POETI
di Francesca
Mezzadri
La raccolta poetica di Andrea Ravazzini: Tu sei la terra, il vento e la luce si colloca tra lirica
visionaria e meditazione metafisica, articolando un dialogo costante fra
interiorità e natura. L’impianto stilistico - sintassi rarefatta, lessico
sensoriale, frequenti immagini di notte, vento, mare e stelle - crea un
territorio poetico sospeso, dove l’io non descrive il mondo ma lo attraversa
come luogo simbolico della propria trasformazione. La forza della silloge non
sta nella narrazione, ma nella capacità di convertire stati emotivi in fenomeni
cosmici e viceversa. Il paesaggio è qui una superficie di risonanza: non
scenario, ma proiezione psichica. La notte diviene spazio di ascolto, la luce
principio di rivelazione, il mare un fondo emotivo instabile. Questa fusione di
elementi genera una costante condizione liminare: l’io si trova sul margine tra
presenza e dissoluzione, tra finito e infinito. Il silenzio, ricorrente e quasi
corporeo, non è assenza ma densità percettiva; è il luogo in cui l’esperienza
si fa rivelazione, dove la luce può emergere come epifania intermittente. Il
tempo non progredisce secondo logica lineare: si frantuma in attimi, si
sospende, si dissolve. Tale scomposizione conferisce ai testi un carattere
contemplativo, che privilegia il ritmo emotivo alla sequenza narrativa. La luce,
forza ermeneutica centrale, non illumina soltanto: vela, taglia, disorienta,
suggerendo una conoscenza non razionale ma oscillante. L’io poetico, figura in
costante transito, è attraversato dagli elementi più che capace di dominarli.
La sua identità appare come un bagliore provvisorio, fragile e mobile. La
verticalità dei versi, la rarefazione sintattica e gli enjambement
contribuiscono a un’estetica della sospensione: la poesia diventa respiro,
frattura, progressione interiore. Il trascendente non è mai soluzione
consolatoria: è una vibrazione sottile iscritta nella materia, un oltre che
filtra attraverso i chiaroscuri. L’intera raccolta si configura così come
percorso di ascolto più che di affermazione, di rivelazioni minime piuttosto
che di enunciazioni sistematiche. La poesia qui riportata è stata scelta perché
esemplifica in modo paradigmatico tutti i nuclei tematici e stilistici della
silloge. Essa mette in scena la doppia natura dell’interlocutore - umano e
cosmico - e condensa l’intero movimento della raccolta: dalla fusione con gli
elementi alla disgregazione, dalla memoria al desiderio, dalla fragilità alla
tensione ascensionale. Vi compaiono gli elementi chiave (terra, vento, luce,
mare, stelle), la centralità del silenzio e del buio come matrici generative,
la percezione del tempo come onda, la costante oscillazione tra corpo e spazio
interiore. Il simbolo della stella finale, “ultima” e senza riposo, riassume la
postura della silloge: la ricerca di una presenza irriducibile che resiste nel
gelo, nella distanza, nel non compiersi dell’abbraccio. È l’immagine che meglio
sintetizza la poetica dell’intera raccolta - una luce invernale che continua a
brillare, nonostante la sua inattingibilità.
Andrea Ravazzini
Tu sei la terra, il vento e
la luce
Eretica,
2025
Quaderni di poesia, pag. 72


