ha presieduto il Consiglio Supremo di Difesa
Comunicato
Si è riunito oggi, al Palazzo del
Quirinale, il Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella. Alla riunione hanno partecipato: il Presidente
del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni; il Ministro degli affari esteri e
della cooperazione internazionale, Antonio Tajani; il Ministro dell'interno,
Matteo Piantedosi; il Ministro della difesa, Guido Crosetto; il Ministro
dell'economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti; il Ministro delle imprese e
del made in Italy, Adolfo Urso; il Capo di Stato maggiore della difesa,
Generale Luciano Portolano.
Erano altresì presenti il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano; il Segretario generale della
Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; il Consigliere del Presidente della
Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa e Segretario del
Consiglio, Francesco Saverio Garofani.
Il conflitto in Ucraina non mostra segnali di distensione. Il Consiglio osserva
con preoccupazione l’accanimento della Russia nel perseguire, ad ogni costo, i
propri obiettivi di annessione territoriale. Kiev resta bersaglio di continui
bombardamenti contro infrastrutture critiche e civili, con gravi interruzioni
energetiche e numerose vittime; il prezzo sostenuto dalla popolazione è sempre
più pesante e iniquo.
Il Consiglio ha confermato il pieno sostegno italiano all’Ucraina nella difesa
della sua libertà. In questo senso si inquadra il dodicesimo decreto di aiuti
militari. Fondamentale rimane la partecipazione alle iniziative dell’Unione
Europea e della NATO di sostegno a Kiev e il lavoro per la futura ricostruzione
del Paese.
Il conflitto ha mostrato una trasformazione nella condotta delle azioni
militari soprattutto per quanto riguarda l’impiego di droni, che la Russia
utilizza anche violando lo spazio areo della NATO e dei Paesi dell’Unione
Europea. Se da un lato tali azioni hanno confermato la prontezza dell’Alleanza
Atlantica, dall’altro evidenziano anche la necessità per l’Europa di adeguare le
capacità ai nuovi scenari attraverso la definizione di progetti d’innovazione
come quelli contenuti nel Libro bianco per la difesa 2030.
Sul fronte mediorientale, il Consiglio valuta positivamente il raggiungimento
del cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi.
Desta grande preoccupazione il perdurare di episodi di violenza che causano un
alto numero di vittime tra i civili.
Va ribadito che i sentimenti suscitati dagli avvenimenti a Gaza non possono
confluire in quello ignobile dell’antisemitismo che oggi appare talvolta
riaffiorare.
Il Consiglio sottolinea che una pace duratura richiede un approccio regionale e
multilaterale, capace di bilanciamento tra poteri locali e impegno
internazionale, e deve necessariamente garantire il disarmo di Hamas. È
indispensabile l’attuazione del piano di pace di Sharm el-Sheikh, mantenendo il
rispetto del cessate il fuoco da ambo le parti, con l’obiettivo finale di
giungere alla conclusione dell’occupazione militare delle forze israeliane
nella Striscia di Gaza e di avviarne la ricostruzione.
In questo senso l'Autorità nazionale palestinese è un interlocutore
fondamentale per l'Italia e la Comunità internazionale.
L’Italia è presente nell’assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza e farà la
sua parte anche per l’addestramento delle forze di Polizia palestinesi, e nella
partecipazione alle iniziative dell’Unione Europea e della comunità
internazionale.
Il Consiglio ribadisce che una pace duratura nella regione è possibile solo
attraverso il riconoscimento e la realizzazione della soluzione “due popoli due
Stati”.
Il Consiglio ha preso in esame la situazione nel Sud del Libano, dove il quadro
di sicurezza continua ad essere fragile, con perduranti violazioni della
risoluzione n. 1701 del 2006 e il ripetersi di inaccettabili attacchi da parte
israeliana al contingente di UNIFIL, attualmente a guida italiana.
Anche in relazione alle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di
concludere la missione UNIFIL, resta ineludibile garantire la sicurezza della
Linea Blu, favorendo l’incremento delle capacità delle Forze Armate Libanesi.
È stata affrontata inoltre la situazione critica in Libia e nel Sahel. Si
tratta di un’area cruciale per la sicurezza del continente europeo.
Il Consiglio esprime forte allarme per il perdurare della guerra civile in
Sudan, causa di una gravissima crisi umanitaria.
L’Italia rimane impegnata per la stabilizzazione dei Balcani, in cui emergono
alcune forti tensioni bilaterali.
Il Consiglio valuta che le potenziali minacce derivanti da presenze ostili nel
Mediterraneo meritino attenta considerazione anche da parte della NATO.
Il Consiglio ha affrontato il tema della minaccia ibrida proveniente dalla
Russia e da altri attori stranieri ostili, quale sfida complessa per la
sicurezza dell’Europa e dell’Italia nonché per l’integrità dei processi
democratici.
Il Consiglio ha evidenziato i gravi rischi di una minaccia in continuo
incremento, basata sulla pervasività e diffusione di attività offensive fondate
sulla velocità, sul volume e sull’ubiquità della tecnologia digitale, nonché
sull’impiego malevolo dell’Intelligenza Artificiale.
Il Consiglio ha espresso preoccupazione per la manipolazione dello spazio
cognitivo, attraverso campagne di disinformazione, interferenze nei processi
democratici, costruzione di narrazioni polarizzanti e sfruttamento delle
piattaforme digitali per indebolire la fiducia nelle istituzioni e minare la
coesione sociale.
A ciò si affiancano le operazioni cyber che possono avere come obiettivo le
infrastrutture critiche, reti sanitarie, sistemi finanziari e piattaforme
logistiche, con il fine di causare interruzioni, ritardi, frizioni e sfiducia
sistemica.
Il Consiglio ha condiviso la necessità, sottolineata anche in ambito europeo e
dell’Alleanza Atlantica, di mantenere alta la vigilanza sulla tutela delle
infrastrutture critiche nazionali, nella difesa contro gli attacchi cyber e
nella dimensione cognitiva.
Alle dimensioni tradizionalmente note si aggiungono oggi anche il dominio
spazio e la dimensione subacquea, due ambiti la cui importanza va crescendo in
modo esponenziale.
L’insieme di queste minacce rappresenta una sfida alla quale occorre reagire
con necessaria tempestività e capacità, anche attraverso la definizione di
nuovi strumenti.
Il Consiglio, al termine dei lavori, ha espresso sentimenti di intensa
vicinanza e gratitudine per tutti i militari impegnati nelle varie operazioni
in Italia e all’estero e, in particolare, per i militari italiani impegnati
nella missione UNIFIL nel sud del Libano e in quelle nel fianco Est dell’Alleanza
Atlantica, aree particolarmente critiche, per l’esemplare professionalità
manifestata nell’assolvimento del loro compito.
Roma, 17/11/2025 (II mandato)
IL SUPERSTATO DI POLIZIA EUROPEO
di Franco Continolo
La notizia del giorno - in realtà di qualche giorno fa -
è che il 95enne Richard Falk, cittadino americano e luminare del diritto
internazionale umanitario, viene fermato all’aeroporto di Toronto, al suo
arrivo in Canada per partecipare a un convegno su Gaza, e interrogato per
quattro ore. In altri tempi questo si chiamava stato di polizia. Falk vede nel
comportamento del governo canadese un fenomeno tipico del tempo in cui viviamo,
il quale mette a nudo l’insicurezza dei governi. Ciò vale in particolare per
l’UE, come dimostra anche l’ultima iniziativa di von der Leyen:
il progetto di costituire un’unità operativa, alle dipendenze della
presidenza, che accentri e coordini il lavoro dei servizi di informazione
nazionali - una CIA europea, la chiama Varoufakis, ma forse qualcosa di peggio,
perché la sua funzione sembra più quella di agire da filtro politico
dell’informazione, dunque di polizia politica. Da cosa nasce questa incertezza?
Per limitarci a UE e Canada, al fatto di essere dei paesi vassalli, senza
sovranità, che oggi subiscono le angherie e le estorsioni della potenza
dominante, ma che da decenni hanno perso la capacità di pensare
strategicamente. Per spiegare questa incapacità basterebbe il fatto di essersi
identificati con i concetti strategici NATO, ossia con delle vere patacche, il
cui scopo era appunto creare insicurezza paventando pericoli di
ogni genere, per ottenere dipendenza. Ma poi si è aggiunta la guerra in
Ucraina, a provocare la quale l’UE ha dato un contributo fondamentale con
uomini come Barroso, presidente della Commissione, perfetto agente CIA, poi a
Goldman Sachs rifugio-premio di tutti i servi - Draghi non fa eccezione -, o
come Steinmeier, allora ministro degli Esteri tedesco, oggi presidente della
Repubblica, un perfetto superidiota. E la guerra, si sa, aggiunge caos al caos,
soprattutto in chi l’affronta impreparato, senza strategia, ovvero senza
un’idea della pace, dell’ordine internazionale. E il caos significa divisioni:
oggi l’Ungheria e la Slovacchia, cui si sta aggiungendo la Cechia, sono le
punte del dissenso, ma man mano che l’atmosfera si scalderà, l’iceberg
perderà altri pezzi e si disintegrerà. Per questo ai neonazi dell’UE serve una
Gestapo.
“Un ex
relatore speciale delle Nazioni Unite che ha indagato sugli abusi israeliani
contro i palestinesi afferma di essere stato interrogato dalle autorità
canadesi per motivi di ‘sicurezza nazionale’ al suo arrivo in Canada questa
settimana per partecipare a un evento legato a Gaza. Richard Falk, esperto di
diritto internazionale umanitario, ha dichiarato ad Al Jazeera di
essere stato interrogato giovedì all’aeroporto internazionale di Toronto
Pearson insieme alla moglie, la collega giurista Hilal Elver. “Un addetto alla
sicurezza è venuto e ha detto: ‘Siete in stato di fermo perché temiamo che
rappresentiate una minaccia per la sicurezza nazionale del Canada’, ha dichiarato
Falk, 95 anni, sabato in un’intervista da Ottawa, la capitale canadese. “È
stata la mia prima esperienza di questo genere in vita mia”. Falk ed Elver,
entrambi cittadini statunitensi, si stavano recando a Ottawa per partecipare al
Tribunale Palestinese sulla Responsabilità Canadese quando sono stati
trattenuti per l’interrogatorio. Venerdì e sabato, il tribunale ha riunito
esperti di diritti umani e legge internazionale per esaminare il ruolo del
governo canadese nei due anni di bombardamenti israeliani sulla Striscia di
Gaza, che un’inchiesta delle Nazioni Unite e numerose organizzazioni per i
diritti umani hanno descritto come un genocidio. Falk ha affermato che lui e
sua moglie sono stati trattenuti per più di quattro ore e interrogati sul loro
lavoro su Israele e Gaza, e sulle questioni del genocidio in generale. “Non c’è
stato nulla di particolarmente aggressivo nell’interrogatorio”, ha detto. “È
sembrato un po' casuale e disorganizzato”. Ma Falk ha affermato di credere che
l’interrogatorio faccia parte di un’iniziativa globale per “punire coloro che
si sforzano di dire la verità su ciò che sta accadendo” nel mondo, compresa
Gaza. “Credo che suggerisca un clima di insicurezza governativa, cui si deve la
repressione del dissenso, ha aggiunto”.
“La
Commissione europea di Ursula von der Leyen sta gettando le basi per un nuovo
organo di coordinamento dell’intelligence a Bruxelles. L’iniziativa è ancora in
una ‘fase concettuale molto iniziale’, ma il piano riflette uno sforzo più
ampio per rafforzare le funzioni di sicurezza e intelligence dell’esecutivo
dell’UE, hanno dichiarato ai giornalisti i portavoce della Commissione Balazs
Ujvari e Paula Pinho. Il nuovo organismo si baserà sulle competenze esistenti,
integrando il lavoro della Direzione per la Sicurezza della Commissione e
coordinandosi strettamente con il Servizio europeo per l’azione esterna. L’organo
sarà di piccole dimensioni e si concentrerà sul coordinamento piuttosto che
sulla duplicazione, hanno affermato i portavoce. Alla domanda se la mossa fosse
collegata agli sforzi dell’UE per contrastare le minacce ibride e le
interferenze straniere, Ujvari ha affermato che l’idea nasce da una più ampia
comprensione del mutevole ‘ambiente geopolitico e geoeconomico’ piuttosto che
da un singolo fattore scatenante. Non sono ancora stati decisi nome, personale
o data di lancio. I portavoce hanno aggiunto che le discussioni sono in corso e
che il quadro giuridico e organizzativo verrà chiarito man mano che il concetto
si sviluppa. Non tutti sono stati entusiasti dell’idea. “La mezza pazza von der
Leyen sta ora rasentando la follia totale, creando la sua CIA a Bruxelles”, ha
scritto l’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis su X.
“ODISSEA” NON È SOLO UN CORO DI VOCI…
Caro
Direttore,
vorrei dedicare alcune
riflessioni, dettate soprattutto dal sentimento di gratitudine, per la
possibilità di poter scrivere sulla rivista “Odissea”. Devo però fare un salto
indietro, di un anno e mezzo circa e, più precisamente, al giorno successivo alla
presentazione dell’Antologia, da Lei curata, sulla raccolta di poesie dedicate
alla strage di Piazza Fontana, tenutasi il 25 Aprile 2024 presso il Don Uva di
Bisceglie, con la partecipazione del poeta Zaccaria Gallo e del Professor
Langella, i cui testi, fra gli altri autori, appartengono alla medesima
raccolta e di cui lessi alcune poesie. In questo arco di tempo, non sono poi
mancate le due trasferte presso la Biblioteca Ostinata di Milano, per la
presentazione del primo romanzo di Gallo, Pensel, di cui ne auspico un
secondo, e la presentazione dell’Antologia già citata, dedicata a Pino Pinelli
presso l’Anpi di Voghera, a cui avevo prestato la mia voce; così come annovero
fra i bellissimi ricordi, la seconda trasferta a Milano, presso l’Associazione
Regionale Pugliesi di Milano, nuovamente per la presentazione di Pensel,
affiancata da alcune mie letture.
Ero rimasta affascinata, prima di
recarci con Lei, il Prof. Langella ed il Poeta Gallo, per una breve visita al
gioiello romanico tranese che spicca sul mare Adriatico, con i suoi quasi 280
scalini (li contammo quel giorno!) per raggiungere il Campanile e per godere di
un paesaggio così sublime.
Ricordo ancora lo stupore di quel
giorno, prestando ascolto ai vostri discorsi sulla “Carmen”, in uno dei Cafè
biscegliesi, davanti ad un piattino di deliziosi sospiri: non avevo argomenti dello
stesso calibro, in tema lirico e non solo, per potermi inserire in un discorso
critico, nonostante sia appassionata di arte e musica, ma mi piaceva osservarvi
e ascoltarvi nel vostro scambio di idee;
quella scena mi riportava in mente contesti simili, già letti in qualche
pagina di libro o dipinta su qualche tela, che ritraeva gli intellettuali bohémienne
nei caffè letterari parigini: da allora quel ricordo è nitido e limpido, non è
mai sbiadito e mai cadrà in oblio.
“Odissea” è divenuto uno spazio
di ricerca, qualcosa che non avevo potuto concretizzare dopo gli studi
universitari, un momento di silenziosa condivisione con altri intellettuali e
scrittori, da cui posso solo continuare ad imparare, un modo per denunciare ciò
che non dovrebbe mai minare la dignità di un essere umano, universalmente
concepito, che si tratti di sfera lavorativa, sociale, familiare,
istituzionale, ambientale, culturale etc.
Tutto questo è per me “Odissea”:
guardare il mondo da più punti di vista, con le sue atroci sofferenze e
bellezze, e con occhio obiettivo ed umile, portare una piccola testimonianza
che possa scuotere il cuore e le coscienze di tutti.
Semplicemente Grazie Direttore.
Anna Rutigliano.
lunedì 17 novembre 2025
CASA CRESCENZAGO
di Angelo
Gaccione
Ho deciso di tornare a Crescenzago dove c’è la sede Anpi del
quartiere perché volevo portare personalmente al suo presidente, Giuseppe
Natale, il saluto di tutta “Odissea” su cui anche lui scrive, ed esprimergli la
soddisfazione, per la vittoria, dopo una tenace e lunga battaglia per la
salvaguardia di “Casa Crescenzago”, dell’edificio di quella che era stata la
sede dell’autonomo comune dell’antico borgo. Una decisione impopolare voleva venderlo
ai privati, senza tener conto di quello che questo luogo rappresenta per la
memoria storica, per la lotta partigiana, per il tessuto civile, per
l’aggregazione di tante realtà culturali che fanno vivere questo che ora è uno
dei tanti quartieri della città.
Un quartiere di grande fascino ch’era stato un luogo di villeggiatura e di riposo della borghesia, e di quella Milano artigiana e laboriosa dotata di risorse. Soprattutto per le acque che lo attraversano, per la quiete ed il silenzio che allora doveva custodire.
Tuttora basta percorrere il breve tratto che costeggia la via privata Amalfi, superare il bel giardino dentro cui spicca una lapide in memoria del partigiano Aldo Giassi, immergersi lungo il piccolo viottolo che sul lato destro costeggia le acque del Naviglio della Martesana e sul lato sinistro abitazioni graziose riparate dalla vegetazione e protette da cancelletti, siepi, muretti, per averne la riprova.
Un angolo che non immaginereste neppure nella Milano di oggi, e che vi sorprende per la luce, l’atmosfera e persino con qualche fascinosa villa primi-Novecento.
Quando ci sono venuto io, in un tiepido
pomeriggio di ottobre, i colori delle piante viravano verso un rosso ruggine
che i raggi obliqui accendevano rendendoli ancora più caldi e accoglienti.
Ho potuto vedere gli interi ambienti di cui si compone “Casa
Crescenzago” e di come in questi anni di attività i locali dell’Anpi siano
stati migliorati e protetti: persino un impianto di aria a condizionata.
Il complesso annovera le sedi di Legambiente e del celebre Corpo Musicale di Crescenzago; sui muri esterni la lapide in memoria dei diciotto martiri della Resistenza partigiana caduti per la libertà della nostra Patria, quella della maestra e partigiana Adele Delponte, quella che riproduce stilizzato l’edificio e incisi i tre capisaldi a cui ogni cittadino amante della pace dovrebbe ispirarsi: “Ripudiamo la guerra. Disertiamo la guerra. Aboliamo la guerra”.
Dentro è sedimentata una memoria che non dobbiamo disperdere: vi troverete una Pietà partigiana in un grande dipinto in cui una madre dolente vestita a lutto regge sulle ginocchia i corpi emaciati di due figli caduti (una giovane e un giovane). Un partigiano con il fazzoletto tricolore al collo regge la donna e la esorta; dietro a questi avanza una gigantesca Vittoria Alata che impugna la fiaccola della vittoria. Alla sua destra patrioti e partigiani distruggono i simboli del fascismo e del nazismo, ora che questi due mostri sono stati sconfitti. Sulla sua sinistra un fanciullo, simbolo di rinascita e di speranza, regge un fascio di spighe. È il simbolo della fatica della terra e del pane, e dietro al fanciullo un corteo di lavoratori dei campi, delle officine, delle botteghe con gli attrezzi del mondo del lavoro. Una mamma con una creatura in braccio li accompagna a significare che la fiaccola della vita si trasmette attraverso le generazioni.
In un’altra cornice il Tricolore della Lega dei Salariati e Braccianti della Confederterra di Crescenzago con al centro ricamato un serto di spighe. Il simbolo della sezione Anpi Atm con la stella rossa e la colomba della pace e poi foto, tessere, diplomi, documenti, ritagli di giornali storici, disegni, corrono lungo le pareti sopra cui campeggia la scritta “Gloria Eterna”.
Spiccano i volti dei partigiani, fra cui quello di Pertini con la sua inseparabile pipa. Da segnalare anche un bronzo di piccole dimensioni di autore ignoto che si ispira al monumento di Remo Brioschi, quello del Monumento ai Piccoli Martiri di Gorla che lo scultore ha realizzato nel 1947 e posizionato nell’omonima piazza milanese, per ricordare la strage del 20 ottobre 1944. Nella fascia in alto la scritta Pax, in quella in basso Ecco la guerra.
E del ripudio della guerra “Casa Crescenzago” ha fatto uno dei suoi pilastri. Lo troverete scritto anche su un cartello a colori affisso nella lunetta di una delle finestre esterne: “Questa Casa ripudia la guerra” e noterete anche il logo di Emergency.
Leggendo vi sarete fatta l’idea che “Casa Crescenzago” è una realtà concreta e necessaria che dobbiamo difendere. Che la sezione Anpi, in una zona che ha dato tante vite alla Resistenza, deve essere supportata e sostenuta affinché questo luogo di oggetti e di memoria continui nel passaggio di generazioni. Devono tenerlo presente gli uomini di pace e gli antifascisti, e deve diventare un obbligo morale e politico concreto sia dell’Anpi nazionale che delle strutture territoriali radicate a Milano e provincia.
LA DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE

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