LE SETTE PIAGHE DI MILANO
Se
era prevista l’approvazione del Consiglio Comunale, come ha potuto F.S. Sistemi
urbani impavidamente denunciare il Comune per inadempienza? Evidentemente, chi
ha contrattato e firmato, in nome e per conto del Comune, ha pure tramato
contro il Comune che lo aveva delegato. Nel passato di esempi ce ne sono stati
a iosa.
ALTERA PARS impone e il
funzionario del Comune si fa abbindolare. L’Avvocatura verrà interpellata solo
dopo e soccomberà inevitabilmente per pillole nascoste (non viste?) e avvelenate.
Per gli scali chi si è prestato alle imposizioni di F.S.? Commerciante e
speculatore che si disinteressa di far viaggiare più decentemente sui binari
milanesi e pendolari. E, se le trattative sono andate avanti per nove anni (ma
solo perché la crisi edilizia morde da sette), perché questa improvvisa fretta?
SENZA UN VERO PIANO?
Altri grattacieli
(inevitabili per un minimo di verde fruibile) con centomila alloggi vuoti (60
mila mai abitati) e un milione e mezzo di mq. di uffici vuoti?
In questa stagione, alle
20, gli appartamenti di CITYLIFE e PORTA NUOVA sono quasi tutti bui. Perché
F.S. e i suoi “complici” bramano l’affare, il grosso affare. In aprile F.S. era
pronta a quotarsi in Borsa. Glielo ha impedito un manipolo di consiglieri
comunali (alcuni non ringraziati dagli elettori). F.S. si apprestava a
decantare favolose future plusvalenze. I milanesi hanno corso il rischio di tre
FREGATURE: come “veri” proprietari degli “scalosi”, come fruitori e come
risparmiatori.
FRUITORI: è stato l’arch.
Emilio Battisti ad evidenziare pubblicamente il problema delle strade e degli
accessi. C’è, aggiungo io, e non è meno importante, quello delle Reti: ACQUA,
GAS, ELETTRICITÀ e, soprattutto, FOGNATURA. Quella attuale, per la
scarsa manutenzione, è già a pezzi. Sarebbero tutte completamente da rifare,
naturalmente, a spese del Comune.
A nulla è servita
l’esperienza (la lezione) di M4 con la città ridotta a un cantiere a cielo
aperto, commercianti falliti, cittadini fra polveri e gimcane, settecento
alberi d’alto fusto massacrati (il tutto per agevolare una ditta esperta in
corruzioni). Niente ha imparato il “garzone” che ora vuol salvare la faccia con
tre giorni di dibattiti. Non ne basterebbero tremila! Perché chi ha firmato non
è un URBANISTA (da URBS=città) e capisce ben poco di urbanistica. E’ un
AFFARISTA che, probabilmente, cura gli affari suoi e degli “amici”!
Costoro non devono
provocare le sette piaghe di Milano.
Si abbandoni questo insano
progetto e si dia l’OSTRACISMO ai due colpevoli (ve ne ho già detti i nomi).
OSTRAKON era il coccio su
cui veniva scritto il nome del cittadino che aveva meritato l’esilio. Altri
bravi architetti e i pochi validi urbanisti rimasti (ars non dat panem) hanno già espresso -in ambienti più ristretti-
importanti critiche e suggerimenti. Potranno riunirsi e preparare un VERO PIANO
URBANISTICO. Pro CITTÀ e non pro AFFARISTI.
Solo allora -se la
Regione continuerà a defilarsi- si esproprieranno i terreni. Sono del DEMANIO,
non di F.S. (che è una società privata) ed è con lo Stato che si discuterà il
prezzo. Ma… regia e impulso non potranno venire da un personaggio i cui
collaboratori sono tutti stati o arrestati, o hanno patteggiato, o sono
indagati.
[Luigi Caroli]