Da Ancona alla Marcia
Perugia-Assisi per la Pace e la Fraternità
19 ottobre 2014
Questa mattina conferenza stampa sulla Marcia per la Pace da
Perugia ad Assisi alla presenza del presidente del Consiglio comunale, Marcello
Milani e con una lettera degli studenti anconetani.
“Dobbiamo lavorare per costruire
un percorso di pace che prenda le mosse dalla realtà quotidiana e ci renda consapevoli
che la pace è un obiettivo raggiungibile attraverso l'apertura al dialogo a
all'accoglienza dell'altro diverso da sé.
Da anni di guerre e crimini
contro l'umanità è venuto il tempo di riconoscere che la pace è un diritto umano fondamentale della persona e dei
popoli. Un diritto che deve essere riconosciuto e applicato co. Ecco perché
abbiamo coinvolto il mondo della scuola in questo percorso di crescita di
consapevolezza civile”, conclude Milani.
Questo in sintesi il discorso del
presidente Milani che intende promuovere una cultura della pace coinvolgendo
tutte le parti sociali per un cammino comune di civiltà, partendo da Ancona il
19 ottobre 2014 e mettendo Ancona in prima fila per la crescita culturale della
città in un'ottica universalista.
A proposito della persona umana è
bene ricordare la lettera enciclica indirizzata a tutti gli esseri umani di
buona volontà da Giovanni XXXIII°.
La lettera incomincia: "Pacem
in terris"; e queste parole diventano il titolo del documento.
"Poi, in qualsiasi umana
convivenza, che vogliamo messa bene insieme e adeguata, è da porre come
fondamento che:
- a ogni essere umano è
attribuito il significato proprio di persona;
- cioè, egli è natura dotata di
intelligenza e di libertà di volere;
- e perciò egli ha di per sé
diritti e doveri profluenti direttamente e simultaneamente dalla sua stessa
natura.
Essi quindi, come sono generali e
inviolabili, così in nessun modo possono essere alienati."
"Bernard Lown, copresidente
della Lega Internazionale dei medici per la prevenzione della guerra nucleare
(premio Nobel per la pace 1985) afferma:
"Il comportamento
dell'individuo, sia esso aggressivo o permissivo o passivo, non è il fattore
che determina il suo atteggiamento verso il genocidio. Neppure una persona
aggressiva è disposta ad accettare l'estinzione"
"Per giustificare e
accettare la guerra e per convincerci, abbiamo creato una psicologia che la
dichiara inevitabile; ma è una razionalizzazione per accettare la guerra come
un sistema adatto a risolvere i conflitti umani".
Trattare come inevitabile un
qualunque comportamento mette in moto una profezia autorealizzante.
Se partiamo dal presupposto che
non possiamo non essere aggressivi abbiamo maggiori probabilità di agire in
conformità fornendo le prove del nostro assunto di partenza.
"Noi viviamo in un'epoca, in
cui accettare tutto ciò come inevitabile, non è più possibile senza andare
incontro alla prospettiva molto concreta dell'estinzione della specie umana".
(Lown)
Laura Margherita Volante
(corrispondente Marche)