Ancora morti. Incidente
ferroviario a Milano
di Michele Michelino*
Il bilancio del deragliamento del
treno carico di pendolari e studenti deragliato a Pioltello alle porte di
Milano ieri è di tre morti e una cinquantina di feriti tra di cui 5 gravi. Da
anni i pendolari denunciano disservizi e carenze del trasporto ferroviario
locale a loro danno in Lombardia, e più volte hanno lanciato allarmi sul fronte
della sicurezza di treni e infrastrutture Trenord. Da una prima ricostruzione,
sembra che il convoglio formato da cinque carrozze sia deragliato vicino a uno
scambio tra Segrate e Pioltello. Le prime due carrozze sono passate mentre le
altre tre sono uscite dai binari “per un cedimento tra i vagoni“ come ha
affermato il questore di Milano Marcello Cardona subito dopo l’incidente,
mentre un passeggero intervistato ha parlato di una vibrazione, fortissima, che
ha preceduto il deragliamento, causata evidentemente dal cedimento.
È uno dei
tanti incidenti che avvengono nelle ferrovie, anche se questi assurgono alle
cronache solo quando ci sono dei morti, come a Crevalcore, tra Andria e Corato
in Puglia a Viareggio. Come sempre prima si muore al lavoro o in itinere e poi
la magistratura interverrà con i tempi lunghi della giustizia di classe mentre
i responsabili, grazie alla prescrizione, continuano a rimanere impuniti. I
dati Inail del 2017 parlano di 1.029 lavoratori morti (con un aumento del +
5,2% le morti avvenute in itinere) e per questi omicidi nessuno ha pagato,
nessuno è in galera per questi morti di lavoro.
Non serve
piangere oggi lacrime di coccodrillo se ogni giorno, in nome dell’aumento della
produttività e del profitto, in nome del mercato, si costringono milioni di
lavoratori a lavorare in condizioni pericolose. Una società in cui il profitto vale
più della vita degli esseri umani è una società incivile e barbara. Una società
civile deve garantire la sicurezza sui posti di lavoro, affinché un lavoratore
che esce al mattino per lavorare possa tranquillamente tornare a casa dalla
propria famiglia la sera.
*Comitato per la Difesa della
Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio